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Le contraddizioni di un mondo presuntivamente cattolico



Carissimi amici e lettori ,
ricevo e pubblico questo articolo scritto dall'amico, Spencer con il cuore pieno di dolore preoccupazione è tristezza. Desidera condividere con voi le sue preoccupazione riguardo le contraddizioni di una parte del mondo presuntivamente cattolico. Queste persone che si ergono a maestri, con le loro azioni stanno continuando a creare confusione nel gregge di Cristo.
« Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde». Queste azioni hanno sempre delle conseguenze, spero che possiate riflettere su quanto dice e trovare la strada del ravvedimento confidiamo nella misericordia di Dio e nella forza della preghiera e della nostra fede che resta Una Santa e cattolica – Cum Petro et sub Petro – perché educati e convinti che dove è Pietro c'è la Chiesa. A voi tutti buona lettura!
A.diJ.
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di M. Spencer
In questi giorni prendo tristemente atto di quanto certo mondo che si dice cattolico, e ancor di più "tradizionalista", non solo non è cattolico, ma in modo ancora più improbabile è tradizionalista.

Certo mondo che si bea dell'appellativo di "cattolico secondo la Tradizione" (come se si potesse essere cattolici prescindendo dalla Tradizione) dimostra nei fatti di aver trasformato la propria fede religiosa in un fatto unicamente politico, prova ne è il fatto che hanno dimenticato le basi evangeliche per innalzare a "sola scriptura" le Encicliche del pre-concilio (Vaticano II), come se prima andasse tutto rigorosamente bene.

Certo mondo pseudo cattolico, e ancor di più pseudo tradizionalista, de facto ricorda quella categoria di persone che, guardando ad un certo passato più strettamente politico-sociale, dicono: "Quando c'era lui i treni arrivavano in orario...". Per questi altri invece la cosa si potrebbe trasformare in "Quando c'era Pio XII la Chiesa arrivava in orario..." non capendo forse, poverini, che se negli anni e nei pontificati a lui (Pio XII) successivi abbiamo assistito a determinati eventi di importanza storica lo dobbiamo non solo a Papa Pacelli, ma anche a molti dei suoi predecessori.
Verrebbe quindi da rispondere a "Quando c'era lui i treni arrivavano in orario" con la massima di Troisi: "Eh allora potevate farlo capo stazione!".

Perché dico questo:  nemmeno mezz'ora dall'elezione del nuovo Sommo Pontefice certe realtà non sono riuscite a contenere il proprio sostanziale (e nemmeno troppo velato) odio per il papato romano, scagliandosi immediatamente contro Leone XIV perché, nel discorso tenuto sulla loggia centrale della Basilica Vaticana, ha citato Francesco, che ricordiamo essere il suo diretto predecessore per chi non se ne fosse accorto, e la Sinodalità, dimenticandosi anche in questo caso che detta pratica e modalità di cammino esiste dai tempi del Concilio di Nicea I (325 d.C.), e non nasce né con Papa Francesco né tantomeno con Papa Paolo VI.

Vorrei però fare una domanda a queste persone che non arrivano nemmeno alla più banale delle ovvietà pratiche e politiche ecclesiali: cosa avrebbe dovuto fare il Romano Pontefice neo-eletto?, ma certo, la risposta è facile, per certi soggetti evidentemente affetti da gravi disturbi di rapporto con la realtà oggettiva delle cose, avrebbe dovuto condannare non solo Francesco bollandolo come eretico e apostata ma addirittura condannare un intero Concilio Ecumenico della Chiesa, aperto, presieduto e concluso da due diversi pontefici per altro oggi venerati nella Chiesa come santi, Giovanni XXIII e Paolo VI. 

(Il Concilio ecumenico Vaticano II, non può essere annullato al massimo può essere rivisitato per  correggere la dove la pastorale  non concorda con la dottrina).

Concilio sui cui documenti è stato applicato il Magistero Infallibile Definitivo, diverso dal Magistero Infallibile Definitorio (per l'ultima volta applicato con la proclamazione del dogma dell'Assunzione da parte di Pio XII), riconoscibile all'interno dei documenti conciliari grazie alla clausola con cui si chiudono, che è la seguente: "Tutte e singole le cose in questa costituzione (o decreto) stabilite, sono piaciute ai padri di questo Sacro Concilio. E Noi, con l'apostolica potestà dataci da Cristo unitamente ai Venerabili Padri, nello Spirito Santo le approviamo, decretiamo e stabiliamo, e quanto è stato così sinodalmente stabilito comandiamo che sia promulgato a gloria di Dio".

Lo stesso Magistero Infallibile Definitivo esercitato dai documenti conciliari è stato esercitato per l'ultima volta da Papa Giovanni Paolo II oggi Santo, con la Lettera Apostolica Ordinatio Sacerdotalis del 1994, al cui interno infatti vengono utilizzate parole come le seguenti: "Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli, dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa".

Capendo però che queste questioni vengono puntualmente ignorate da quella maggioranza che "anatreggia" sul Concilio Vaticano II, desidero tornare su temi accessibili bene o male a tutti.

Come dicevo prima di entrare nel merito di Magistero Infallibile Definitivo e Definitorio, i più (di certo mondo assolutamente disconnesso con la realtà oggettiva delle cose) avevano la luciferina pretesa che il Romano Pontefice presiedesse nella carità la Chiesa Universale, e governasse la stessa, esattamente secondo i propri schemi, dagli estremisti più incalliti (che poco capirono pure di mons.Lefebvre!) ai Sedevacantisti di ogni sorta, al mondo cosiddetto benevacantista che adesso, almeno per quanto concerne la sua porzione più ridicola e arlecchina, si dirige verso il "riconoscimento del Grande Prelato"... Una figura che, più che mistica, sembra predisposta ad essere fin troppo umana (e fallibile!).

Certo mondo presuntivamente cattolico e ancor di più tradizionalista assume da lunghi anni ormai l’atteggiamento che fu dei farisei verso Gesù, la cui divinità rifiutarono perché il Salvatore, per essere realmente tale, avrebbe dovuto essere esattamente secondo i loro schemi, ma nel merito di ciò ricorderei la contrapposizione tra Gesù e Pietro narrata nel Vangelo di San Matteo sulla questione di “Messia Ideale”: “Vai dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini!” Mt. XVI,23.

Questo atteggiamento di superbia dal carattere luciferino non potrebbe forse essere equiparato a quello di certo mondo che ha elaborato un “papato ideale” secondo i propri schemi,(e non secondo il Cuore di Cristo) pensando così secondo gli uomini e non secondo Dio? De facto certo mondo presuntivamente cattolico e tradizionalista avrà sempre qualcosa da ridire sul Successore di Pietro in quel preciso momento storico sedente sulla Cattedra della Verità perché non soddisferà mai a pieno i loro schemi. Certo mondo sarebbe capace di accusare Pio X redivivo di modernismo, altrimenti chi gli darebbe una giusta motivazione per alzarsi il mattino seguente avendo loro fatto delle sciagure della Chiesa il motivo principale della vita?
La sconcertante verità riguardante certo mondo è che è ricolmo di frustrazioni e mancanze personali che fa sì che non si trovi di meglio da fare che sfogare dette mancanze e frustrazioni sulla crisi ecclesiale generata dal periodo post-conciliare. Ma torniamo alle aspettative su Leone XIV.

Concretamente parlando, Papa Leone è stato eletto da neanche due mesi, ricordiamo che è stato elevato al Sacro Soglio l’8 maggio, giorno della Madonna del Rosario, e in questi due mesi ha già dimostrato una rottura con il suo predecessore, una rottura che, per ovvi motivi, non può essere né netta, né tantomeno drastica a mo di damnatio memoriae come certo mondo dai ragionamenti surreali pretenderebbe. Leone XIV ha riportato una dignità nella celebrazione liturgica, nel modo di governo, nel manifestare la cattolicità del proprio ministero, certamente sappiamo che questo Pontefice vive la fede cattolica con genuinità e sincerità, e ciò basta per sapere che sarà un buon papa, anche laddove dovesse commettere degli errori legittimi come ne hanno commessi, purtroppo, da sempre i Papi e non solo l’ultimo o gli ultimi sei.

Coloro che si aspettano un’opera di “pulizia immediata” non conoscono le politiche interne alla Chiesa e alla Curia, politiche che inviterei a conoscere meglio prima di “anatreggiare” come dicevo anche prima. Esiste una strategia detta “della gradualità” che permette al singolo di compiere grandi gesta nel corso del tempo e con i giusti mezzi e collaboratori. Non dimentichiamoci inoltre che la Curia e il Vaticano sono stati infestati da una lobby arcobaleno che, credetemi, non perdona, non perdona chiunque tenti di sradicarla. Sotto il pontificato di Benedetto XVI molti aspettavano e speravano in un’opera di giusta riforma della Curia stessa, per poi constatare però che saranno proprio certe lobby a “fare le scarpe” al Pontefice bavarese portandolo a formulare un atto di rinuncia all’Officio.

In un solo mese e mezzo di pontificato Leone XIV ha saputo fare la differenza rispetto a Francesco, con buona pace di chi, in modo ossessivo-compulsivo, sta lì a fare le pulci al nuovo Papa con la speranza sempre viva di metterlo in continuità con Francesco.

Ho sentito presunti cattolici e ancor di più presunti tradizionalisti affermare che speravano nell’elezione del peggiore dei porporati purché non fosse un cardinale come Robert Sarah, poiché quest’ultimo “rappresenterebbe il ritorno dell’inganno ratzingeriano della finta restaurazione”…

Mi domando e dico, come può un cattolico sinceramente tale sperare nello sfascio totale della Santa Romana Chiesa in nome di una presunta presuntissima giusta causa che tale però non è, poiché un ritorno della Chiesa alla sua Tradizione dura e pura non potrà avvenire secondo la rottura netta paventata da soggetti evidentemente problematici che pretendono di imbracciare le alabarde e andare a combattere perfino le armate degli Stati Esteri pur di ristabilire un presunto ordine nella Chiesa Romana… a combattere con le alabarde da dove precisamente? Dai loro fortini situati a Nord Italia? Da dietro una scrivania? A combattere loro che di sfide ne hanno affrontate ben poche visto e considerato che la maggior parte di loro vivono serenamente grazie al patrimonio famigliare non sapendo de facto cosa sia la parola sudore e fatica nella vita? Chi combatterà? Questi soggetti delle tante parole e pochi fatti? Ma fatemi il piacere, comodo parlare di abbandono della parrocchia e l’8 x Mille in nome di specifiche battaglie quando non si è mai faticato nulla nella vita avendo sempre avuto alle spalle i celeberrimi Mamma e Papà… beati loro, ecco che abbiamo appena scovato la “nona beatitudine”…

Ho avuto modo di conoscere in questi anni il mondo cosiddetto tradizionalista, (che non ha nulla a che fare con la Tradizione cattolica con la T maiuscola, né  con quelle realtà cattoliche, che vivono dentro la Chiesa o al suo margine in attesa di rientrare nel seno della Chiesa), un mondo che penso di aver perfettamente descritto in questi ultimi paragrafi, un mondo da cui dover stare lontani, almeno da quello che dice di essere cattolico e tradizionalista senza essere né l’uno né l’altro.
Vivere nel riconoscimento dell’autorità pur dichiarandola “offuscata” e affermare che Magistero e Autorità viene fatta dalle buone letture suddette è semplicemente sintomo di follia poiché Magistero e Autorità non possono essere fatti da delle singole letture ma dalla Gerarchia che è stata costituita divinamente proprio per fare Magistero e Autorità.

Invece di sparare continuamente a zero chiudendo con “sipario” io inviterei alla preghiera cristiana e cattolica per il Successore di Pietro, affinché possa confermare i fratelli sempre più perfettamente e concretamente alla sequela di Cristo.

State alla larga da quelli che, non avendo di meglio da fare nella vita, hanno incominciato subito dopo l’elezione del nuovo Papa a fargli le pulci cercando in modo ossessivo-compulsivo la colpa di modernismo e il vecchio collaboratore certamente traditore a mo di Giuda Iscariota. Li immagino già a dondolarsi avanti e dietro sulla sedia a dondolo che hanno nel salotto di casa a ciucciarsi il dito mentre ricercano qui e là colui che “fino al giorno prima era con loro e poi è caduto, è andato con i modernisti!”.

Ricordate sempre che certe persone non hanno dei contenuti concreti e reali nella vita, motivo per cui occupano quello spazio vuoto con la crisi ecclesiale, dicendo di battersi per essa mentre in realtà si battono per il nemico.

Virtù teologale per la perfezione della nostra fede cristiana è la speranza, quella speranza che non deve certamente tradursi in illusione ma che deve essere concreta speranza nell’agire della Provvidenza nella storia umana.

Rispetto a ciò che poteva aspettarci con questo conclave dobbiamo in verità riconoscere che Papa Leone XIV è stato davvero un miracolo, riconosciamo nella sua elezione l’opera dello Spirito Santo come cattolici, apostolici e romani.

M. Spencer

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