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Verità o complotto chi è il papa?




Chi è Il Papa?




Un anno dopo l'annuncio storico di Benedetto XVI della sua imminente dimissioni dal "papato", il giornalista italiano e autore Antonio Socci riflette su ciò che ha portato Papa Joseph Ratzinger a dare la sua pretesa di ufficio papale il 28 febbraio 2013. C'è chi parla di congiure di palazzo, c'è chi assicura che il Papa Benedetto ha preso liberamente questa decisione, addirittura un suo fedele collaboratore in una intervista rilasciata a un quotidiano, parla dicendo di se che è il primo prefetto della casa pontificia a servire due Papi.L’abdicazione avvenne il 28 febbraio, ma prima Benedetto XVI comunicò di voler restare in Vaticano come Papa emerito, fatto mai avvenuto e ancora più sorprendente della rinuncia al pontificato. Nel mese trascorso tra l’annuncio dell’abdicazione e il conclave apertosi il 12 marzo, fu preparata l’elezione del nuovo Pontefice, anche se apparve al mondo come inaspettata. Più che l’identità dell’eletto, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, stupì l’inedito nome da lui scelto, Francesco, quasi a voler rappresentare un unicum, e colpì il suo primo discorso, in cui dopo un colloquiale “buonasera”, si presentò come “vescovo di Roma”, titolo che spetta al Papa, ma solo dopo quelli di Vicario di Cristo e di successore di Pietro, che ne costituiscono il presupposto. Il cardinale,Montezemolo esperto di araldica, suggerisce il cambio dello stemma, che fu di Ratzinger quando questi era Sovrano Pontefice, ma dal papa emerito un netto rifiuto.Ciò ci lascia in uno sconcerto totale. Il Pontefice nel proprio stemma detiene le chiavi sormontate dalla tiara, in questi ultimi due papi, sostituita la tiara con la Mitria, ma ciò non cambia, che le chiavi sono il simbolo della potestà di Pietro, e se Benedetto Pietro non è più ,neppure le chiavi debbono stare nel suo stemma. Un pontefice che rinuncia liberamente non si ostina a farsi chiamare, papa emerito perchè la chiesa non è bicefala, non è un mostro con due teste; non continua a indossare la veste Bianca, anche se con qualche modifica, e tanto meno si mostrerebbe in pubblico, anche se per una elite esclusiva, ma si ritirerebbe veramente sopra il monte lontano dagli sguardi, indossando una semplice veste nera ,e conservando lo stemma che fu di lui da vescovo. Un presule parlando alla Radio ,quando il giornalista gli incalzava la domanda che trovava quanto lui e tanti altri, sgradita la visione di due papi uno accanto all'altro, questi gli rispose semplicemente che a queste immagini ci dobbiamo abituare perchè la Chiesa cambia e con esso anche la figura del Vescovo di Roma.


Vi lascio un documento sul concilio di Pisa molto interessante e il famoso scisma d'occidente, ma personalmente io penso, che in vaticano ci sia solo un papa, ed quello che ne è uscito dal conclave ,dell'aprile del 2005, che si presentò all'orbe cristiano come l'umile operaio della vigna del Signore.Apparentemente impraticabile per l'opposizione dei contendenti, la soluzione conciliare fu ripresa nel 1409, quando la maggior parte dei cardinali di entrambe le parti si riunì a Pisa per tentare la via del compromesso. Il concilio stabilì la deposizione di Benedetto XIII e Gregorio XII, dichiarati eretici e scismatici, e l'elezione di un nuovo pontefice, che salì al trono papale col nome diAlessandro V. Quello che avrebbe dovuto essere l'atto finale di uno scisma che da trent'anni lacerava la comunità cattolica finì invece col complicare ulteriormente la situazione: Benedetto e Gregorio, supportati da larghi strati del mondo ecclesiastico, dichiararono illegittimo il concilio e si rifiutarono di deporre la carica, cosicché da due i papi contendenti divennero tre.



Il Concilio di Costanza (1414 - 1417)


La soluzione della crisi fu possibile soltanto qualche anno dopo, grazie all'iniziativa di Sigismondo di Lussemburgo e del nuovo pontefice pisano Giovanni XXIII, succeduto nel frattempo ad Alessandro V. Convocato a Costanza, in Germania, nel 1414, il nuovoconcilio chiuse i lavori soltanto nel 1417, quando tutte le questioni che minacciavano la stabilità della Chiesa furono adeguatamente discusse e superate. Affermata l'autorità del concilio, i padri conciliari dichiararono antipapi Giovanni XXIII e Benedetto XIII. Il papa Gregorio XII, accettando l'autorità del concilio e per il bene della Chiesa preferì dimettersi spontaneamente. Nel corso di un breve conclave i padri elessero pontefice il cardinale Oddone Colonna, che assunse il nome di Martino V. Il concilio di Constanza non nega l'autorità papale ed è profondamente cosciente dell'importanza vitale che il supremo pontefice ha per la Chiesa "Quanto più il papa rifulge tra tutti i mortali per la sua altissima potestà" [SESSIONE XXXIX (9 ottobre 1417)].




'elezione di Martino V rappresentò la definitiva ricomposizione dello Scisma d'Occidente: Roma fu ripristinata quale sede naturale della cattedra apostolica e Avignone chiuse la sua esperienza di centro della Cristianità.


Attualmente, nel novero dei papi ufficiali, la linea di successione pontificia riconosciuta dalla Chiesa cattolica è quella romana: Urbano VI, Bonifacio IX, Innocenzo VII, Gregorio XII e Martino V sono considerati papi; Clemente VII, Benedetto XIII, Alessandro V e Giovanni XXIII sono invece da considerarsi antipapi.







Papa Gregorio XI, al secolo Roger de Beaufort 






Papa Urbano VI, al secolo Bartolomeo Prignano 







Papa Bonifacio IX, al secolo Pietro Tomacelli 







Papa Innocenzo VII, al secolo Cosma Migliorati 







Papa Gregorio XII, al secolo Angelo Correr 






La consacrazione dell'antipapa Benedetto XIII, al secolo Pietro di Luna 




L'antipapa Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Cossa 








Papa Martino V, al secolo Oddone Colonna










































































































































































































































































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