Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 30 aprile 2014

Festeggiamenti di Santa Caterina da Siena F.S.S.P.X Roma


Fraternità sacerdotale San Pio X distretto d'Italia


Santa Caterina, patrona d'Italia e d'Europa


Domenica 11 maggio nella cappella di santa Caterina da Siena verrà benedetta la statua della Santa patrona d'Italia e della cappella della Fraternità sacerdotale san Pio X situata in via Urbana 85 Roma
Programma
Alle ore 11:00 benedizione della statua di santa Caterina segue la Santa Messa cantata 
ore 13:00 Pranzo presso il ristorante "non c'è trippa per gatti" via Urbana, 114 ( 13 euro)
ore 14:45 pellegrinaggio alla Basilica di Santa Maria sopra Minerva arrivo previsto per le 15:30 venerazione delle reliquie della Santa visita della Basilica e della stanza dove ella ha vissuto e morì. I fedeli sono tutti invitati a partecipare.
Per informazioni rivolgersi al Priorato San Pio X via Trilussa 45 Albano Laziale Roma 06/9306816 email albano@sanpiox.it

martedì 29 aprile 2014

Chi era "Nichita Roncalli" ?

“… il segno lasciato da Roncalli nella storia dell’umanità supera di molto quello impresso dai vari Lenin e Stalin. Infatti se quelli hanno liquidato qualche milione di vite umane, Giovanni XXIII ha liquidato ben duemila anni di Chiesa cattolica.” ( Fabrizio Sarazani, vaticanista)

a cura di Arai Daniele 

Tra il libro “Nichitaroncalli» di Franco Bellegrandi, “Cameriere di Spada e Cappa di Sua Santità”, ora in seconda edizione con E.I.L.E.S., Roma, e l’altro libro di Arai Daniele in via di pubblicazione (con Christus Rex) «Giovanni XXIII: un enigma epocale?», abbiamo alcuni spunti sulla controvita di tale «Papa buono» che aprì la Chiesa ai suoi peggiori nemici.

Cominciamo dalle sue indigenti idee moderniste viste dall’insospetto Benedetto Croce, il quale, su «Il Giornale d’Italia» (15.X.07) rispondendo al futuro apostata don Minocchi scrisse: “Il Modernismo pretende di distinguere il contenuto reale del Dogma dalle sue espressioni metafisiche che egli considera come cosa del tutto accidentale, allo stesso modo che sono accidentali le varie espressioni di linguaggio, in cui può venire tradotto un medesimo pensiero. E in questo paragone è il primo e sommo sofisma dei modernisti. Infatti, è verissimo che un medesimo concetto può essere tradotto nelle più varie forme di linguaggio, ma il pensiero metafisico non è linguaggio, non è forma di espressione: è logica ed è concetto. Onde un dogma tradotto in altra forma metafisica, non è più lo stesso dogma, come un concetto trasformato in altro concetto non è più quello.

lunedì 28 aprile 2014

Bergoglio non ha avuto dubbi sul papa da far diventare subito "santo"...Papa Pio XII (il "Pastore Angelico") o papa Wojtyla? Quello che bacia il CORANO ovviamente!

Papa Pio XII Bacia in segno di venerazione  il crocifisso.  Giovanni Paolo II al contrario Bacia il Corano.
Andrea Riccardi ha gettato la maschera, dando una risposta inquietante, durante la messa per la canonizzazione . É vero - ha detto -che non ci sono i miracoli, che costituiscono un presupposto per la canonizzazione, ma il regalo più grande é stato il concilio vaticano II. Con le odierne canonizzazioni hanno voluto santificare un concilio pastorale e non dogmatico, e pertanto le odierne proclamazioni non vincolano i cattolici, o perlomeno quelli che vogliono vivere e morire tali. Riccardi poi asserisce, ereticamente, che queste canonizzazioni conciliari non vincolerebbero i cattolici. Ma ci si chiede, a quale tipo di cattolici si riferisce? E' chiaro a tutti che non sono coloro che fanno parte della vera Chiesa Cattolica, i Tradizionalisti che sono legati dai Dogmi e dai Comandamenti datoci da Dio, Riccardi si riferisce ai nuovi falsi cattolici conciliari che volontariamente ed inconsciamente hanno accettato l'aborto della Chiesa Conciliare che ha per suo fondatore non il Signore ma lo spirito mondano, liberi da qualsiasi regola morale o dogmatica per andare appresso alla loro coscienza che secondo loro gli è stata liberata dalla dottrina del concilio che i due nuovi Santi, al pari degli altri pontefici conciliari, hanno proposto negli ultimi 50 anni. Il Santo Padre Pio XII di venerata memoria come potete notare anche nella foto che vi proponiamo ha sempre confessato la sua fede nella croce di Cristo. Guardate cosa venera il suo successore che giusto da qualche ora è stato canonizzato, il CORANO libro sacro per i musulmani anatema per i cristiani. Papa Francesco nella sua bellissima omelia fatta il 14 marzo del 2013 davanti al sacro collegio diceva: "Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare delle volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro". Camminare. Andare avanti. L'invito di Dio ad Abramo era "camminare nella sua presenza". "Quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, alla presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiede ad Abramo nella promessa". .

La rivoluzione di Papa Francesco

"Noi dobbiamo giungere al trionfo
dell'idea rivoluzionaria tramite un Papa"
Istruzione permanente dell'Alta Vendita

di don Pierpaolo Maria Petrucci

«Questo è Papa Francesco. Se la Chiesa diventerà come lui la pensa e la vuole sarà cambiata un’epoca». Eugenio Scalfari terminava così la celebre intervista rilasciatagli dal Pontefice [1] e sembra che abbia proprio colto nel segno, poiché questo Papa sta effettivamente realizzando una vera e propria rivoluzione.

domenica 27 aprile 2014

Nuove canonizzazioni

Comunicato stampa

La Fraternità Sacerdotale San Pio X ha espresso, già all’epoca delle beatificazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, pesanti e documentate riserve sull’operato di questi due Papi, presentandole alle stesse autorità della Chiesa. Ora Papa Francesco è sul punto di procedere alla “canonizzazione” dei due pontefici. Studi approfonditi[1] su come gli ultimi Papi hanno ridefinito la santità e i loro stessi atti, ci permettono di dubitare con fondatezza che le nuove “canonizzazioni” godano della stessa autorità e valore di quelle antiche, pur avendone conservato il nome.

Infallibilità Pontificia

Proponiamo ai nostri lettori questo articolo di Antonio Polazzo Preso da Radio Spada
Una delle principali cause di divisione fra i cattolici che si oppongono alle novità dottrinali, liturgiche, giuridiche e disciplinari “introdotte” nella Chiesa a partire dal “concilio” detto Vaticano II trova origine nel significato attribuito alla verità dell’infallibilità della Chiesa e del Romano Pontefice.

In breve si può dire che da una parte si collocano coloro che, come padre Guérard Des Lauriers o.p. (1898 – 1988), credono che l’intera Chiesa docente (ossia il Papa assieme a tutti i Vescovi del mondo riuniti o dispersi) od anche il solo Romano Pontefice (nell’esercizio del suo Ministero di Maestro di tutti i cristiani) non può insegnare qualcosa di erroneo in materia di fede o di morale o connessa alla fede o alla morale; dall’altra parte si collocano coloro che, come Mons. Marcel Lefebvre (1905 – 1991), ammettono questa possibilità. Di conseguenza, per i primi, un eletto al Papato che insegni dottrine erronee non può essere un vero Papa, non può avere l’Autorità che Dio comunica all’eletto per effetto della sua reale accettazione del Papato ed i “Vescovi” che – in comunione con lui – insegnano i medesimi errori non hanno l’Autorità propria dei successori degli Apostoli;per i secondi, un eletto al Papato che insegni dottrine erronee è vero Papa, dotato dell’Autorità propria dei successori di Pietro ed i “Vescovi” che – in comunione con lui – insegnano i medesimi errori sono Vescovi dotati dell’Autorità propria dei successori degli Apostoli. 

sabato 26 aprile 2014

'"INDEPENDENT" SI CHIEDE PERCHE' CANONIZZARE CHI HA TOLLERATO I PEDOFILI


1. DA LONDRA A NEW YORK, DALL’”INDEPENDENT” AL “NY TIMES”: WOJTYLA SANTO DE CHE? - 2. ‘’SI RITIENE GIUSTAMENTE CHE PAPA GIOVANNI PAOLO II ABBIA AIUTATO AD ABBATTERE IL COMUNISMO, CON IL CONSEGUENTE CROLLO DELL’UNIONE SOVIETICA, ISPIRANDO UNA NUOVA GENERAZIONE DI CATTOLICI CON UN PAPATO GIRAMONDO E TOCCANDO QUESTIONI CALDE MENTRE LA CRISTIANITÀ AFFRONTAVA IL TERZO MILLENNIO. MA LO SCANDALO DI ABUSI SESSUALI CHE AVVENNE SOTTO I SUOI OCCHI, RESTA UNA MACCHIA SUL SUO OPERATO” - 3. DICE NIENTE PADRE MARCIAL MACIEL DEGOLLADO? UN GENIO DELLA TRUFFA, DROGATO, PEDOFILO E PADRE SI’, MA DI TRE FIGLI: ERA CONSIDERATO UN FARO IN VATICANO - 4. WOJTYLA ERA A CONOSCENZA DELLA DOPPIA VITA DEL FONDATORE DEI LEGIONARI DI CRISTO - 5. I DOCUMENTI DELL’ARCHIVIO DIMOSTRANO CHE DIVERSI PAPI, INCLUSO GIOVANNI XXIII, ANCHE LUI SANTO DOMENICA PROSSIMA, SEMPLICEMENTE SI GIRARONO DALL’ALTRA PARTE -

Le nuove canonizzazioni obbligano in coscienza tutti i fedeli cattolici?







di don Michel Gleize
Argomenti pro e contro

Sembrerebbe di sì

1. Primo argomento: le nuove canonizzazioni si presentano come delle sentenze solenni del Sommo Pontefice, cioè come degli atti del suo magistero supremo che obbligano in coscienza tutti i fedeli cattolici. Quindi le nuove canonizzazioni obbligano in coscienza tutti i fedeli cattolici.

venerdì 25 aprile 2014

Il New York Times scrive un editoriale di fuoco contro la santificazione di papa Giovanni Paolo II, in programma per domenica prossima a Roma.


Vaticano, il New York Times contro la santificazione di papa Wojtyla: "Non fece nulla per le vittime di pedofilia"

Il New York Times scrive un editoriale di fuoco contro la santificazione di papa Giovanni Paolo II, in programma per domenica prossima a Roma. Il commento dal titolo "Non era un santo" ("A saint, he ain't") prende spunto dai numerosi casi di pedofilia scoppiati duranti il papato di Wojtyla e che scossero anche molte diocesi americane senza ricevere adeguata attenzione dal Vaticano.

Appello dei parrocchiani dopo il trasferimento di don Antonio


Dopo don Balbassare Pernice, anche Don Antonio Cozzolino sarà allontanato dalla Parrocchia San Camillo De Lellis, nella zona della Località Bartolomeo Gosio , Grottaferrata,questo può sembrare un fatto di secondaria importanza, attinente solo alla condizione ecclesiastica, in realtà non lo è, perchè per questa parte del nostro territorio sempre più abbandonata a sè stessa la parrocchia rappresenta l'ultimo baluardo di un vivere civile, se non della legalità. La località Bartolomeo Gosio è sempre più ormai infatti una comunità che vive ai margini di Grottaferrata e il cui degrado ha ormai oltrepassato da un pezzo i limiti della sopportabilità di chi vi abita e per l'intera comunità circostante. La mancanza di sicurezza è ormai palpabile. Tutto questo è potuto accadere anche perchè tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute sono sempre state assenti, nessuna ha mai tentato una reale ricucitura con questo tessuto urbano e il centro del paese. In questa già di per sè grave assenza, si inserisce quindi l'azione dell'attuale vescovo di Frascati , Raffaello Martinelli, che nell'arco di poco tempo ha trasferito due parroci attivi e amati da tutti sia cattolici che non cattolici praticanti e non praticanti.quali don Baldassare prima e don Antonio poi, che tanto hanno dato e fatto per questa comunità parrocchiale.In entrambi i casi diversi parrocchiani si sono recati alla curia vescovile di Frascati per dissuadere il vescovo a mutare il suo provvedimento ma senza esito favorevole è stato irremovibile.

giovedì 24 aprile 2014

Vita di Santa Rita da Cascia



Rita nacque presumibilmente nell'anno 1381 a Roccaporena, un villaggio situato nel comune di Cascia in provincia di Perugia, da Antonio Lotti e Amata Ferri. I suoi genitori erano molto credenti e la situazione economica non era agiata ma decorosa e tranquilla.

martedì 22 aprile 2014

"Canonizzare Roncalli e Karol Wojtyla si vorrebbe di fatto "canonizzare" il concilio




Cari Amici e benefattori,

di Mons Bernard Fellay


Se il prossimo 27 aprile avrà luogo la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, essa porrà alla coscienza dei cattolici un duplice dilemma. Prima di tutto il dilemma sulla canonizzazione stessa: come sarà possibile proporre a tutta la Chiesa come esempi di santità, da una parte l’iniziatore del Concilio Vaticano II e, dall’altra, il Papa di Assisi e dei diritti dell’uomo?

lunedì 21 aprile 2014

Perplessità e dubbi per le imminenti canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II




Il mensile Catholic Family News, che ha una versione quotidiana on-line, ha intervistato il prof. Roberto de Mattei sulle prossime canonizzazioni del 27 aprile 
Riportiamo la traduzione italiana dell’intervista


Professor de Mattei, le imminenti canonizzazioni di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II suscitano, per vari motivi, dubbi e perplessità. Come cattolico e come storico, quale giudizio esprime?

Posso esprimere un’opinione personale, senza pretendere di risolvere un problema che si presenta complesso. Sono innanzitutto perplesso, in linea generale, per la facilità con cui negli ultimi anni si avviano e si concludono i processi di canonizzazione. Il Concilio Vaticano I ha definito il primato di giurisdizione del Papa e l’ infallibilità del suo Magistero, a determinate condizioni, ma non certo l’ impeccabilità personale dei Sovrani Pontefici. Nella storia della Chiesa ci sono stati buoni e cattivi Papi ed è ridotto il numero di quelli elevati solennemente agli altari. Oggi si ha l’impressione che al principio dell’infallibilità dei Papi si voglia sostituire quello della loro impeccabilità. Tutti i Papi, o meglio tutti gli ultimi Papi, a partire dal Concilio Vaticano II vengono presentati come santi. Non è un caso che le canonizzazioni di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II abbiano lasciato indietro la canonizzazione di Pio IX e la beatificazione di Pio XII, mentre avanza il processo di Paolo VI. Sembra quasi che un’aureola di santità debba avvolgere l’era del Concilio e del postconcilio, per “infallibilizzare” un’epoca storica che ha visto affermarsi nella Chiesa il primato della prassi pastorale sulla dottrina.

domenica 20 aprile 2014

Pasqua di Resurrezione






Venerabili Fratelli, e diletti figli!

La Pasqua è il punto più splendente della Sacra Liturgia . Le due Settimane di Passione che la precedono riassumono la dottrina della redenzione del genere umano, l'insegnamento divino proposto alla buona volontà di ogni cristiano di salvarsi e di santificarsi in vista dei beni celesti, la affermazione del trionfo temporaneo di Cristo, sì, anche temporaneo per quaggiù. ma sicuro e finale nei secoli eterni.

Victimae Paschali




Venerabiles fratres, dilecti Fili


Quoniam Paschalia Sollemnia opportunitatem Nobis praebent summo cum paterni animi Nostri gaudio vos salutandi, vos dicimus, lettissime Ecclesiae Senatus, vos, quotquot adestis, Venerabiles in Episcopatu Fratres, e Romano clero Praesules vel sacerdotes, ac denique omnes e Religiosorum ordine et e christiana plebe dilettissimi filii — quorum piae capiendae multitudini amplissimum hoc Petrianum templum iam videtur angustius — non aptiore modo Nos posse dicendi initium facere putamus, quam si pulcherrima illa iteremus verba, quibus Divinus Magister ab inferis suscitatus suos discipulos affatus est : « Pax vobis » (1). En pacis omen pacisque consalutatio!


sabato 19 aprile 2014

Tre meditazioni sul Sabato santo di Joseph Ratzinger



In queste pagine, miniature tratte dall’evangeliario dell’inizio del XIII secolo conservato nell’abbazia benedettina di Groß Sankt Martin a Colonia: la deposizione.



PRIMA MEDITAZIONE 

Con sempre maggior insistenza si sente parlare nel nostro tempo della morte di Dio. Per la prima volta, in Jean Paul, si tratta solo di un sogno da incubo: Gesù morto annuncia ai morti, dal tetto del mondo, che nel suo viaggio nell’aldilà non ha trovato nulla, né cielo, né Dio misericordioso, ma solo il nulla infinito, il silenzio del vuoto spalancato. Si tratta ancora di un sogno orribile che viene messo da parte, gemendo nel risveglio, come un sogno appunto, anche se non si riuscirà mai a cancellare l’angoscia subita, che stava sempre in agguato, cupa, nel fondo dell’anima. Un secolo dopo, in Nietzsche, è una serietà mortale che si esprime in un grido stridulo di terrore: «Dio è morto! Dio rimane morto! E noi lo abbiamo ucciso!». Cinquant’anni dopo, se ne parla con distacco accademico e ci si prepara a una “teologia dopo la morte di Dio”, ci si guarda intorno per vedere come poter continuare e si incoraggiano gli uomini a prepararsi a prendere il posto di Dio. Il mistero terribile del Sabato santo, il suo abisso di silenzio, ha acquistato quindi nel nostro tempo una realtà schiacciante. Giacché questo è il Sabato santo: giorno del nascondimento di Dio, giorno di quel paradosso inaudito che noi esprimiamo nel Credo con le parole «disceso agli inferi», disceso dentro il mistero della morte. Il Venerdì santo potevamo ancora guardare il trafitto. Il Sabato santo è vuoto, la pesante pietra del sepolcro nuovo copre il defunto, tutto è passato, la fede sembra essere definitivamente smascherata come fanatismo. Nessun Dio ha salvato questo Gesù che si atteggiava a Figlio suo. Si può essere tranquilli: i prudenti che prima avevano un po’ titubato nel loro intimo se forse potesse essere diverso, hanno avuto invece ragione. 
Sabato santo: giorno della sepoltura di Dio; non è questo in maniera impressionante il nostro giorno? Non comincia il nostro secolo a essere un grande Sabato santo, giorno dell’assenza di Dio, nel quale anche i discepoli hanno un vuoto agghiacciante nel cuore che si allarga sempre di più, e per questo motivo si preparano pieni di vergogna e angoscia al ritorno a casa e si avviano cupi e distrutti nella loro disperazione verso Emmaus, non accorgendosi affatto che colui che era creduto morto è in mezzo a loro? 
Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso: ci siamo propriamente accorti che questa frase è presa quasi alla lettera dalla tradizione cristiana e che noi spesso nelle nostre viae crucis abbiamo ripetuto qualcosa di simile senza accorgerci della gravità tremenda di quanto dicevamo? Noi lo abbiamo ucciso, rinchiudendolo nel guscio stantio dei pensieri abitudinari, esiliandolo in una forma di pietà senza contenuto di realtà e perduta nel giro di frasi fatte o di preziosità archeologiche; noi lo abbiamo ucciso attraverso l’ambiguità della nostra vita che ha steso un velo di oscurità anche su di lui: infatti che cosa avrebbe potuto rendere più problematico in questo mondo Dio se non la problematicità della fede e dell’amore dei suoi credenti? 
L’oscurità divina di questo giorno, di questo secolo che diventa in misura sempre maggiore un Sabato santo, parla alla nostra coscienza. Anche noi abbiamo a che fare con essa. Ma nonostante tutto essa ha in sé qualcosa di consolante. La morte di Dio in Gesù Cristo è nello stesso tempo espressione della sua radicale solidarietà con noi. Il mistero più oscuro della fede è nello stesso tempo il segno più chiaro di una speranza che non ha confini. E ancora una cosa: solo attraverso il fallimento del Venerdì santo, solo attraverso il silenzio di morte del Sabato santo, i discepoli poterono essere portati alla comprensione di ciò che era veramente Gesù e di ciò che il suo messaggio stava a significare in realtà. Dio doveva morire per essi perché potesse realmente vivere in essi. L’immagine che si erano formata di Dio, nella quale avevano tentato di costringerlo, doveva essere distrutta perché essi attraverso le macerie della casa diroccata potessero vedere il cielo, lui stesso, che rimane sempre l’infinitamente più grande. Noi abbiamo bisogno del silenzio di Dio per sperimentare nuovamente l’abisso della sua grandezza e l’abisso del nostro nulla che verrebbe a spalancarsi se non ci fosse lui. 

venerdì 18 aprile 2014

LE SETTE PAROLE DI GESU’ IN CROCE

PRIMA PAROLA

Padre, perdonate loro perchè non sanno ciò che fanno.

Ti adoriamo, o Cristo, e Ti benediciamo perché con la Tua Santa Croce hai redento il mondo.

Caro Gesù, che per mio amore ago­nizzate sulla Croce a fine di pagare colle vostre pene il debito dei miei peccati, ed aprite la vostra divina bocca per ottenermene il perdono dal­l' Eterna Giustizia, abbiate pietà di tutti i fedeli agonizzanti, e di me, quando sarò in quell' estremo; e per i meriti del vostro preziosissimo San­gue sparso per la nostra salute, da­teci un dolore così vivo delle nostre colpe, che ci faccia spirare l’anima nostra nel seno della vostra infinita misericordia.

3 Gloria al Padre… Miserere nostri, Domine, miserere nostri.

Mio Dio, credo in Voi, spero in Voi, vi amo sopra ogni cosa, e mi pento di avervi offeso.

giovedì 17 aprile 2014

Meditare sulla dolorosa Passione di Cristo


I santi meditavano spesso sulla dolorosa Passione di Cristo, era la loro meditazione preferita (tutto l'anno, non solo durante la Settimana Santa), poiché meditando sulle atroci sofferenze patite da Gesù per la nostra salvezza eterna, si infiammavano di amore per il Redentore Divino. Che ci stiamo a fare su questa terra se non amiamo Dio? Il nostro scopo è appunto quello di conoscere, amare e servire il Signore, per salvarci l'anima e andare in Cielo ad amare la Santissima Trinità in eterno.


Le anime devote si commuovono nel meditare sull'agonia di Gesù nell'orto del Getsemani, sul tradimento di Giuda e l'arresto del Redentore, sulla flagellazione, gli sputi dei soldati, la coronazione di spine, la condanna a morte di Gesù, la salita al Calvario, la crocifissione, il pianto della Madonna e la morte di Cristo in croce.

Triduo Pasquale



Carissimi 



1. Il Triduo sacro della passione, morte e risurrezione del Signore ha inizio con questa celebrazione in cui facciamo memoria, nel senso pieno dell’espressione biblica, dell’ “ora” di Gesù, ora di passione e di rivelazione del suo amore. Siamo tutti noi coinvolti in quest’ora di tenebra e di grazia. Lasciamoci avvolgere dal Mistero pasquale e celebriamo il ‘mistero della fede’, il divino sacrificio della Messa, il sacramento della viva e reale presenza di Cristo, vivente nella gloria del Padre e nostro compagno di viaggio nel pellegrinaggio terreno. 


La Messa in Coena Domini





Nel giovedì santo si ricorda sia l'istituzione dell'Eucarestia e del ministero dell'sacerdozio sia la consegna ai discepoli del comandamento dell'amore (Gv 13,34). Per queste ragioni nel giovedì santo viene celebrata la Giornata sacerdotale.

Il giovedì santo è caratterizzato soprattutto dalla messa del Crisma e dalla Messa in Coena Domini in questo giorno non si possono celebrare altre Messe . La santa Comunione può essere distribuita solo nella Messa, crismale o in Coena Domini: agli infermi può essere distribuita in qualunque ora del giorno.

Questo giorno è per intero sia il terzultimo giorno di Quaresima sia il primo giorno del triduo sacro.

La Messa in Coena Domini è seguita dall'adorazione del Santissimo Sacramento deposto all'Altare della reposizione.

mercoledì 16 aprile 2014

L'eresia parte dalla "riforma" della Messa




Quando nel 1509 il re Enrico VIII sale al trono, è ardentemente cattolico e non tarderà d’altronde a ricevere dal papa il titolo di “Difensore della fede”. L’Inghilterra, chiamata tradizionalmente “il dotario di Maria”, conosceva i tempi un’epoca di rinnovamento religioso, malgrado inevitabili abusi qua o là. Ma nel 1559, sotto il regno di sua figlia Elisabetta, quando fu votata la legge d’uniformità, il cattolicesimo era definitivamente distrutto. Una nuova forma di cristianesimo, l’anglicanesimo, l’aveva rimpiazzato, prima di diffondersi in tutto il mondo anglosassone



martedì 15 aprile 2014

LA PASSIONE DI GESU' CRISTO


"Gli atroci dolori sofferti da Gesù, durante la Sua Passione. Questa è la descrizione dettagliata, degli atroci dolori sofferti da Gesù, durante la Sua Passione, fatta da un grande studioso francese, il Prof. Dott. Barbet che l'ha redatto sulla scorta dei Vangeli e della Sindone. Potrà essere un'efficace e straordinaria meditazione."

Riviviamo con Gesù le ultime ore della sua vita, ripercorriamo la strada del calvario.
Gesù ha sofferto ed è morto per noi, per espiare i peccati di ciascuno di noi e per ridonarci l'amicizia con il nostro Padre del cielo. 
In questo tempo di missione vogliamo ripercorrere tutta la sofferenza patita da Gesù chiedendo sinceramente perdono per i nostri peccati.
Io sono soprattutto un chirurgo; ho insegnato a lungo. 
Per tredici anni ho vissuto in compagnia di cadaveri; durante la mia carriera ho studiato a fondo l'anatomia. 
Posso dunque scrivere senza presunzione. 

Habemus Papam

Il trattato del Purgatorio di Santa Caterina da Genova



Come Santa Caterina, per comparazione del divin fuoco il quale in sé sentiva, comprendeva com' era il Purgatorio, e in che modo vi stanno l' anime contente e tormentate. 



1. Quest' anima santa ancora in carne, trovandosi posta nel Purgatorio dell' affocato divino Amore, il quale tutta la bruciava e purificava di quanto era in lei da purificare, acciocché, passando di questa vita, potesse esser presentata innanzi al cospetto del suo dolce Amore Iddio, per mezzo di questo amoroso fuoco, comprendeva nell' anima sua come stavano l' anime de' fedeli nel luogo del Purgatorio, per purgare ogni ruggine e macchia di peccato, che in questa vita ancora non avessero purgato. E così come essa posta nel Purgatorio amoroso del divin fuoco stava unita a esso divino Amore, e contenta di tutto quello ch' egli in lei operava, così comprendeva delle anime che sono nel Purgatorio. E diceva: 

lunedì 14 aprile 2014

Dichiarazione di Mons. Bernard Fellay


Dal mondo della Tradizione
Dichiarazione di Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, sulla nuova pastorale matrimoniale secondo il cardinal Kasper.

Cosa accadrà all’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi che si deve riunire dal 5 al 19 ottobre 2014, dedicato alle «sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione»? Questa domanda si pone con grande inquietudine dopo che, all’occasione dell’ultimo Concistoro (20 febbraio 2014), il cardinal Walter Kasper, alla domanda di papa Francesco e con il suo insistente sostegno, ha presentato il tema del prossimo Sinodo facendo delle aperture falsamente pastorali e dottrinalmente scandalose.

I cardinali vanno alla guerra. Del Sinodo. Ma Bergoglio con chi sta?



Di Antonio Margheriti Mastino, il 9 aprile 2014 -


Santità, sia più gentile!

C’è aria di tempesta in Vaticano, ma soprattutto nell’episcopato italiano, con riverberi sul clero internazionale. Un neo-prete americano è andato dal suo vescovo e ha detto: «Eccellenza, a questo punto dovremmo dimetterci tutti, noi preti». Dinanzi allo stupore del vescovo, ha spiegato: «Perché secondo il papa tutti noi preti siamo fatti male e il migliore di tutti è solo lui: sempre lì a umiliarci». Ed è rimasto non poco sorpreso il papa dinanzi alla richiesta di un benefattore cattolico che, ricevuto in udienza, al rituale «preghi per me» di congedo del papa, con garbo ha replicato: «Certo, Santità: però Lei sia più gentile coi preti».

Oggetto del contendere sarebbe la«parzialità» di papa Francesco, e certe sue presunte «spericolatezze e superficialità» dottrinali e omiletiche. Qualche vescovo italiano ha cominciato a intitolarlo «Jorge Mario Badoglio». E si tira in ballo tutto, senza badare a spese: la manifesta ambizione di chi gli sta più vicino, come il giovane gesuita Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica e intervistatore del papa, liquidato come «arrampicatore pronto a tutto»; il «patriarca» della cordata curiale-diplomatica, che ha organizzato l’elezione di Bergoglio, e poi premiata con le migliori poltrone, il cardinale Sodano, già segretario di Stato. Di quest’ultimo si ricorda l’omelia nella messa Pro eligiendo romano pontifice del 2013, prima dell’ingresso in conclave, che come decano dei cardinali presiedeva, e dove oltre a disegnare la figura del futuro papa, che fin troppo somigliava al cardinale Bergoglio, ne ha anche indicato il compito futuro: «promuovere senza sosta l’ordine mondiale», non si sa se nuovo o meno. Fatto sta che quella frase è stata subito censurata dall’Osservatore Romano e dal sito ufficiale della Santa Sede. Neppure il nuovo segretario di Stato Pietro Parolin è risparmiato: si fa notare che «sta per andare a vivere nel suo mega lussuoso appartamento in Prima Loggia, quello che fino a PIO XI era il vero appartamento del papa, e che da allora non è più abitato dai papi», e sardonici aggiungono che «poteva stare all’hotel a cinque stelle di Santa Marta».

domenica 13 aprile 2014

Firenze. Incredibile e increscioso episodio di intolleranza religiosa

Riprendiamo da Riscossa cristiana, e  riportato anche da Chiesa e post-concilio.

Tener desta l'attenzione forse non serve a nulla nei confronti di pastori disattenti indaffarati, distratti, lontani, o chissà? 
Può servire, però, a prender atto della realtà da parte di chi ancora non ha portato il cervello e il cuore all'ammasso della melassa mediatica e della deriva postconciliare sempre più incalzanti.
A Ognissanti, già centro di pastoralità studio e spiritualità di eccellenza, fino alla deportazione di Padre Lanzetta in Austria, il clima è cambiato. Parla un fatto nuovo, sintomatico del "regime" proprio della cosiddetta dissidenza, alla quale viene riconosciuto il sensus ecclesiae: quale sensus e quale chiesa, c'è da chiedersi....

"Cari Vescovi: il Giovedì Santo state nelle Cattedrali!"

Questo articolo lo riprendiamo  da MIL
Si sta approssimando il Triduo Sacro, e un sacerdote ci scrive una lettera, che vuole essere "aperta" ai Vescovi e al Papa. Stiamo parlando dell vero significato del Giovedì Santo e del memoriale dell'Istituzione del Sacerdozio Ministeriale (strettamente ed indissolubilmente legato a quella dell'Eucarestia) e dei rischi ormai troppo diffusi, che si stanno diffondendo a seguito dello sviamento dell'attenzione dal vero fulcro teologico racchiuso nei riti santi del Giovedì Santo a quello, pur importante ma pur sempre marginale -e solo consequenziale dal primo- della lavanda dei piedi. 
Non possiamo che condividere le osservazioni che il sacerdote sintetizza magistralmente ed espone con chiarezza, e le pubblichiamo, ringrziandolo, unendoci alla sua intima speranza che i Vescovi che le leggeranno possano ricredersi, correggersi, o comunque stemperare i loro entusiasmi per il gesto della lavanda dei piedi a vantaggio del più importante mandatumdivinum "fate questo in memoria di me".
Roberto
IL CENACOLO DEL GIOVEDI’ SANTO 

sabato 12 aprile 2014

Scandalo nella Cattedrale di Cordoba (Argentina)


Battesimo alla figlia di due lesbiche nella Cattedrale di Cordoba (Argentina) sotto tutti i riflettori omosex. I frutti dell’usurpatore Bergoglio.
Segnalazione e commento di Maurizio-G. Ruggiero



Il tremendo castigo della crisi nella Chiesa sull’umanità senza Dio.

Scandalo nella cattedrale di Cordoba

Sabato 5 aprile la piccola Umma Azul ha ricevuto il sacramento del Battesimo presso la cattedrale di Cordoba in Argentina (http://video.corriere.it/argentina-battezzata-figlia-coppia-lesbica/e8264652-bdba-11e3-b2d0-9e36fa632dc6). Non si può che gioire per la rinascita in Cristo di Umma.

MARIA AI PIEDI DELLA CROCE


Ai piedi della croce, accanto al suo figlio morente e da lui, Maria riceve quello che potremmo chiamare il terzo annuncio della sua vita, almeno riferendoci ai Vangeli. 

Ci fu dapprima l’annuncio dell’angelo che trasformò tutta la sua vita con la prospettiva luminosa del Figlio di Dio che stava per diventare in lei anche figlio dell’uomo (Lc 1,26ss): questa è la prima Annunciazione, quella che tutti conosciamo con questo nome.

Un secondo annuncio Maria lo ebbe dal vecchio Simeone al tempio: secondo le parole profetiche di Simeone quel Bambino avrebbe suscitato contraddizioni e contrasti, di cui avrebbe sofferto anche lei, la madre, che sentirà il suo cuore come trafitto da una spada (Lc 2,34-35).

Papa Francesco non scioglie lo IOR: fine del mito pauperista?




di Francesco Mastromatteo




Braccia listate a lutto, sguardi funebri, cuori infranti e fegati devastati dalla bile. Di che parliamo? Ovviamente, della notizia che ha gettato nello sconforto più nero milioni di papolatri neoconvertiti sulla via di Buenos Aires, gli atei devoti di sinistra, capitanati da Scalfari&co:Papa Francesco non scioglierà lo Ior.L'Istituto per le opere religiose, infatti, non sarà soppresso ed il Papa, riaffermandone "l'importanza della sua missione per il bene della Chiesa cattolica”, ha sostenuto che cui continuerà a fornire servizi finanziari specializzati in tutto il mondo, con l'impegno di realizzare un allineamento sostenibile alle norme internazionali.

venerdì 11 aprile 2014

Fraternità S. Pio X



Nasce in Germania, in lingua italiana, Radio vobiscum, per trasmettere l’insegnamento tradizionale della Chiesa.
Questa WebRadio desidera essere il punto di congiunzione di tutti quelli, individualmente o in comunità, che difendono la Tradizione cattolica e la fanno vivere.

Esame dei peccati veniali



Siamo entrati nel tempo liturgico della Passione che è anche il tempo più propizio per adempiere all'obbligo della Confessione pasquale. Per prepararsi degnamente a ricevere questo sacramento vi invitiamo a leggere il seguente testo di Sant'Antonio Maria Claret.

L’anima dovrebbe evitare tutti i peccati veniali, specialmente quelli che aprono la via al peccato mortale. Non è sufficiente, anima mia, prendere la ferma risoluzione di patire la morte piuttosto che commettere un peccato mortale; è necessario infatti formare una risoluzione simile riguardo al peccato veniale. Colui che non trova in sé stesso questa volontà non può trovar sicurezza.

Non troveremo mai infatti una certa sicurezza dell’eterna salvezza senza un’incessante vigilanza per evitare anche il più piccolo peccato veniale, ed una grande serietà in tutti i punti riguardanti tutte le pratiche della vita spirituale: serietà nella preghiera e nei rapporti con Dio; serietà nella mortificazione e nella rinuncia; serietà nell’umiltà e nell’accettazione del disprezzo; serietà nell’obbedienza e nella rinuncia alla volontà propria; serietà nell’amore di Dio e del prossimo.

giovedì 10 aprile 2014

Settimana Santa Priorato San Pio X Albano Laziale



13 aprile 2014
DOMENICA DELLE PALME
E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE


Con la benedizione delle palme e dei ramoscelli d'ulivo entra nel vivo, la Settimana Santa. Nel Priorato della Fraternità sacerdotale San Pio X a Albano Laziale. 
Domenica delle Palme ore 10:30 Processione e Santa Messa


mercoledì 9 aprile 2014

Settimana Santa 2014 al Priorato San Marco Lanzago di Silea


– Domenica delle Palme (13 aprile) –
ore 10.30: benedizione dei rami d’ulivo, processione, Santa Messa.

– Giovedì Santo (17 aprile) –
ore 19.00: S. Messa “in Coena Domini” (lavanda dei piedi, traslazione del SS.mo Sacramento, spogliazione dell’altare, adorazione del SS.mo Sacramento fino a mezzanotte).

– Venerdì Santo (18 aprile) –
ore 15.00: Via Crucis
ore 19.00: Funzione liturgica pomeridiana (letture, canto del Passio, Orazioni solenni, adorazione della Santa Croce, Comunione)

– Sabato Santo (19 aprile) –
ore 22.30: Veglia pasquale (benedizione del fuoco, del Cero pasquale e dell’acqua battesimale); segue la Messa della Notte (valida per l’assolvimento del precetto).

– Domenica di Pasqua (20 aprile) –
ore 10.30 Santa Messa del giorno di Pasqua.

Altri centri di Messa:
Verona: Messa domenica 13 (ore 18.00) e domenica 20 (ore 18.00)
Trento: Messa domenica 20 (ore 10.30)

martedì 8 aprile 2014

Sabato “Sitientes”



Ordinazioni agli Ordini minori ed al Suddiaconato


Il 5 aprile scorso, sabato “Sitientes” dal nome dell’introito che si canta alla Messa, 11 giovani leviti hanno ricevuto il Suddiaconato. Questo primo ordine maggiore, nella scala che conduce al sacerdozio, comporta la donazione totale a Dio tramite il voto di castità e l’obbligo di recitare il Breviario a nome della Chiesa.

Fra di essi vi erano undici seminaristi della Fraternità San Pio X, due benedettini dell’Abazia di Bellaigue e due cappuccini del convento di Morgon. Queste ultime comunità sono situate in Francia e composte di membri proveniente da diverse nazioni, alla ricerca di una vita religiose conforme alle esigenze della fede e della Chiesa.

Nella stessa cerimonia altri 15 seminaristi di Ecône, fra i quali tre italiani, hanno ricevuto gli ultimi due ordini minori dell’esorcistato e dell’accolitato. Preghiamo per la perseveranza di questi giovani che sono una promessa e motivo di vera speranza per la Chiesa.

Mons. de Galarreta ha presieduto la cerimonia pontificale, durante al quale ha fortificato la fede dei presenti con una bella omelia che abbiamo tradotta per voi.

Priorato di Rimini settimana santa 2014

ORARI DELLA SETTIMANA SANTA

Domenica delle Palme (13 aprile)

Ore 8.00 Messa letta

Ore 10.00 Benedizione delle Palme, processione e Messa cantata.

Giovedì Santo (17 aprile)

Ore 7.30 Canto delle Tenebre

Ore 19.30 Messa in Coena Domini, processione al sepolcro, spogliazione degli altari, adorazione al sepolcro fino a mezzanotte.

Venerdì Santo (18 aprile)

Ore 9.30 Giornata di ritiro in Priorato, aperto a tutti.

Ore 18.10 Via Crucis solenne.

Ore 19.00 Solenne funzione liturgica, canto della Passione, Orazioni solenni, scoprimento e adorazione della Croce, Comunione.

Sabato Santo (19 aprile)

Ore 22.00 Veglia pasquale. Benedizione del fuoco e del cero pasquale, benedizione dell’acqua battesimale, Santa Messa.

Domenica di Pasqua (20 aprile)

Non ci sarà la Messa alle ore 8.00

Ore 10.30 Messa cantata



Altre cappelle

Ferrara

Domenica delle Palme: ore 10.00 Benedizione delle Palme, processione e Messa.

Domenica di Pasqua: ore 10.30 Messa.

Parma

Domenica delle Palme: ore 17.30 Messa.

Firenze

Domenica delle Palme: ore 10.00 Benedizione delle Palme e Messa.

Domenica di Pasqua: ore 10.00 Messa.

Lucca

Domenica delle Palme: ore 17.30 Messa.

Sabato Santo di Pasqua: ore 21.00 Veglia Paquale e Messa.

"La catena che mi teneva imprigionato diventò il mio personale Rosario"

Dio permette il male sempre per un bene più grande e la storia di questo capitano dell'esercio del Vietnam del Sud ne è ancore a un esempio palese. Ogni conversione poi denota la forza soprannaturale della Chiesa e ne prova la sua origine divina, malgrado la crisi attuale che sta attraversando.

A leggere la storia J.B Nguyen Huu Cau, soldato vietnamita, sembra proprio che il messaggio evangelico delle beatitudini sia penetrato nel profondo del suo cuore.

Di Federico Cenci
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