Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

domenica 27 ottobre 2024

REX SUM EGO Omelia nella festa di Cristo Re

Dómini Nostri Jesu Christi Regis



Dixit itaque ei Pilatus : Ergo rex es tu?
Respondit Jesus: Tu dicis quia rex sum ego.
Ego in hoc natus sum, et ad hoc veni in mundum,
ut testimonium perhibeam veritati:
omnis qui est ex veritate, audit vocem meam.

Jo 18, 37




Per volontà provvidenziale di Papa Pio XI, quest’ultima Domenica di Ottobre è dedicata alla Regalità universale di Nostro Signore. L’enciclica Quas Primas, promulgata l’11 Dicembre 1925, illustra questa dottrina e le ragioni per le quali, in virtù dell’Unione ipostatica – ossia dell’unione della divinità e dell’umanità nella persona di Gesù Cristo – noi dobbiamo riconoscere il nostro Signore e Sovrano nel Verbo di Dio Incarnato.

Il Vangelo di domenica scorsa – XXII dopo Pentecoste – ha in qualche modo preparato la festa odierna, invitandoci a contemplare la Regalità di Cristo anche nel precetto Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio (Mt 22, 21). Riconoscere Nostro Signore come Sovrano dei singoli e delle società è infatti già contenuto in queste semplici parole: Date a Dio quel che è di Dio.

Credo che ciascuno di voi abbia potuto riscoprire questa bellissima verità della nostra santa Religione; una verità custodita sin dagli albori della Chiesa. L’istituzione di questa festa, apparentemente ridondante visto che tutta la Liturgia è una professione di Fede nella divina Regalità di Nostro Signore, ci mostra come i Romani Pontefici seppero ribadire la Sua Signoria universale proprio nel momento in cui gli errori del Laicismo, del Socialismo e del Liberalismo (nelle sue due varianti collettivista in Russia e nazionalista in Germania) cercavano di estromettere Dio dalla cosa pubblica, portando alle loro estreme ma logiche conseguenze gli errori e gli orrori della Rivoluzione del 1789. Dietro questa secolare cospirazione contro Cristo, iniziata da ben prima di quanto possiamo immaginare, sappiamo esservi l’opera eversiva della Sinagoga di Satana, dell’antichiesa massonica votata all’instaurazione del regno dell’Anticristo. Il Protestantesimo, i Rosacroce, gli Illuminati di Baviera, la Massoneria e tutte le sette che hanno cospirato dal Cinquecento in poi contro l’Europa Cattolica sono espressione di questa guerra senza quartiere contro Cristo e contro la Sua Chiesa.

I Papi che regnarono tra il Sette e l’Ottocento condannarono con apostolica severità i principi rivoluzionari in nome dei quali furono rovesciate le Monarchie delle Nazioni Cattoliche. Quei Pontefici videro con chiarezza quali immani rovine sarebbero seguite alla loro diffusione nel mondo, e misero in guardia il popolo cristiano dall’accettare ogni compromesso con la mentalità secolare, liberale, laicista e materialista che questi errori veicolava.

Ciò che i Pontefici non poterono prevedere – tanto era inaudito e scandaloso anche solo poterla solo ipotizzare, a quei tempi – era che questa ribellione a Cristo Signore potesse non solo trovare appoggio nei Papi di là da venire con tutte le istanze del Modernismo traghettate in seno alla Chiesa Cattolica con il Vaticano II, ma che questa ribellione si sarebbe estesa a tutto il corpo ecclesiale, sino a giungere all’apostasia dalla Fede e all’affrancamento dell’autorità vicaria del Romano Pontefice da quella posseduta esclusivamente e a pieno titolo dal Capo divino del Corpo Mistico, Re e Sacerdote. I papi postconciliari, artefici di innovazioni nella teorizzazione e nell’esercizio del Papato, sono giunti a voler adattare e reinterpretare il Papato in chiave sinodale (ad intra) ed ecumenica (ad extra), dimostrando così la propria volontà di cambiare ciò che Nostro Signore ha stabilito nel fondare la Sua Chiesa.

L’apostasia della chiesa bergogliana, sotto gli occhi di tutti, non è un fenomeno a sé stante. Le sue cause sono da ricercarsi negli errori deliberatamente insinuati dal Concilio e pervicacemente sostenuti dai Papi del postconcilio. La rivoluzione modernista del Vaticano II è consistita appunto nell’aver accolto nella Chiesa i principi anti-cattolici – massonici e liberali – degli Stati moderni, nonostante fossero sotto gli occhi di tutti i danni immani causati dalla Rivoluzione nel giro di pochi decenni, anzitutto alla salvezza eterna delle anime e al buon governo delle Nazioni.

Ma in che cosa consiste, essenzialmente, questa resa incondizionata alle ideologie anticattoliche che ininterrottamente la Chiesa aveva condannato senza appello? Perché concetti come libertà, fraternità e uguaglianza sono così opposti al Vangelo e così disastrosi nei loro effetti sugli individui e sulle società, sullo Stato e sulla Chiesa?

Per rispondere compiutamente a questa domanda dobbiamo tenere anzitutto presente che tutto ciò che viene dal Maligno è inganno e menzogna. Satana ci inganna, quando illude l’umanità di potersi “liberare” dalla Signoria di Cristo presentandocela come un “giogo opprimente”. Satana mente quando ci illude di poter rivendicare a sé una sovranità che invece appartiene a Nostro Signore e a Lui solo. Satana mente quando inganna gli uomini di poter essere “fratelli”, mentre nega la divina Paternità di Dio. Mente mostrando come desiderabile l’uniformità nel peccato e l’omologazione nel vizio – perché è questo il suo concetto di uguaglianza – e mente quando ci mostra come da rifuggire la molteplicità e la varietà dei doni di cui la magnificenza di Dio colma ognuno di noi in modo unico e irripetibile.

Noi siamo la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce (1Pt 2, 9), ed è contro questa stirpe – che è stirpe della Donna (Gen 3, 15) in perpetua inimicizia con la discendenza del Serpente – che Satana si scatena, nella sua livida invidia del destino di gloria che egli ha irreversibilmente rifiutato con il suo Non serviam.

Satana sa che Gesù Cristo è Re. Il suo unico scopo è indurci a ribellarci al nostro Sovrano, ad averLo come nemico, a negare la nostra doverosa e necessaria sottomissione a Lui, nostro Redentore e Signore, per soggiogarci alla odiosa schiavitù del Maligno. Insomma, quel che Satana vuole, è farci rinnegare Cristo Re e Pontefice, e farci acclamare l’Anticristo, che ne è blasfema contraffazione. Ecco perché questo accanimento da parte sua e dei suoi servi nel voler negare a Cristo i Suoi diritti sovrani sulle Nazioni e anche sulla Chiesa.

Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può accettare l’idea che le autorità civili non debbano riconoscere pubblicamente la vera e unica Chiesa, di cui Egli è divino fondatore. Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può accettare l’ecumenismo sincretista e teorizzare che «tutte le religioni sono un cammino che conduce a Dio». Solo chi non crede e non vuole che Cristo sia Re può arrogarsi il sacrilego diritto di cambiare la Sua Chiesa e il Papato da Lui istituito per obbedire servilmente ai Suoi nemici.

Chi invece riconosce che Nostro Signore Gesù Cristo è Dio, Signore, Re e Pontefice tutto riconduce a Lui, a Lui tutto restituisce, tutto a Lui consacra.

Non possiamo professarci Cattolici, Apostolici e Romani senza proclamare la Regalità di Cristo, e senza viverla quotidianamente ad iniziare da noi stessi, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità. Come possiamo infatti sperare che il Signore non ci abbandoni e torni a regnare sulle società civili, se quanti le compongono non Lo riconoscono come Re? Condotto dinanzi a Pilato dal Sinedrio, Nostro Signore si trova a rispondere al Procuratore Romano che Gli chiede se sia Re: Tu lo dici, Io sono Re. Io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla Verità; chiunque viene dalla verità ascolta la Mia voce (Gv 18, 37).

Ascoltiamo la voce di Nostro Signore se veniamo dalla verità e Lo riconosciamo come nostro Re. Sarà in questa sequela Christi Regis che troveremo le ragioni del nostro combattimento in quest’ora della Storia e sapremo riconoscere chi è schierato sotto le Sue sante insegne e chi, scelesta turba, è schierato con l’Anticristo. Qui non est mecum, adversum me est; et qui non colligit mecum, dispergit (Lc 11, 23). Chi non è con Me, è contro di Me; e chi con Me non raccoglie, disperde.

Prima creatura ad ascoltare la voce di Nostro Signore fu Maria Santissima, Regina Crucis e mistico Trono del Re divino. Ricordiamolo bene: dove regna Cristo, deve regnare anche la Sua Augusta Madre; perché è volontà del Figlio che Ella sia Colei che nella Sua intemerata Verginità umilia lo spirito impuro, e che nella Sua Umiltà schiaccia la testa orgogliosa del Serpente. Sia Lei Signora e Regina di ogni Cristiano e in particolare di ogni anima sacerdotale, affinché la Mediatrice di tutte le Grazie possa intercedere presso il Trono dell’Altissimo per la Santa Chiesa, per quanti professano fedelmente la Fede Cattolica e per le sorti del mondo. E così sia.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

                                                                                              27 Ottobre 2024
D.N.J.C. Regis


REX SUM EGO Homily on the fest of Christ the King

sabato 26 ottobre 2024

Gesù Cristo è Re e Signore egli è il sovrano dei re della terra.




Carisimi amici e lettori,

nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. 1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (cfr. Enciclica Quas Primas 11 dicembre 1925).La data stabilita è l'ultima domenica di ottobre, cioè la domenica precedente la "festa di tutti i Santi.”
Nel 1900 Papa Leone XIII disse: "Il mondo ha sentito parlare abbastanza dei "diritti dell'uomo". Adesso ascolti anche i "diritti di Dio". Questa frase è fondamentale per comprendere cosa si intende realmente quando i cattolici proclamano che "Cristo è Re".Con essa si vuole sottolineare che Gesù Cristo è Signore della storia e del tempo.La storia di questa festa trae le proprie origini nel 1899 quando Papa Leone XIII sancì la consacrazione universale al Cuor di Gesù.
Per riparare gli oltraggi fatti a Gesù Cristo dall'ateismo ufficiale, la Santa Chiesa si degni stabilire una festa liturgica che, sotto un titolo da essa definito, proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale del Cristo Re per riparare le ingiurie fatte subire a Gesù Cristo.

"Ma, per addentrarci di più nell’argomento, tutti possono vedere che il nome e il potere di Re spettano a Cristo nel senso proprio del termine. È nella qualità d’uomo che Cristo ha ricevuto dal Padre la potenza, l’onore, la regalità, perché il Verbo di Dio, che è consostanziale al Padre, tutto possiede in comune col Padre e, per conseguenza il potere sovrano e assoluto su tutte le cose … La Regalità di Cristo poggia sopra l’unione mirabile che vien detta unione ipostatica. Ciò posto, gli angeli e gli uomini devono adorare Cristo in quanto è Dio, ma devono obbedire a lui e manifestargli sottomissione anche in quanto uomo, cioè, per il solo motivo dell’unione ipostatica Cristo ha avuto potere su tutte le creature…“.“La regalità di Cristo comporta un triplice potere: legislativo, giudiziario, esecutivo. Senza questi poteri non si concepisce alcuna regalità. I Vangeli non solo ci assicurano che Cristo ha confermato delle leggi, ma ce lo presentano mentre stabilisce delle leggi … Gesù dichiara inoltre che il Padre gli ha concesso un potere giudiziario … e il potere giudiziario implica il diritto di decretare per gli uomini pene e ricompense anche in questa vita. Il potere esecutivo deve poi essere attribuito a Cristo, perché l’obbligo di obbedire ai suoi ordini è per tutti necessario, avendo egli stabilito pene alle quali nessuno che sia colpevole potrà sottrarsi”."Ma come risponderemmo se il Signore ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te"?

Noi tutti, nel considerare la santa Umanità di Nostro Signore, sentiamo nelle nostre anime una gioia immensa: un Re dal cuore di carne, come il nostro, che pur essendo l'autore dell'universo e di ogni singola creatura, non impone il suo dominio con prepotenza, ma viene come un poverello a chiedere un po' d'amore, mostrandoci, in silenzio, le sue mani piagate.

Perché allora tanti lo ignorano? Perché si sente ancora la protesta crudele: Nolumus hunc regnare super nos (Lc 19, 14), non vogliamo che regni su di noi? Vi sono milioni di uomini che si oppongono a Gesù Cristo, o piuttosto alla sua ombra, perché non lo conoscono, non hanno visto la bellezza del suo volto, ignorano le meraviglie della sua dottrina. Dinanzi a questo triste spettacolo ci dovremmo sentire spinti alla riparazione; dinanzi al clamore incessante, fatto di opere ignobili più che di parole, dovremmo sentire il bisogno di gridare: Oportet illum regnare (1 Cor 15, 25), egli deve regnare.

Molti non tollerano che Cristo regni e gli resistono in mille maniere: negli orientamenti di fondo della vita e della convivenza umana, nei costumi, nella scienza, nell'arte. Persino nella vita stessa della Chiesa! — scrive sant'Agostino — ai malvagi che bestemmiano Cristo. Sono rari, infatti, quelli che lo bestemmiano con la lingua, ma sono molti quelli che lo bestemmiamo con la propria condotta (SANT'AGOSTINO, In Ioannis Evangelium tractatus, 27, 11 [PL 35, 1621]).

Taluni, per una superficiale questione di parole, si sentono infastiditi anche solo dall'espressione Cristo Re, come se il regno di Cristo potesse essere preso per una formula politica, o piuttosto perché la confessione della regalità di Cristo li condurrebbe anche ad ammettere una legge. E infatti non tollerano la legge, nemmeno quella del precetto amabilissimo della carità, perché non vogliono avvicinarsi all'amore di Dio e preferiscono servire soltanto il proprio egoismo.

Da tanto tempo il Signore mi spinge a ripetere un grido silenzioso: Serviam, servirò. Chiediamogli di accrescere in noi il desiderio di donazione, di fedeltà alla sua chiamata divina, in semplicità, senza spettacolo, senza rumore, in mezzo alle attività quotidiane. Rendiamogli grazie dal profondo del cuore e rivolgiamogli la nostra preghiera di sudditi — di figli! — e la nostra bocca si riempirà di latte e di miele e sarà dolce per noi parlare del Regno di Dio, che è Regno di libertà: la libertà che Egli stesso ci ha conquistato (cfr Gal 4, 31).È Re e desidera regnare nei nostri cuori di figli di Dio. Ma mettiamo da parte l'immagine che abbiamo dei regni della terra: Cristo non domina né cerca di imporsi, perché non è venuto per essere servito, ma per servire. Suo regno è la pace, la gioia, la giustizia. Cristo, nostro re, non vuole da noi ragionamenti inutili, ma fatti, perché non chiunque mi dice: «Signore, Signore!» entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7,21).
Dov'è il re? Dove cercarlo se non là dove vuole regnare, cioè nel cuore, nel tuo cuore? Per questo si fa bambino: chi non ama infatti una piccola creatura? Dov'è allora il re, il Cristo che lo Spirito Santo cerca di formare nella nostra anima? Non può essere di certo nella superbia che ci separa da Dio, non nella mancanza di carità che ci isola. Lì Cristo non c'è; lì l'uomo resta solo.Cristo deve regnare innanzitutto nella nostra anima. "Ma come risponderemmo se ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te"? Io gli risponderei che per farlo regnare in me ho un grande bisogno della sua grazia: soltanto così anche il palpito più nascosto, il sospiro impercettibile, lo sguardo più insignificante e la parola più banale, perfino la sensazione più elementare, tutto potrà tradursi in un osanna a Cristo, il mio Re.Se lasciamo che Cristo regni nella nostra anima, non saremo mai dei dominatori, ma servitori di tutti gli uomini.



Mons. Carlo Maria Viganò Lettera aperta ai cattolici americani nell'imminenza delle Elezioni Presidenziali 2024



La grande marcia della distruzione mentale proseguirà. Tutto verrà negato. […]
Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro.
Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.

G.K. Chesterton, Heretics, 1905




Cari Fedeli Cattolici Americani,

mi rivolgo a tutti voi, a pochi giorni dalle Elezioni Presidenziali che chiameranno alle urne milioni di cittadini Americani.

Se in condizioni di relativa normalità l’esercizio del voto è un vostro dovere morale, mediante il quale cooperate in prima persona alla scelta di colui che dovrà guidare la Nazione nel prossimo quadriennio, in questa prossima tornata elettorale – come e molto più che nel 2020 – non siete semplicemente chiamati a scegliere tra due candidati di schieramenti politici differenti, ma che comunque hanno a cuore il bene comune nel rispetto della Costituzione e della Legge. Questa volta dovete scegliere tra due modi radicalmente opposti di concepire il governo della vostra Nazione: siete chiamati a scegliere tra la democrazia e la dittatura, tra la libertà e la schiavitù.

Da una parte abbiamo il candidato Donald J. Trump che pur con tutte le gravi problematiche – specialmente in materia di aborto e di procreazione assistita – ha come obiettivo il bene comune e la tutela delle libertà fondamentali dei cittadini. Nell’America di Donald Trump, ogni Cattolico può praticare la propria Fede e educare in essa i propri figli senza interferenze dello Stato. Dall’altra parte abbiamo una candidata e un partito che promuovono tutto ciò che si oppone direttamente alla Fede e alla Morale della Chiesa Cattolica. Nell’America di Kamala Harris, un Cattolico – ma anche un Protestante – è considerato un fondamentalista da emarginare ed eliminare, e i suoi figli sono proprietà dello Stato, che si arroga il diritto di deviarli sin da piccoli nell’anima e nel corpo. L’America di Trump può tornare grande e prospera; l’America della Harris è destinata all’invasione e alla distruzione morale, sociale ed economica: alla più feroce dittatura.

Guardate il Vostro Paese: le vostre città sono diventate delle discariche di derelitti e di criminali, di spacciatori e di tossicodipendenti, di prostitute e rapinatori. Le vostre scuole sono ricettacoli di indottrinamento e di corruzione fin dall’asilo. Nei vostri tribunali i criminali sono assolti e gli innocenti incarcerati: nuovi reati ideologici sono perseguiti, mentre l’illegalità è tollerata e incoraggiata. Nei vostri ospedali comandano le multinazionali, e voi siete loro cavie da sterminare, o da rendere malati cronici e loro perpetui clienti. Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori sono perseguitati e costretti a fallire, mentre i terreni sono accaparrati da multinazionali senza scrupoli che li trasformano in sterminati impianti fotovoltaici e pale eoliche con cui alimentare i loro datacentre e le server farm dove raccolgono tutti i vostri dati, i vostri spostamenti, i vostri acquisti, le vostre preferenze politiche. Sono giunti a manomettere il clima con sofisticate operazioni di geoingegneria e con devastanti incendi dolosi pur di rendere credibile la frode del riscaldamento climatico e imporre la transizione green, l’aumento del costo dell’energia, le auto e i monopattini elettrici. E tutto questo nell’evidenza della menzogna, senza alcuna prova scientifica ma con la servile collaborazione dei media di regime, pronti a etichettarci come complottisti. Ma quel che sino a ieri era liquidato come frutto di teorie complottiste oggi è ammesso dagli stessi governanti. Vi tolgono la luce del sole, vi avvelenano inseminando le nuvole, travolgono i vostri villaggi e i vostri campi con uragani micidiali; vi ammazzano il bestiame e vi seccano le coltivazioni con siccità provocate e con incendi devastanti. Mirano al controllo dell’intero settore alimentare, per forzarvi a mangiare solo quello che loro vi mettono a disposizione. Lo chiede l’Agenda 2030 imposta senza alcun voto dalle Nazioni Unite e dal World Economic Forum.

In questi quattro disastrosi anni di amministrazione Biden-Harris abbiamo avuto un fantoccio alla Casa Bianca e una vicepresidente corrotta ed incompetente che non ha mai smesso di mentire e ingannare gli elettori sul proprio passato e sul proprio futuro. Il potere è gestito dal criminale deep state – di cui ormai conosciamo nomi e volti – responsabile della distruzione della vostra grande Nazione. E per assicurare che la crisi sia infinita, si aprono di continuo nuovi scenari di guerra, in conflitti che nessuno vuole se non coloro che ne traggono enormi profitti, sacrificando vite umane e compromettendo la stabilità internazionale.

Avete visto di cosa sono stati capaci in quattro anni i Dem, cioè l’estrema Sinistra woke. Pensate cosa potranno fare, se al posto delle numerose controfigure di Biden verrà eletta – nella frode più scandalosa ed inimmaginabile – la sua Vice, con il codazzo di Ministri LGBTQ+, rigorosamente woke, venduti alla Cina o al World Economic Forum, sponsorizzati da George Soros o da Bill Gates, manovrati da Obama e dalla Clinton. A quel punto, cari Cattolici Americani, non dovrete solo cambiare comizio – come vorrebbe Kamala – per dire Christ is the Lord, perché dirlo sarà considerato un hate speech, e pregare davanti a una clinica per aborti un atto di terrorismo. Non crediate che queste siano ipotesi remote: ovunque la Sinistra woke prenda il potere, si instaura la più feroce, antiumana e anticristiana dittatura che l’umanità abbia mai conosciuto. E sappiamo che tutte le volte che la Sinistra è arrivata al potere, non se ne è mai andata per via democratica.

Donald Trump e Kamala Harris: non parliamo di due visioni diverse ma che fanno parte della normale dialettica politica. Parliamo di due mondi opposti e inconciliabili, in cui Trump combatte il deep state e si impegna a liberare l’America dalla sua morsa tentacolare, mentre sul fronte opposto abbiamo una candidata corrotta e sotto ricatto, organica al deep state, che agisce come una marionetta nelle mani di guerrafondai come Barack Obama e Hillary Clinton, di autoproclamati “filantropi” come i criminali George Soros e Klaus Schwab, o di personaggi come Jeffrey Epstein e Sean Combs. Il loro programma è quello della Sinistra Globale, del World Economic Forum, della Rockefeller Foundation, della Bill&Melinda Gates Foundation, e in ultima analisi quello di Vanguard, BlackRock e StateStreet. La loro agenda è scritta sotto dettatura dell’oligarchia finanziaria che controlla l’umanità ai danni dei popoli: un’élite che agisce non solo negli Stati Uniti, ma in Canada, in Australia, in Europa e ovunque la politica sia tenuta in ostaggio dai loro fondi di investimento e dalle loro organizzazioni pseudoumanitarie votate alla cancellazione della Civiltà Occidentale.

Dietro costoro – ormai lo sappiamo – si celano personaggi votati al male, accomunati dall’odio satanico verso Nostro Signore Gesù Cristo e verso quanti credono in Lui, principalmente verso i fedeli Cattolici. Noi vogliamo che Cristo regni, e lo proclamiamo con fierezza: Christ is King! Loro vogliono che regni l’Anticristo, la cui tirannide è fatta di caos, guerra, malattie, carestie e morte. E più aumentano le emergenze e le crisi che l’élite globalista programma e realizza, più essi hanno un pretesto per imporre nuove limitazioni, nuove restrizioni dei diritti fondamentali, nuovi controlli.

Joe Biden, l’attuale “presidente” è servo di questa élite eversiva e ampiamente ricattabile per gli scandali e i reati suoi e della sua famiglia, a cominciare da Hunter. La sua “vice”, Kamala Harris, è parimenti asservita allo stesso deep state. E il Partito Democratico, a cui appartengono entrambi, è l’espressione dell’ideologia woke che funesta tutti i partiti della Sinistra globale.

Il candidato Donald J. Trump, pur presentando certamente gravi criticità che un Cattolico non può condividere, costituisce per noi, cari fedeli Americani, in questo specifico momento storico, l’unica scelta possibile per contrastare il golpe globalista che la Sinistra woke è sul punto di implementare definitamente, in modo irrimediabile e con danni incalcolabili per le future generazioni.

Votare per Donald Trump significa prendere fermamente le distanze da una visione anticattolica, anticristiana e antiumana della società. Significa fermare chi vuole realizzare una distopia infernale, peggiore di quella annunciata da George Orwell. E significa anche – non dimenticatelo – accordare fiducia, perché il Presidente Trump sappia che il voto massiccio dei Cattolici e dei Cristiani che lo ha riportato alla Casa Bianca deve essere la premessa per un più incisivo impegno in difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, in difesa della famiglia tradizionale, in difesa del diritto dei genitori all’educazione della prole, in difesa della Fede e dell’identità culturale della Nazione.

Lo ripeto: la scelta è tra un Presidente conservatore che sta pagando con la propria vita la lotta contro il deep state, e un mostro infernale che obbedisce a Satana. Per un Cattolico la questione non si pone: votare Kamala Harris è moralmente inammissibile e costituisce un peccato gravissimo. Né è nemmeno possibile astenersi, perché in questa guerra proclamarsi neutrali significa allearsi al nemico.

I popoli di tutto il mondo stanno iniziando a comprendere la minaccia che incombe su di loro e sul futuro dei loro figli, e anche voi Americani lo avete capito. Ma anche se questa volta sarà più difficile per il deep state replicare i brogli del 2020, non dovete pensare che si rassegnerà tanto facilmente alla sconfitta. Prepariamoci dunque ad impedire che possibili attacchi e scenari di guerra civile servano per imporre la legge marziale e nuove restrizioni, dopo gli attentati ai quali il Presidente Trump è provvidenzialmente scampato.

Ma non dimentichiamo, cari Fedeli, che le sole energie umane nulla possono dinanzi a questo dispiegamento infernale di forze. Noi proclamiamo Christ is King: ciò significa che Nostro Signore deve tornare a regnare, e il primo modo di farLo regnare è obbedire alla Sua santa Legge e vivere nella Sua Grazia. Fate regnare Cristo nel vostro cuore, nelle vostre famiglie, nelle vostre comunità e in tutti gli Stati Uniti d’America: questa è l’unica via per la pace, la concordia e la prosperità della Nazione.

Pensate a quanti siete, voi Cattolici, negli Stati Uniti! Votate senza esitazione e pregate che Nostro Signore illumini nella loro scelta i cittadini Americani e dia la vittoria a chi, almeno, non ha problemi a proclamare che Cristo è il Signore.

Che Dio vi benedica e che la Vergine di Guadalupe, Patrona degli Stati Uniti, e San Michele Arcangelo vi proteggano.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo,
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America

22 Ottobre 2024



martedì 22 ottobre 2024

"L'aborto è il sacramento di Satana"


"Non accettiamo né siamo d'accordo con le sue politiche sull'aborto", 
ha detto Luke Polaske studentessa americana a Fox News a Kamala Harris, "e crediamo che Gesù sia il Signore e che abbia l'ultima parola su tutto ciò che facciamo. Volevamo che lei lo sapesse".


Carissimi amici e lettori,
due studentesse americane, vengono ridicolizzate dalla candidata democratica alla presidenza americana Kamala Harris, per aver testimoniato la loro fede in Gesù Cristo. Infatti riconoscere Gesù come il Figlio di Dio significa riconoscerlo "Re e Signore". "Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli". "Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli". 
Kamala Harris dovrebbe smetterla di offendere con il suo atteggiamento altezzoso e sprezzante i "cristiani cattolici" attaccando un diritto sancito da Dio stesso nella legge naturale che è il diritto alla vita, questa donna è arida e molto irrispettosa". A voi tutti buona lettura di questa meravigliosa testimonianza di Fede cristiana !
A.diJ

( LifeSiteNews ) — Le due studentesse universitarie ridicolizzate dalla candidata democratica alla presidenza Kamala Harris hanno spiegato nella loro prima intervista televisiva di credere di essere state "mandate lì da Dio" per proclamare la loro fede in mezzo alla grande folla di sostenitori pro-aborto di Harris.
Le due giovani, Grant Beth e Luke Polaske, studenti del terzo anno presso l'Università del Wisconsin-La Crosse, dove si è svolto l'evento della campagna elettorale di Harris, hanno parlato senza riserve della loro fede in Cristo, della natura malvagia dell'aborto e dell'assoluta necessità che i giovani e i nuovi elettori tengano a mente che il loro futuro e perfino la loro libertà sono in bilico con le imminenti elezioni presidenziali. "Dopo che ha parlato di ribaltare la sentenza Roe v. Wade e Donald Trump, ho urlato alla folla che l'aborto è il sacramento di Satana", ha detto Luke Polaske all'inizio dell'intervista a Fox & Friends . "Ci credo profondamente come cristiana".

"In realtà mi stava salutando. Mi sono tolto questa croce dal collo che indosso e, mentre ci chiedevano di andarcene, l'ho tenuta in aria e le ho fatto un cenno di saluto e l'ho indicata, e lei mi ha guardato dritto negli occhi, mi ha fatto una specie di sorrisetto malvagio", ha raccontato.

"Eravamo qui solo per professare la nostra fede", ha detto Grant Beth, "e lo abbiamo fatto. Abbiamo deciso di dire "Cristo è Re!", "Gesù è Signore" e abbiamo ricevuto un sacco di reazioni negative.
Nel racconto Beth a detto di essere stata spinta e strattonata da una donna anziana. Sono state prese in giro, insultate, derise, e questa è la cosa più grande per loro personalmente, hanno detto . "Riflettendo sull'evento, Gesù è stato deriso, i suoi discepoli sono stati derisi, e va bene così".

"In realtà, abbiamo fatto l'opera di Dio", ha detto Beth,"ed eravamo lì a difendere i diritti dei bambini e quelli della vita per le giuste ragioni, e Dio [ci stava] guardando in quel momento. 
Sono una persona cordiale con tutti, indipendentemente dalle  convinzioni, ma credo che siamo stati mandati lì da Dio".

mercoledì 16 ottobre 2024

Il business del giubileo 2025! A Roma Iddio nun è trino, è quattrino”




Carissimi amici e lettori,

siamo a un passo dal Giubileo del 2025 indetto da Bergoglio, gli occhi del mondo sono rivolti verso Roma. In apparenza, tutto risulta chiaro e lineare: il papa indice un giubileo e l’Italia lo aiuta mettendoci dei soldi, perché la città di Roma ne trae vantaggio.Un giro d'affari da quattro miliardi. Il Giubileo che partirà il 24 dicembre avrà un impatto economico di tutto rispetto: e non potrebbe essere altrimenti, con 30 milioni di pellegrini previsti nel corso di tutto l'Anno Santo.
«Ci aspettiamo 100mila visitatori al giorno», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri ad agosto, dal palco del Meeting di Rimini, ossia 35 milioni di persone. L'associazione di categoria degli operatori del settore Assoturismo Lazio (a sua volta parte di Confesercenti) ha spiegato che la spesa media di un turista a Roma si aggira tra i 200 e i 260 euro al giorno. Ma è il turismo religioso che genera più fatturato . Questo perché chi viene a Roma per motivi religiosi di solito si appoggia a strutture ecclesiastiche che hanno trasformato i conventi in Alberghi da quattro a cinque stelle, che accolgono grandi gruppi, spesso formate da pellegrini con portafogli piuttosto danarosi.
In vista del Giubileo, la “fabbrica del falso” a Roma è in piena attività. Non solo cantieri per rendere la Capitale pronta all’arrivo di milioni di fedeli da tutto il mondo, anche il malaffare si prepara al grande business. Pendagli, rosari, bracciali e medagliette recanti abusivamente loghi registrati dalla Santa Sede raffiguranti la “Tiara papale” e il simbolo del “Giubileo 2025-Pellegrini di speranza”, infatti, sono stati individuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di un apposito piano di controlli messo in campo nella Capitale presso rivendite di souvenir e di oggettistica sacra ubicate nel centro storico.
Gli accertamenti delle Fiamme gialle del 2° e del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma hanno permesso di risalire all’importatore della merce, resosi responsabile anche della violazione della normativa europea in materia di sicurezza dei prodotti, considerata la potenziale nocività dei metalli utilizzati per la realizzazione degli oggetti.
Quattro persone di etnia sinica, cui sono riconducibili le rivendite dove sono stati rinvenuti gli articoli, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione e vendita nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e di immissione in commercio di prodotti contenenti sostanze vietate dalla normativa comunitaria.
Ma nel cuore del Gianicolo lo stato Vaticano apre 11 mila metri quadri di negozi. Scatta lo shopping e il Giubileo non è ancora cominciato.

Con i soldi pubblici del Grande Giubileo del 2000 fu realizzato il parcheggio dei pullman nella pancia del Gianicolo: dopo 23 anni si cambia, all'ultimo piano del parcheggio nasce un centro commerciale da 11 mila metri quadri. Il Vaticano si prepara a gestire in solitudine il business dei pellegrini e il Giubileo non è ancora iniziato.

La storia è tipicamente romana. Col Grande Giubileo del 2000, lo Stato Italiano finanzia e di fatto regala allo Stato Vaticano i lavori necessari a realizzare il parcheggio pullman del Gianicolo, un'opera che avrebbe dovuto togliere buona parte dei bus turistici dal Centro e dare alla città un po' di respiro. Per realizzare l'opera in zona extraterritoriale, furono sacrificate nella parte della rampa di accesso da lungotevere i resti della rampa del Gianicolo e si rese necessario un decreto dell'allora ministro Giovanna Melandri per sbloccare e “frenare” ulteriori indagini archeologiche.
Un centro commerciale privato gestito dal Vaticano

Ora, a meno di 2 mesi dal Giubileo del 2025, il Vaticano si fa il suo grande centro commerciale privato, con accessi sempre privati dalla grande scala mobile di via della Conciliazione, via di Porta Cavalleggeri e via Urbano VIII, attraverso un meccanismo societario che affida a una di scatole la gestione del 11 mila metri quadri. Dunque, per gentile concessione dell'Italia, il Vaticano affida alla Terminal Vaticano il parcheggio che, a sua volta, lo affitta al Dicastero per l'evangelizzazione che, a sua volta, lo affida alla società romana Galak che già controlla una serie di esercizi commerciali in Vaticano per la vendita di sacri gadget. E per il commercio di vicinato dei quartieri Prati, Della Vittoria, Borgo e Aurelio un colpo mortale.
Dai pullman ai negozi, l'autarchia commerciale

Secondo la logica del “sacro commercio”, i pellegrini arriveranno in pullman, scenderanno dal bus ed entreranno direttamente tra i 50 negozi e nell'area food. A detta della società Vatican Mall, “sarà uno dei più importanti punti di riferimento per lo shopping del centro di Roma, una Boutique Experience, dove l'utente si sentirà al centro del mondo”.
Per ora stimati 4 milioni di visitatori l'anno, poi il Giubileo

Le stime parlano di 4 milioni di utenti l'anno che diventeranno 35 in pieno Giubileo con almeno 300 assunzioni molte della quali già operative, visto che l'inaugurazione ufficiale è avvenuta per il 16 marzo 2023,con tanto di taglio del nastro con politici e alte sfere del Vaticano.

Ma è extraterritoriale o valgono le regole di Roma?

Ma i dubbi sull'opera sorgono spontanei. Se l'area del centro commerciale è di proprietà del Vaticano, allora il Comune di Roma si è visto crescere un'opera nella totale indifferenza; diversamente se anche una porzione fosse in territorio italiano, allora c'è' da chiedersi se è stato chiesto un cambio di destinazione d'uso da parcheggio a centro commerciale e se esiste una licenza comunale. Dubbi che solo il Comune potrà e dovrà chiarire. L'unica cosa certa è che “A Roma, Dio non è trino, ma è quattrino”

martedì 15 ottobre 2024

Bergoglio e Tucho sognano un’altra Chiesa che non ha nulla a che fare con la fede cattolica.



A.diJ.

Carissimi amici e lettori,

il documento Traditionis custodes cancella il lavoro di Benedetto XVI , stabilendo dei limiti e ostacoli arbitrari a ciò che era stato stabilito precedentemente da papa Ratzinger e nel rispetto della libertà dei sacerdoti e dei fedeli. Questo documento segna un «deplorevole passo indietro». Inoltre non è fiducioso (anzi non lo è per niente) che tutti i vescovi possano garantire una generosa autorizzazione dell'uso dei libri liturgici in vigore nel 1962, poiché molti vescovi non sono «Traditionis custodes, ma traditionis ignari (ignoranti della Tradizione), obliviosi (dimentichi della Tradizione), o peggio traditionis evertores (demolitori della Tradizione)». Alla pari di chi li ha eletti.
Oggi si parla tanto di chiesa sinodale dove tutti cani e porci, possono dire la propria opinione , ma se l’interessato o che sia vescovo o religioso è per qualche ragione risulta antipatico al Monarca, o non sembra essere della sua linea, la mannaia cade come il lampo. Una nuova concezione di Chiesa sta emergendo attraverso diverse dichiarazioni ufficiali riguardanti il percorso sinodale. Questo processo sinodale assomiglia più a un esperimento sociologico e ha poco a che fare con il fatto che lo Spirito Santo si faccia sentire attraverso tutto ciò. Questa potrebbe quasi essere chiamato blasfemia. Sta diventando sempre più chiaro che il processo sinodale sarà usato per cambiare una serie di posizioni dottrinali della Chiesa, con lo Spirito Santo gettato nella mischia nel ruolo di sostenitore dei cambiamenti, quando in realtà lo Spirito Santo ha sempre ispirato il contrario nel corso dei secoli. Il cardinale Fernández, l’autore della Fiducia supplicans, evidentemente ci considera tutti stupidi. Insiste che “benedire le coppie gay non significa giustificarle”. Insiste che la benedizione non sarà “liturgica o ritualizzata”e non implicherà la loro giustificazione. Ma Dio si compiace di ciò che benedice! E nei casi che stiamo considerando viene benedetta una coppia gay.Si chiede a Dio di compiacersi di qualcosa di contrario alla sua volontà!I cattolici omosessuali devono considerare la loro condizione come una croce e sono chiamati a praticare la castità e ad avvalersi della preghiera e della grazia sacramentale per avvicinarsi gradualmente alla perfezione cristiana. Ma ora frequenti approcci ufficiali sembrano trascurare questo insegnamento, ovviamente autorevole.La sinodalità abusa, come detto, della parola magica inclusione. C’è qualcosa di ossessivo nel ricorso ad essa; non è solo una questione di parole, è uno scopo che viene dichiarato in molti interventi.L’aggettivo sinodale “è diventato uno slogan con cui si sta architettando una rivoluzione per cambiare radicalmente la morale e il deposito fidei della Chiesa secondo un’ideologia contemporanea che nega molto di ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato”.Non si tratta di una questione puramente teorica, perché questa ideologia è già stata messa in pratica da alcuni anni nella Chiesa in Germania e del nord europa, diffondendo errori, confusione, divisione – anzi, scisma – con grande danno per molte anime. Con il Sinodo sulla sinodalità che si sta svolgendo dentro le mura Vaticane, non fa altro che confermare i nostri timori, che “stanno sognando un’altra Chiesa che non ha nulla a che fare con la fede cattolica. Vogliono abusare di questo processo per cambiare la Chiesa cattolica, ma non solo in un’altra direzione, bensì verso la sua distruzione”.

lunedì 14 ottobre 2024

Katéchon di Martino Mora




Carissimi amici e lettori,
il carissimo amico , il professore Martino Mora offre alla vostra attenzione questa riflessione . A 
voi tutti buona lettura!

La Meloni che stringe accordi ambigui col superfondo finanziario Black Rock del signor Larry Fink, è in fondo la stessa storia di Draghi il gran banchiere, impostoci con un golpe da Goldman Sachs per farne gli interessi (e sierarci tutti).

Oppure sul versante politico, sono la stessa storia il sostegno ostinato a Zelensky e ora l’accondiscendenza cieca verso i crimini efferati di Netanyauh.
Chi ha i soldi ormai comanda il mondo. E i soldi li hanno loro. Proprio loro.
Ma non è sempre stato così. Un tempo chi comandava aveva spesso anche i soldi, ma come conseguenza. Imperatori, Papi e signori non comandavano perché ricchi, ma semmai erano ricchi, e non certo agli attuali livelli, perché comandavano avendo l'Auctoritas.
La lotta del soggettivismo rivoluzionario moderno contro tutte le forme di Auctoritas, e l’ascesa plurisecolare dei valori materiali contro i principi spirituali (fino al più volgare materialismo pratico odierno) hanno consegnato di fatto il mondo occidentale ormai indifeso nelle mani del vitello d’oro capitalista. E del suo immenso potere.
Per questo comandano loro. I plutocrati. I lupi che gestiscono i "mercati finanziari”.
Essi sostengono tutte le follie anticristiane e antiumane, dal gender all’immigrazionismo senza limiti, dal dirittismo suicida e abortista all’intolleranza sempre più aperta verso ogni forma di pensiero alternativo.
Non vogliono più saperne di limiti morali né frontiere statuali, né di identità collettive, né di etnie, né di razze, né di culture radicate. Nemmeno dei due sessi (ora “generi fluidi). Per loro va bene che si consideri femmina anche chi non ha la vagina, e definiscono transessuale anche un bambino di cinque anni.
La sinistra liberal, woke, lavora sempre per loro, è il loro braccio politico e la loro massima portavoce; ma in fondo anche la destra liberale, finto-sovranista, non scherza affatto. E' un'alternanza per imbecilli.
Loro, i padroni del denaro, vogliono un unico mondo senza più limiti, differenze, religioni, culture e identità, una piatta e liscia superficie marittima dove la tecnica e il capitale siano l’unica legge, perché regni quell’a-nomia (assenza di vera legge) che ricorda tanto La Bestia apocalittica.
L’american-sionismo, comunemente definito “Occidente”, è la negazione di tutta la nostra storia e tutta la nostra cultura, che è ellenica e cristiana. Di tutta la nostra Tradizione.
E’ l’Oro contro lo Spirito, é il Mare informe e smisurato contro la Terra, è la Zivilisation contro la Kultur, è il nichilismo contro tutto ciò che ha reale valore; è l’odio protervo di ciò che è basso e laido contro tutto ciò che è alto e nobile.
Loro la chiamano “società aperta”, la più chiusa e ostile della storia alla Trascendenza, cioè a ciò che ha vero valore.
La stessa Chiesa cattolica, dal Concilio in poi, si è di fatto sottomessa, servendolo, a questo potere. E continuerà a servirlo finché Dio lo permetterà.
Occorre sperare geopoliticamente, per ora, in tutto ciò che é freno, che eserciti cioè un minimo di forza katechontica contro l'american-sionismo: la Russia, il mondo sciita, i dittatori laici del mondo islamico, il Venezuela di Maduro, persino la Cina, che è sì prigione a cielo aperto, ma che è almeno esente dalla folle mentalità messianica american-sionista che vuole sottomettere il mondo intero al suo mostruoso nichilismo.

domenica 13 ottobre 2024

Testamento spirituale di Sammy Basso

Carissimi amici e lettori,
Davanti ad ogni morte, specialmente poi se avvenuta come quella di Sammy Basso, l'atteggiamento più vero è il silenzio. Il silenzio che parla attraverso le lacrime. Un silenzio che parla, ma nello stesso tempo un silenzio carico di parole da ascoltare.Sono le parole della fede, le parole di un Dio che, contro l'apparenza di questo momento, vuole farci vivere in pienezza.Eccola la parola di fede: è Lui il nostro futuro. Si è davvero forti nella fede quando con tutte le nostre forze possibili accettiamo Dio nella nostra vita e nella nostra morte. Un Dio che ci ha donato la vita alla nostra nascita e non ce la toglie per l'eternità.Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna nel cielo.Ecco la lettera che Sammy Basso scritta il 22 settembre 2017 prima di consegnarla ai suoi genitori in una busta chiusa. Letta 11 ottobre, giorno del suo funerale, durante l’omelia.



La Repubblica, 11-10-24


Carissimi,
Se state leggendo questo scritto allora non sono più tra il mondo dei vivi. Per lo meno non nel mondo dei vivi per come lo conosciamo. Scrivo questa lettera perché se c’è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci fosse qualcosa di male, nei funerali, dare l’ultimo saluto ai propri cari è una tra le cose più umane e più poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter consolare chi mi è caro. Oltre al fatto di non poter parteciparvi, ma questo è un altro discorso…
E perciò, ecco che ho deciso di scrivere le mie ultime parole, e ringrazio chiunque le stia leggendo. Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto, e visto che si tratta dell’ultima volta che ho la possibilità di dire la mia, dirò solo l’essenziale senza cose superflue o altro….
Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni, e l’ho vissuta da semplice uomo, con i momenti di gioia e i momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo miseramente. Fin da bambino, come ben sapete, la Progeria ha segnato profondamente la mia vita, sebbene non fosse che una parte piccolissima di quello che sono, non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e, non ultime, le mie scelte. Non so il perché e il come me ne andrò da questo mondo, sicuramente in molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio.
[...]


Mi rendo conto ora, mentre scrivo questa lettera, immaginando come sarà il mio ultimo momento nella Terra, che è il più stupido desiderio che si possa avere. La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, poiché Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur troppo poco. Chi mi conosce sa bene che non sono un tipo a cui piaccia dare consigli, ma questa è la mia ultima occasione… perciò ve ne prego amici miei, amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare!


In molte cose, come vi ho già detto, sbagliavo! Per buona parte della mia vita ho pensato che non ci fossero eventi totalmente positivi o totalmente negativi, che dipendesse da noi vederne i lati belli o i lati oscuri. Certo, è una buona filosofia di vita, ma non è tutto! Un evento può essere negativo ed esserlo totalmente! Quello che spetta a noi non è nel trovarci qualcosa di positivo, quanto piuttosto di agire sulla retta via, sopportando, e, per amore degli altri, trasformare un evento negativo in uno positivo. Non si tratta di trovare i lati positivi quanto piuttosto di crearli, ed è questo a mio parere, la facoltà più importante che ci è stata data da Dio, la facoltà che più di tutti ci rende umani.


Voglio farvi sapere che voglio bene a tutti voi, e che è stato un piacere compiere la strada della mia vita al vostro fianco. Non vi dirò di non essere tristi, ma non siatelo troppo. Come ad ogni morte, ci sarà qualcuno tra i miei cari che piangerà per me, qualcuno che rimarrà incredulo, qualcuno che invece, magari senza sapere perché, avrà voglia di andare fuori con gli amici, stare insieme, ridere e scherzare, come se nulla fosse successo. Voglio esservi accanto in questo, e farvi sapere che è normale. Per chi piangerà, sappiate che è normale essere tristi. Per chi vorrà fare festa, sappiate che è normale far festa. Piangete e festeggiate, fatelo anche in onore mio.


Se vorrete ricordarmi invece, non sprecate troppo tempo in rituali vari, pregate, certo, ma prendete anche dei bicchieri, brindate alla mia e alla vostra salute, e siate allegri. Ho sempre amato stare in compagnia, e perciò è così che vorrei essere ricordato.


Probabilmente però ci vorrà del tempo, e se voglio veramente consolare e partire da questo mondo in modo da non farvi stare male, non posso semplicemente dirvi che il tempo curerà ogni ferita. Anche perché non è vero. Perciò vi voglio parlare schiettamente del passo che io ho già compiuto e che tutti devono prima o poi compiere: la morte.


Anche a solo dirne il nome, a volte, la pelle rabbrividisce. Eppure è una cosa naturale, la cosa più naturale al mondo. Se vogliamo usare un paradosso la morte è la cosa più naturale della vita. Eppure ci fa paura! È normale, non c’è niente di male, anche Gesù ha avuto paura.


È la paura dell’ignoto, perché non possiamo dire di averne avuto esperienza in passato. Pensiamo però alla morte in modo positivo: se lei non ci fosse probabilmente non concluderemo niente nella nostra vita, perché tanto, c’è sempre un domani. La morte invece ci fa sapere che non c’è sempre un domani, che se vogliamo fare qualcosa, il momento giusto è “ora”!


Per un Cristiano però la morte è anche altro! Da quando Gesù è morto sulla croce, come sacrificio per tutti i nostri peccati, la morte è l’unico modo per vivere realmente, è l’unico modo per tornare finalmente alla casa del Padre, è l’unico modo per vedere finalmente il Suo Volto.


E da Cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato.


L’unica cosa che mi dà malinconia è non poter esserci per vedere il mondo che cambia e che va avanti. Per il resto però, spero di essere stato in grado, nell’ultimo mio momento, di veder la morte come la vedeva San Francesco, le cui parole mi hanno accompagnato tutta la vita. Spero di essere riuscito anch’io ad accogliere la morte come “Sorella Morte”, dalla quale nessun vivente può scappare.


Se in vita sono stato degno, se avrò portato la mia croce così come mi era stato chiesto di fare, ora sono dal Creatore. Ora sono dal Dio mio, dal Dio dei miei padri, nella sua Casa indistruttibile.


Lui, il nostro Dio, l’unico vero Dio, è la causa prima e il fine di ogni cosa. Davanti alla morte nulla ha più senso se non lui. Perciò, sebbene non c’è bisogno di dirlo, poiché Lui sa tutto, come ho ringraziato voi voglio ringraziare anche Lui. Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana.


Non stancatevi mai, fratelli miei, di servire Dio e di comportarvi secondo i suoi comandamenti, poiché nulla ha senso senza di Lui e perché ogni nostra azione verrà giudicata e decreterà chi continuerà a vivere in eterno e chi invece dovrà morire. Non sono certo stato il più buono dei cristiani, sono stato anzi certamente un peccatore, ma ormai poco conta: quello che conta è che ho provato a fare del mio meglio e lo rifarei.


Non stancatevi mai, fratelli miei, di portare la croce che Dio ha assegnato ad ognuno, e non abbiate paura di farvi aiutare nel portarla, come Gesù è stato aiutato da Giuseppe di Arimatea. E non rinunciate mai ad un rapporto pieno e confidenziale con Dio, accettate di buon grado la Sua Volontà, poiché è nostro dovere, ma non siate nemmeno passivi, e fate sentire forte la vostra voce, fate conoscere a Dio la vostra volontà, così come fece Giacobbe, che per il suo essersi dimostrato forte fu chiamato Israele: Colui che lotta con Dio.


Di sicuro, Dio, che è madre e padre, che nella persona di Gesù ha provato ogni umana debolezza, e che nello Spirito Santo vive sempre in noi, che siamo il suo Tempio, apprezzerà i vostri sforzi e li terrà nel Suo Cuore.


Ora vi lascio, come vi ho detto non amo i funerali quando diventano troppo lunghi, e io breve non sono stato. Sappiate che non potrei mai immaginare la mia vita senza di voi, e se mi fosse data la possibilità di scegliere, avrei scelto ancora di crescere al vostro fianco. Sono contento che domani il Sole spunterà ancora….


Famiglia mia, fratelli miei e amore mio, Vi sono vicino e se mi è concesso, veglierò su di voi,


Vi voglio bene.


Sammy






sabato 12 ottobre 2024

L'attivista pro-life subisce orribili maltrattamenti dopo che Biden/Harris l'hanno messa in prigione per aver protestato contro l'aborto


L'attivista pro-life Heather Idoni

L'attivista pro-life Heather Idoni , è stata incarcerata dal Dipartimento di Giustizia sotto l'amministrazione (del cattolico solo di facciata) Biden per aver tentato di salvare un feto in una clinica per l'aborto tardivo a Washington DC, continua a subire gravi maltrattamenti da parte degli U.S. Marshals.

Idoni e suo marito, entrambi molto impegnati nell'impegno pro-life, hanno cinque figli biologici e hanno adottato 10 ragazzi dall'Ucraina.

Heather è dietro le sbarre dall'agosto 2023 ed è stata condannata e sentenziata in due processi, uno a Washington, DC e un altro a Nashville, Tennessee, con l'accusa di aver violato il FACE Act pro-aborto e di "cospirazione contro i diritti". (Assassinare dei bambini non sono diritti è strage carissimi )Il Dipartimento di Giustizia e l'FBI sono stati pesantemente coinvolti in entrambi i processi, che hanno preso di mira pacifici pro-life per aver difeso i nascituri. Idoni deve affrontare ulteriori accuse in un terzo processo a Detroit, Michigan, per le stesse accuse.

Calvin Zastrow, collega attivista pro-life e coimputato nel caso di Nashville, ha informato CatholicVote che, a causa dei vari processi a cui è stata sottoposta, Idoni viene spesso trasferita tra le prigioni federali. Per ben tre volte, durante il trasporto, lo US Marshal responsabile di Idoni le ha stretto la catena attorno alla vita così forte che le è stato difficile respirare.

L'ultima volta che è successo, il maresciallo ha effettivamente emesso una minaccia di morte, avvertendo che se Idoni si fosse lamentato, l'ufficiale avrebbe stretto la catena il più possibile la volta successiva, secondo Zastrow. CatholicVote ha informato il Congresso dei maltrattamenti e della minaccia di morte, e il deputato Chris Smith, co-presidente della Tom Lantos Human Rights Commission e co-presidente del Pro-life Caucus per la Camera, è intervenuto direttamente con gli US Marshals. "Il deputato Smith ha assistito la signora Idoni, e altri sostenitori pro-life che sono stati trattati ingiustamente, con vari problemi negli ultimi mesi", ha detto a CatholicVote Michael Finan, portavoce di Smith.
Idoni è diabetica e ha avuto un ictus la scorsa primavera, solo pochi mesi dopo essere stata tenuta in isolamento con le luci della sua cella tenute accese ininterrottamente per 22 giorni. Il trattamento è qualificato secondo gli standard ONU nelle Nelson Mandela Rules come isolamento prolungato e tortura .

Mentre era detenuta in una prigione federale a Washington, DC, a Idoni sono stati negati alcuni dei suoi farmaci per il diabete e farmaci essenziali per il cuore prescritti dal suo medico dopo l'ictus di marzo, fino a quando il Congresso non è intervenuto direttamente nella questione. All'epoca, in seguito a una telefonata durante la quale Idoni ha iniziato ad avere palpitazioni cardiache, questo giornalista ha contattato la polizia di DC, che ha trasportato Idoni in un invio di emergenza in un ospedale per il monitoraggio. L'incidente ha portato alla corretta somministrazione dei suoi farmaci in seguito.

Mentre è attualmente in attesa del processo a Detroit, Idoni è stata nuovamente messa in isolamento, trattenuta nella sua cella per 23 ore al giorno, secondo Zastrow. Il Congresso è a conoscenza dei maltrattamenti subiti mentre era dietro le sbarre e sta lavorando con gli US Marshals per porre rimedio alla situazione.

Come ha riportato CatholicVote , la scorsa settimana il deputato Chip Roy ha invitato i colleghi del Congresso ad abrogare il FACE Act , che il presidente democratico pro-aborto Bill Clinton ha firmato nel 1994 su richiesta dei lobbisti dell'aborto dopo che le strutture della Planned Parenthood hanno iniziato a chiudere in tutto il paese a causa delle proteste pacifiche dell'Operation Rescue. Come ha osservato Roy, il FACE Act è diventato "uno degli strumenti preferiti dell'amministrazione Biden-Harris per attaccare il movimento pro-life".

"L'amministrazione l'ha usata in modo sproporzionato in casi di americani pacifici e quotidiani che protestavano contro l'aborto, mentre in gran parte chiudeva un occhio su centinaia di attacchi violenti e registrati a centri di risorse per la gravidanza e chiese sulla scia della sentenza trapelata Dobbs contro Jackson Women's Health Organization", ha detto Roy.

Roy ha spiegato che il suo ufficio è stato in grado di confermare che "a maggio 2024, il Dipartimento di Giustizia Biden-Harris aveva accusato 24 casi FACE Act contro 55 imputati". Due dei casi sono stati presentati per conto di centri di risorse per la gravidanza.

"Ciò significa che quasi il 92% di tutti i casi del FACE Act Biden-Harris sono stati intentati contro dimostranti pro-life, nonostante oltre 285 chiese e 94 centri di risorse per la gravidanza e gruppi pro-life siano stati attaccati e vandalizzati da maggio 2022", ha denunciato Roy.

Il Dipartimento di Giustizia di Biden ha unito le accuse di violazione del FACE con l'accusa di "cospirazione contro i diritti" per minacciare gli attivisti pro-life con 11 anni di prigione. L'ex presidente Donald Trump ha condannato l'armamento delle agenzie federali contro gli americani pro-life, chiedendo il rilascio dei pro-life che il Dipartimento di Giustizia di Biden ha gettato dietro le sbarre.


fonte LifeNews
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venerdì 11 ottobre 2024

11 ottobre“Divina maternità di Maria”

Icona della SS. Theotokos,
come si evince dal nomen sacrum
ΜΡ ΘΥ, stante per Μήτηρ Θεοῦ,
ossia "la Madre di Dio".


Carissimi amici e lettori,

nel rito romano  la festa della“divina maternità di Maria”; si celebra l'11 ottobre. L'origine della data, di per sé apparentemente strana in quanto lontana dal Natale, ha motivazioni storiche: l’11 ottobre 431, durante il Concilio di Efeso, venne definita la verità di fede della “divina maternità di Maria”; così nel 1931, ricorrendo il XV Centenario del Concilio, papa Pio XI ne istituì la festa liturgica, quindici secoli esatti dopo la chiusura del Concilio di Efeso, terzo dei Concilii Ecumenici. La dichiarazione della verità di fede che stabilisce Maria come Madre di Dio, afferma la duplice natura umana e divina di Cristo, di conseguenza sancisce anche che Maria è Madre di Cristo e quindi di Dio.
A.diJ.

Grazie al minuzioso lavoro fatto dal circolo veneziano di studi liturgici orientali e occidentali, torniamo indietro e vediamo come tutto avvenne: 
il Concilio di Efeso e la Divina Maternità di Maria

Il Concilio d'Efeso fu convocato per il 7 giugno 431 dall'Imperatore Teodosio II, con l'accordo di Papa Celestino I, su richiesta del Patriarca di Alessandria S. Cirillo, il quale aveva avuto molto a che scontrarsi con le tesi eretiche propugnate da Nestorio. Infatti, nel pieno dei dibattiti cristologici sulle due nature di Nostro Signore, si trovò ad avere particolare successo la tesi del nestorianesimo, la quale, pur sostenendo la coesistenza di due nature in Gesù Cristo, a differenza dunque del monofisismo, negava l'unione ipostatica tra di esse, ritenendole completamente separate: l'uomo-Cristo era solo Θεόφορος, portatore di Dio, perché portava in sé l'essenza del Λόγος divino, non condividendosi però con lui totalmente. La più grande conseguenza di questa tesi era avvertibile in campo mariologico, e dunque anche nel culto mariano: essendo la natura umana di Cristo disgiunta da quella divina, solo la prima era stata generata dalla Vergine Maria, la quale era dunque Χριστοτόκος, genitrice di Cristo, e nulla più. L'eresia nestoriana rischiava tuttavia di catalizzare gran parte del mondo cristiano, dopo che, nel 428, l'eresiarca era stato nominato Patriarca di Costantinopoli, e ciò spinse il campione d'ortodossia S. Cirillo a perorare la causa del Concilio anzi all'Imperatore.
Ciò che permise la risoluzione in tempi rapidi del Concilio di Efeso fu un imprevisto, che fece ritardare diversi dei partecipanti: gli stessi legati del Papa di Roma arrivarono dopo la data prevista, e il Patriarca Cirillo fremeva per l'apertura delle sessioni. Il concilio fu definitivamente aperto il 21 giugno, due settimane esatte dopo, quando a mancare ormai erano solo Giovanni Antiocheno e gli altri vescovi siriani, ossia la quasi totalità dei nestoriani che avevano diritto a prender parte al Concilio. Vista la situazione favorevole, S. Cirillo, in qualità di presidente, decise di aprire le sessioni. La prima si tenne il giorno successivo: il Patriarca Alessandrino e il Papa Romano presentarono una loro professione di fede, e chiesero ai Padri di confrontarla con quella nestoriana: essi conclusero che la prima era decisamente più aderente al Credo niceno rispetto alla seconda, che fu rigettata. Nei giorni immediatamente successivi, i Padri accolsero come verità di fede la tesi sostenuta da S. Cirillo in una sua lettera privata a Nestorio, nella quale per la prima volta compariva il termine di Θεοτόκος, genitrice di Dio, dacché la Beata Vergine aveva partorito "Dio come uomo". Successivamente, 197 Padri firmarono il decreto di condanna delle tesi di Nestorio come gravemente eretiche.
Il 26 giugno, quando giunsero Nestorio e Giovanni, trovarono la situazione precipitata, e si affrettarono dunque a convocare un conciliabolo che condannasse come eretici Cirillo e Memnone di Efeso, suo grande sostenitore. Le tensioni tra i nestoriani e i cattolici, che si ripercuotevano non solo nella conduzione di due sinodi separati (intanto, il 31 luglio anche le ultime due dichiarazioni di fede erano state firmate dai Padri Efesini), ma anche sulla popolazione locale, pure essa divisa tra ortodossi ed eretici, andarono avanti senza eventi sostanzialmente determinanti, sinché l'11 ottobre l'Imperatore Teodosio stesso sancì la fine dei lavori del Concilio, venendo conseguentemente approvati e pubblicati gli otto canoni e i dodici anatematismi elaborati durante i cinque mesi di lavoro.

Dopo il Concilio di Efeso, il nestorianesimo fu proclamato fuorilegge da Teodosio II all'interno dell'Impero: gli eretici fuggirono in maggior parte nel vicino Impero Sasanide, dove fu ufficialmente adottato il culto nestoriano (sinodo di Seleucia, 486), che perdurò nei secoli, conoscendo una massiccia evangelizzazione sino alla Cina, e sopravvisse anche all'ondate islamiche, resistendo tuttora in alcune Chiese Orientali, come quella Caldea, separate, indipendenti ed eterodosse, ancorché una parte di esse nel XV secolo ammendò i propri errori e si riconciliò alla Chiesa Cattolica.

Il titolo di Θεοτόκος è probabilmente uno dei più cari alla spiritualità bizantina e orientale, essendo quello con cui più spesso è invocata la Beata Vergine; non bisogna tuttavia dimenticare che nella preghiera mariana occidentale per eccellenza, l'Ave Maria, si contiene comunque l'equivalente espressione Mater Dei. La festa della Divina Maternità, che come accennavamo all'inizio si celebra l'11 ottobre nel Rito Romano, è festeggiata anche dalle altre Chiese Orientali e Occidentali, ancorché in date diverse: nel rito bizantino e in quello ambrosiano, exempli gratia, si celebra attorno al Natale di Nostro Signore, subito dopo nell'uso greco e subito prima in quello milanese.

ATTI DEL SACROSANTO CONCILIO DI EFESO (excerpta)


Sentenza di condanna di Nestorio:


Il santo sinodo disse: oltre al resto, poiché l'illustrissimo Nestorio non ha voluto né ascoltare il nostro invito né accogliere i santissimi e piissimi vescovi da noi mandati abbiamo dovuto necessariamente procedere all'esame delle sue empie espressioni. Avendo costatato dall'esame delle sue lettere, dagli scritti che sono stati letti, dalle sue recenti affermazioni fatte in questa metropoli e confermate da testimoni, che egli pensa e predica empiamente, spinti dai canoni dalla lettera del nostro santissimo padre e collega nel ministero Celestino, vescovo della chiesa di Roma, siamo dovuti giungere, spesso con le lacrime agli occhi, a questa dolorosa condanna contro di lui. Gesù Cristo stesso, nostro signore, da lui bestemmiato ha definito per bocca di questo santissimo concilio che lo stesso Nestorio è escluso dalla dignità vescovile e da qualsiasi collegio sacerdotale.


6 Canoni:


I. Scomunica per apostasia ai metropoliti che parteggiano per le tesi del pelagiano Celestio
II. Scomunica per apostasia ai vescovi che ritrattassero la condanna sottoscritta a Nestorio
III. Svincolamento dei chierici ortodossi dall'obbedienza ai vescovi nestoriani
IV. Deposizione e scomunica per apostasia dei chierici nestoriani
V. Conferma della deposizione per i chierici deposti dai vescovi ortodossi e reintegrati da Nestorio
VI. Scomunica per chiunque disattendesse a quanto stabilito dal Santo Concilio Efesino


2 Dichiarazioni conclusive:


I. Conferma della fede stabilita dal Concilio Niceno e anatema su chiunque si allontani da essa, con condanna della setta dei Messaliani.
II. Conferma dei diritti delle suddivisioni ecclesiastiche (Patriarcati e Provincie).


12 Anatematismi:


I. Se qualcuno non confessa che l'Emmanuele è Dio nel vero senso della parola, e che perciò la santa Vergine è madre di Dio perché ha generato secondo la carne, il Verbo fatto carne, sia anatema.
II. Se qualcuno non confessa che il Verbo del Padre assunto in unità di sostanza l'umana carne, che egli è un solo Cristo con la propria carne, cioè lo stesso che è Dio e uomo insieme, sia anatema.
III. Se qualcuno divide nell'unico Cristo, dopo l'unione le due sostanze congiungendole con un semplice rapporto di dignità, cioè d'autorità, o di potenza, e non, piuttosto con un'unione naturale, sia anatema.
IV. Se qualcuno attribuisce a due persone o a due sostanze le espressioni dei Vangeli e degli scritti degli apostoli, o dette dai santi sul Cristo, o da lui di se stesso, ed alcune le attribuisce a lui come uomo, considerato distinto dal Verbo di Dio, altre, invece, come convenienti a Dio, al solo Verbo di Dio Padre, sia anatema.
V. Se qualcuno osa dire che il Cristo è un uomo portatore di Dio, e non piuttosto Dio secondo verità, come Figlio unico per natura, inquantoché il verbo si fece carne e partecipò a nostra somiglianza della carne e del sangue, sia anatema.
VI. Se qualcuno dirà che il Verbo, nato da Dio Padre è Dio e Signore del Cristo, e non confessa, piuttosto, che esso è Dio e uomo insieme, inquantoché il Verbo si è fatto carne (43) secondo le Scritture, sia anatema.
VII. Se qualcuno afferma che Gesù, come uomo, è stato mosso nel Suo agire dal Verbo di Dio, e che gli è stata attribuita la dignità di unigenito, come ad uno diverso da lui, sia anatema.
VIII. Se qualcuno osa dire che l'uomo assunto dev'essere con-adorato col Verbo di Dio, con-glorificato e con-chiamato Dio come si fa di uno con un altro (infatti la particella con che accompagna sempre queste espressioni, fa pensare ciò), e non onora, piuttosto, con un'unica adorazione l'Emmanuele, e non gli attribuisce una unica lode, in quanto il Verbo si è fatto carne, sia anatema.
IX. Se qualcuno dice che l'unico Signore Gesù Cristo è stato glorificato dallo Spirito, nel senso che egli si sarebbe servito della sua potenza come di una forza estranea, e che avrebbe ricevuto da lui di potere agire contro gli spiriti immondi, e di potere compiere le sue divine meraviglie in mezzo agli uomini, sia anatema.
X. La divina Scrittura dice che il Cristo è divenuto pontefice e apostolo della nostra confessione, e che si è offerto per noi in odore di soavità a Dio Padre. Perciò se qualcuno dice che è divenuto pontefice e apostolo nostro non lo stesso Verbo di Dio, quando si fece carne e uomo come noi, ma, quasi altro da lui, l'uomo nato dalla donna preso a sé; o anche se qualcuno dice che ha offerto il sacrificio anche per sé, e non, invece, solamente per noi (e, infatti, non poteva aver bisogno di sacrificio chi noin conobbe peccato), sia anatema.
XI. Se qualcuno non confessa che la carne del Signore è vivificante e (che essa è la carne) propria dello stesso Verbo del Padre, (e sostiene, invece, che sia) di un altro, diverso da lui, e unito a lui solo per la sua dignità; o anche di uno che abbia ricevuto solo la divina abitazione; se, dunque, non confessa che sia vivificante, come abbiamo detto inquantoché divenne propria del Verbo, che può vivificare ogni cosa, sia anatema.
XII. Se qualcuno non confessa che il Verbo di Dio ha sofferto nella carne, è stato crocifisso nella carne, ha assaporato la morte nella carne, ed è divenuto il primogenito dei morti (47), inquantoché, essendo Dio, è vita e dà la vita, sia anatema.

giovedì 10 ottobre 2024

Francesco ha distrutto l’unità dei fedeli con il Papa.

di padre Joachim Heimerl von Heimthal (Arcidiocesi di Vienna) 

Si è cattolici quando si è in unità con il Papa. Questo è sempre stato evidente e, come per tutto ciò che è evidente, doveva arrivare un momento in cui l’evidente diventava improvvisamente discutibile. Siamo onesti: l’unità della Chiesa con il Papa è ormai solo un desiderio o un ideale storico. In realtà, però, questa unità non esiste da decenni, o almeno non completamente. I progressisti non sono mai stati in piena unità con il Papa. Questo non è stato diverso sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI di quanto non lo sia oggi sotto Francesco. Ma siamo onesti: anche i cattolici conservatori hanno preso le distanze da Francesco, e non da quando egli li ha regolarmente etichettati come “indietristi”. Questo fa di Francesco un Papa con cui nessuno è in (piena) unità, a parte i suoi favoriti e seguaci. L’unica cosa grottesca è che sia i cattolici progressisti che quelli conservatori invocano l’unità con Francesco per rimanere “cattolici”. È chiaro a tutti che questa “unità” in realtà non è altro che uno scheletro anemico. Inoltre, lo stesso Francesco si distingue per posizioni tutt’altro che cattoliche. Nella storia della Chiesa, questa non è solo una novità, ma una catastrofe, e qui almeno è il punto in cui il cosmo cattolico si rovescia. Dopo tutto, il Papa non è fine a se stesso e l’unità con lui non è un feticcio cattolico. Il suo ufficio serve unicamente a unire la Chiesa a Cristo, ed è solo per questo motivo che l’unità con il Papa è importante. Da quando c’è Francesco, però, questa unità non è più possibile, perché lui stesso non è più in (piena) unità con Cristo. Sappiamo tutti che è così, anche se quasi nessuno lo dice. Forse è qualcosa di simile "all'omertà” in cattolico; "l'omertà”, come sappiamo, è la “legge del silenzio” che nessuno nella mafia infrange. Ma se dovessimo tacere qui, “le pietre griderebbero” (Lc 19,40): Cristo non ha benedetto le relazioni adulterine, né quelle omosessuali! Francesco, invece, ha autorizzato tutto questo in modo eretico e blasfemo. Inoltre, continua a negare l’unica salvezza dell’umanità attraverso Gesù Cristo e sostiene che tutte le religioni dovrebbero portare a Dio. In base a ciò, Cristo sarebbe solo un’opzione tra le tante, anche se Egli stesso afferma il contrario: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Se dipendesse da Francesco, potremmo essere tutti musulmani o indù invece che cristiani; il sacrificio di Cristo sarebbe stato superfluo e i martiri avrebbero versato il loro sangue invano. Se il Papa è il garante dell’unità della Chiesa con Cristo, allora Francesco si è messo completamente fuori gioco dopo tutto questo. Se sia ancora Papa o possa rimanere Papa in queste circostanze dovrebbe essere deciso da altri, ma questi si stanno comodamente ritirando dietro la legge dell’omertà. In ogni caso, Francesco ha raccolto intorno a sé solo vassalli fedeli; quando fa le nomine, considera coerentemente solo coloro che hanno attirato l’attenzione per le loro posizioni eretiche. Anche questo elemento parla un linguaggio chiaro e porta una testimonianza schiacciante nei confronti del papa: Francesco sta corrodendo la Chiesa dall’interno e la sta trasformando nel suo personale sistema di clientele. Come cattolici comuni, non possiamo fare nulla per cambiare questa situazione, ma dobbiamo porci una domanda cruciale: cosa significa tutto questo per la nostra unità con Cristo e con la Chiesa, e soprattutto con l’attuale Papa? Una cosa è chiara: se adottassimo le discutibili opinioni di questo Papa, peccheremmo contro Cristo e la Chiesa, e – Francesco o non Francesco – non dobbiamo farlo in nessun caso. Ovunque Francesco vada contro Cristo, non dobbiamo quindi seguirlo, e per favore: non dobbiamo farlo! Anche questo lo sanno tutti, ma nessuno lo dice,(eccetto qualcuno) ed ecco di nuovo la legge dell’omertà. Ma per favore non fraintendetemi: non direi mai che Francesco è "l'anti-Cristo” (come alcuni sostengono), ma è certamente un “anti-Cristo” nella misura in cui a volte insegna il contrario di Cristo. Non c’è dubbio che Francesco abbia profondamente diviso la Chiesa e inferto il colpo più grave al papato. Pertanto, è giunto il momento di infrangere la legge dell’omertà “cattolica”, per Cristo, per la Chiesa e per il (prossimo) Papa.
(fonte Stilum Curiae)

mercoledì 9 ottobre 2024

Omelia di Mons. Tissier de Mallerais a Saint-Nicolas-du-Chardonnet

Carissimi amici e lettori,
eravamo a Parigi nella bellissima Chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet nel cuore del quartiere latino,una domenica di Giugno del 2012, quando Mons. Tissier de Mallerais, alzandosi in piedi tiene la sua meravigliosa omelia iniziando con questa premessa:

“Non pensiamo che per il fatto che Roma oggi ci propone un accordo, una situazione ufficiale nella Chiesa, dobbiamo rinunciare a proclamare queste verità, evidentemente forti, che contraddicono il Concilio” .

“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.


“Mi è stato dato ogni potere in Cielo e sulla terra, andate dunque e insegnatelo a tutte le nazioni, battezzatele nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Questa è la missione della Chiesa e la missione della Fraternità san Pio X.

E’ la fede che abbiamo nel potere di Nostro Signore Gesù Cristo; nel potere di Cristo Re e di Cristo Sacerdote che ci anima dalla nostra fondazione. Abbiamo condotto questa battaglia per il Cristo Sacerdote, per il suo sacerdozio, per i suoi sacerdoti, e per il Cristo Re, cioè per una civiltà cattolica, per uno Stato cattolico.

Noi continueremo a lottare, carissimi fedeli, come lo hanno fatto i santi dei primi secoli della Chiesa di fronte alle eresie che minavano la fede cattolica come oggi. Dobbiamo fare un paragone tra le eresie ariane, contro la SS. Trinità, e l'eresia attuale contro il Sacerdozio e la Regalità di Gesù Cristo.

Comincerò questo paragone esponendovi semplicemente tre eresie dell'antichità che sono state vinte dai santi e dai sacerdoti.

Innanzitutto l'arianesimo. Ario, sacerdote ad Alessandria d'Egitto, si erse contro il dogma cattolico dichiarando: “ No, il Verbo di Dio, il Figlio, non è uguale al Padre, non è Dio. Il Verbo di Dio è una creatura”, e cita san Paolo a sproposito dicendo che “Egli è il primogenito tra tutte le Creature”. San Paolo ha scritto che Gesù è il primogenito di tutte le creature, considerando il piano di Dio. Dio lo ha visto per primo nel suo piano di creazione.Ha visto suo Figlio incarnato. Ario dice “ No! E' indegno che Dio diventi carne. Io ho trovato una nuova dottrina: il Verbo non è Dio”.

Allora si riunisce un concilio, un vero concilio, quello di Nicea, per condannare Ario e dichiarare che il Verbo di Dio è in tutto uguale al Padre. Il Verbo è consustanziale al Padre, come affermiamo ogni domenica nel Credo: consubstantialem Patri: il Verbo, Dio Figlio, è consustanziale a suo Padre. Insieme formano un'unica sostanza, un solo Dio.

E’ questa una parola filosofica, che non esisteva nella Bibbia ed i padri del concilio hanno esitato ad adottarla poiché proveniva dalla filosofia e dal paganesimo. Essa poteva portare a pensare cose completamente stravaganti, come il fatto che Dio Padre e Figlio sarebbero soltanto delle rappresentazioni di una sola persona. Dunque in Dio esisterebbe un'unica persona che assumerebbe di volta in volta la maschera del Padre o del Figlio. Anche sant'Atanasio ha avuto delle difficoltà ad adottare quel vocabolo, consustanziale, ma alla fine lo ha adottato, ed ha applicato il concilio di Nicea.

Per questo ha lottato, combattuto e sofferto. E’ stato mandato in esilio, si è rifugiato nel deserto: per la fede nella Santissima Trinità; per difendere l'uguaglianza assoluta del Padre e del Figlio; per difendere la divinità del Verbo di Dio. Non è forse quello che dobbiamo fare anche noi, cari fedeli, combattendo senza pietà gli eretici ariani?

Fu l’energia di Sant’Atanasio che in gran parte contribuì a sconfiggere l'eresia ariana. Dunque, non dobbiamo cessare la lotta che durerà ancora, a mio parere, vent'anni perché la crisi che subiamo attualmente è una crisi grave, quindi una crisi lunga. La storia della Chiesa mostra che tutte le grandi crisi sono durate settant'anni come l'arianesimo o il grande scisma. Quindi probabilmente la crisi conciliare durerà settant'anni, perciò dobbiamo aspettare ancora trent'anni. Non crediamo troppo in fretta alla vittoria. L’otterremo, perché Gesù ha dato ogni potere alla sua Chiesa e noi lo crediamo.

La seconda eresia sorta in seguito fu l'eresia nestoriana.

Nestorio, vescovo, patriarca di Costantinopoli, dichiara che dire che il Verbo è divenuto carne, “Verbum caro factum est”, è uno scandalo. “Affermare che Dio si unisca ad una carne, cioè al corpo di Gesù è uno scandalo. Dio è puro spirito, non può unirsi ad un corpo. Ciò ripugna alla filosofia, ed io, Nestorio, ho trovato un'altra soluzione. Gesù, l'uomo Gesù, per i suoi atti ha meritato la divinità. Così Gesù è diventato Dio, dunque Gesù è Dio”. Affermare che Gesù sia Dio è perfettamente corretto. Ma si può dire che Nestorio professasse la fede cattolica? Egli afferma che Gesù è Dio, ma in che modo? Non è Dio che si è fatto uomo, è Gesù, l' uomo Gesù, che è diventato Dio. E’ forse questa un’affermazione cattolica? No di certo. E’ un’eresia. Purtroppo è ciò che un certo professore di Ratisbona, quarant'anni fa, professava nelle sue lezioni, dicendo che Gesù va talmente al di là di se stesso, grazie alla sua carità...,si estende oltre a se stesso fino da unirsi all'Uno, cioè a Dio. Un'eresia, che assomigliava a quella nestoriana.

Dunque stiamo bene attenti, cari fedeli, a professare la fede cattolica come si deve. Non basta dire che Gesù è Dio, bisogna affermare che Dio che si è incarnato. Dio si è fatto uomo. E’ il mistero dell'Incarnazione. Allora ci sono stati dei santi, come san Cirillo d'Alessandria, che hanno lottato per questo errore, perché se Gesù non è Dio, se è un uomo, allora la Santa Vergine ha messo al mondo un uomo. Dunque la Santa Vergine non è Madre di Dio. “Santa Maria Madre di Dio, prega per noi, no, non può essere vero, la Santa Vergine è Madre dell'uomo Gesù Cristo”. Questa è' un'eresia, un'offesa alla Madonna. Come negare la sua maternità divina? San Cirillo si erse contro di essa, e con lui il concilio di Efeso, affermando che la Santissima Vergine è veramente Madre di Dio poiché ha messo al mondo Colui che è Dio da tutta l’eternità, l'Uomo-Dio, Gesù Cristo. Se Maria SS. è Madre dell'Uomo-Dio, è la Madre di Dio. Suo Figlio è Dio. La seconda Persona della SS. Trinità, Dio Figlio.

San Cirillo fu un santo che non esitò a confutare le eresie e perciò fu anche perseguitato. Egli le ha confutate spiegato la fede cattolica. Così dobbiamo fare noi oggi, cari fedeli, confutando la libertà religiosa, e spiegando la fede cattolica. La libertà religiosa vuole che si rispettino tutti quelli che professano gli errori religiosi. Vuole che lo Stato lasci la libertà a tutti gli errori, a tutte le false religioni, in nome della dignità umana. Noi diciamo di no. E’ Gesù Cristo che deve regnare, che deve regnare nei cuori e deve regnare pubblicamente nello Stato. Lo Stato deve essere cattolico.

Noi vogliamo confutare l'errore di questa falsa dignità umana; della libertà di tutti (i falsi culti), che lo Stato dovrebbe rispettare. Ciò è impossibile e falso. Dobbiamo invece affermare la Verità, cioè che solo Gesù ha il diritto di regnare pubblicamente nello Stato. Ecco cosa dobbiamo fare seguendo l'esempio di san Cirillo d'Alessandria. Non pensiamo che per il fatto che Roma oggi ci propone un accordo, una situazione ufficiale nella Chiesa, dobbiamo rinunciare a proclamare queste verità, evidentemente forti, che contraddicono il Concilio. Non dobbiamo rinunciare a combattere il Concilio e gli errori del Concilio.

Il terzo esempio che vi farò è quello dell'eresia dei Pneumatomachi.

Dopo il concilio di Efeso, alcuni affermarono che lo Spirito Santo non é Dio. Terza eresia: “Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, ma lo Spirito Santo non, non lo è. Lo Spirito Santo è una creatura. La prova? Il fatto che sia Gesù a mandarlo:“ il Paraclito, lo Spirito di Verità che vi manderò quando sarò presso il Padre ”. Se Gesù manda qualcuno significa che è una creatura”. Ecco l’errore dei Pneumatomachi.

Allora, cari figlioli, è forse vero che lo Spirito Santo non è Dio? Spero che siate pronti a protestare e a professare la vostra fede. Sì, lo Spirito Santo è Dio, come il Padre e il Figlio. Noi facciamo il segno della croce nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo per mostrare che le Tre Persone divine sono tutte e tre Dio. “Nel nome del Padre”, c'è un solo nome, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un unico Dio in Tre Persone. Lo Spirito Santo è Dio. Allora san Basilio di Cesarea, nel Ponto, si erse per protestare contro questo errore e dire: “Lo Spirito Santo è veramente Dio, noi dobbiamo adorarlo come il Padre ed il Figlio”. Egli ha lottato per questo ed ha trionfato sull'errore.

Avvicinandosi alla soluzione della crisi, dopo forse venti o trent'anni, san Basilio vedendo che gli eretici, Pneumatomachi, cominciavano a convertirsi, (sarebbe bello che ora i conciliari cominciassero a convertirsi, ma non è il caso. Nessuno. Né a Roma né nelle diocesi. Nessuno) vedendo che cominciavano a ritornare alla fede cattolica decise che non era il caso di insistere, obbligandoli a dire che lo Spirito Santo è Dio, perché questo avrebbero esitato a professarlo.

Allora ha fatto uso di una formula più tenue, dicendo che lo Spirito Santo deve adorarsi con il Padre e con il Figlio e riceve la medesima gloria del Padre e del Figlio: “Noi dobbiamo adorare lo Spirito Santo come il Padre ed il Figlio, dobbiamo tributare la medesima gloria allo Spirito Santo che al Padre ed al Figlio”. Una formula più tenue, ma che professa la fede cattolica, senza equivoci. Se dobbiamo adorare lo Spirito Santo, è perché è Dio; se noi dobbiamo la stessa gloria allo Spirito Santo che al Padre ed al Figlio, è perché lo Spirito Santo è Dio.

San Basilio non ha usato parole equivoche riguardo agli eretici, che ritornavano alla Chiesa. Ha preteso che professassero la fede cattolica integrale ma con una formula più tenue. Ha fatto uso di prudenza, cosa molto buona, ma professando la vera fede. Non accettando di firmare delle cose equivoche. Ecco cosa dobbiamo fare oggi. Rifiutare delle formule equivoche e non smettere di condannare l'errore e di professare correttamente la fede cattolica.

Quando i conciliari, fra vent'anni o venticinque anni torneranno; quando si pentiranno del Concilio, quando vedranno continuare la catastrofe con i seminari completamente vuoti, le chiese in rovina, l'apostasia e l’immoralità ovunque, vorranno fare penitenza, e riconosceranno tali errori. Quando i conciliari nella Chiesa cominceranno a mostrare pentimento noi potremo usare formule più tenui per aiutarli a tornare, ma non adesso, mentre la crisi attualmente imperversa totalmente. Ora noi dobbiamo proclamare e condannare gli errori del Concilio, specialmente la negazione della regalità di Cristo, il rifiuto di Cristo Re.

Ecco, cari fedeli, il nostro programma di battaglia. Non facciamoci illusioni, la crisi è lungi dall'essere finita. Bisognerà combattere ancora a lungo e organizzarci per perseverare e continuare a professare la fede cattolica integrale, con la totale fiducia nel potere di Nostro Signore Gesù Cristo.

“Mi è stato dato ogni potere così in Cielo come in terra, andate dunque nel mondo intero, predicate la Verità, predicate la Santissima Trinità, predicate il Cristo Re, predicate il Cristo Sacerdote, affidatevi anche alla mia Madre divina, che ha tutte le grazie, che distribuisce tutte le grazie. E' anche grazie a Lei che trionferò sui miei nemici, è grazie a Lei che riporterò la fede cattolica integra nella mia Chiesa. Affidatevi a mia Madre, Vergine, Immacolata nella sua Fede”. Che la santa Vergine ci conservi la santa fede immacolata.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, così sia.
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