Con la festa della Beata Vergine Maria Consolatrice-si da inizio alla novena dei Principi degli Apostoli i Santi Pietro e Paolo.
Carissimi amici e lettori,
Il 20 giugno ricorre la festa liturgica della Beata Vergine Maria Consolatrice (La Consolata) a Torino nello stesso giorno si da inizio alla novena dei Principi degli Apostoli i Santi Pietro e Paolo.
La devozione torinese verso la Consolata, Patrona dell’ Arcidiocesi, è certamente la più sentita oltre ad essere la più antica.
Le origini sono remote, secondo la tradizione il protovescovo S. Massimo fu il costruttore di un’antica chiesa mariana proprio a ridosso delle mura cittadine, presso la torre angolare i cui resti sono ancora visibili. Simbolicamente allineato alle antiche mura, a prova della protezione, sorge oggi l’altare maggiore in cui è collocata la veneratissima effige.
Originale è il titolo di “Consolata”, probabilmente un’antica storpiatura dialettale, “la Consolà”, del più consueto “Consolatrix afflictorum”.
Per noi è bello pregare Maria meditando che Consolata da Dio è più che mai Consolatrice nostra.
Nella storia remota sull’origine del Santuario troviamo l’anziano Re Arduino di Ivrea che, ritiratosi nell’Abbazia di Fruttuaria, ebbe in sogno il compito dalla Madonna, insieme a S. Benedetto e S. Maria Maddalena, di costruire tre chiese a lei dedicate: la Consolata, Belmonte nel Canavese e a Crea nel Monferrato.
Nel 1104 la Vergine apparve anche ad un cieco di Briancon, Giovanni Ravachio, a cui disse di recarsi a Torino dove, trovando un quadro che la rappresentava, avrebbe acquistato la vista. Il cieco ottenne ascolto solo dalla donna di servizio. Messosi in viaggio per un momento gli si aprirono gli occhi presso Pozzo Strada (oggi vi sorge la parrocchia dedicata alla Natività di Maria) e vide da lontano il campanile di S. Andrea (antico titolo del Santuario). Giunto finalmente alla meta, scavando, trovò l’immagine della Vergine e acquistò la sospirata vista. Probabilmente l’icona era stata nascosta durante l'imperversare dell’eresia del vescovo iconoclasta Claudio, affinché non fosse distrutta.
Accorse il vescovo Mainardo, allora residente a Testona di Moncalieri, e la miracolosa immagine venne ricollocata con i dovuti onori. Quest’effige oggi non esiste più mentre vi è nella parte bassa del Santuario la cappella sotterranea detta “delle Grazie”. Il quadro oggi venerato è invece dono del Cardinale Della Rovere (il costruttore del Duomo) ed è attribuito ad Antoniazzo Romano. Opera della fine del XV secolo si ispira alla Salus Populi Romani. La devozione della città verso la Vergine Consolata è rimasta costante nei secoli, il popolo con i suoi sovrani vi si raccoglieva in preghiera sia nelle occasioni felici, sia in quelle infauste: centinaia di ex-voto lo testimoniano. Tra i vari avvenimenti che videro la Consolata particolarmente invocata, ricordiamo l’assedio alla città da parte dei francesi nel 1706. La città di Torino fu davvero consolata! Nel 1906 San Pio X conferì al Santuario il titolo di Basilica Minore. La festa si celebra, preceduta dalla solenne novena, il 20 giugno.
Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria. Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato. Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido. Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto. Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie. Così sia. Salve Regina….
Prega per noi, Vergine Consolatrice. Intercedi per il tuo popolo.
Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo....
Io credo in Dio, Padre onnipotente……
1. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che rinunciaste a tutte le cose del mondo per seguire al primo invito il Santo Maestro di tutti gli uomini, Cristo Gesù, otteneteci, vi preghiamo, che anche noi viviamo con il cuore sempre staccato da tutte le cose terrene e sempre pronti a seguire le divine ispirazioni. Impetrateci la grazia della perseveranza, il coraggio dei grandi missionari, la fedeltà alla santa Madre Chiesa. 1Gloria al Padre...
2. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che, istruiti da Gesù Cristo, impiegaste tutta la vita nell'annunciare ai diversi popoli il Suo Divino Vangelo, otteneteci, vi preghiamo, di essere sempre fedeli osservanti di quella Religione santissima alla quale obbediste con tanti stenti e, a vostra imitazione, aiutateci a dilatarla, difenderla e glorificarla con le parole, con le opere e con tutte quante le nostre forze. Supplicate per tutta la Chiesa e per noi la richiesta al Cristo, di ottenere santi sacerdoti. 1Gloria al Padre...
3. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che dopo aver osservato e incessantemente predicato il Vangelo, ne confermaste tutte le verità sostenendo intrepidi le più crudeli persecuzioni e i più tormentosi martirii in sua difesa, ottenete a tutte le nostre Comunità, vi preghiamo, la grazia di essere sempre disposti, come Voi, a preferire piuttosto la morte che tradire in qualsiasi maniera la causa della Fede. Otteneteci dal buon Dio Vescovi coraggiosi e fedeli all'insegnamento della Chiesa; proteggete Voi stessi il Sommo Pontefice da ogni pericolo.
1Gloria al Padre...
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi – fateci degni delle promesse di Cristo.
Deus, qui hodiérnam diem Apostolórum tuórum Petri et Pauli martyrio consecrásti: da Ecclésiae tuae, eórum in ómnibus sequi praecéptum; per quos religiónis sumpsit exórdium. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saécula saeculórum.
M. - Amen
O Dio, che consacrasti questo giorno col martirio dei tuoi Apostoli Pietro e Paolo: concedi alla tua Chiesa di seguire in ogni cosa i precetti di coloro, per mezzo dei quali ebbe principio la religione. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen
La devozione torinese verso la Consolata, Patrona dell’ Arcidiocesi, è certamente la più sentita oltre ad essere la più antica.
Le origini sono remote, secondo la tradizione il protovescovo S. Massimo fu il costruttore di un’antica chiesa mariana proprio a ridosso delle mura cittadine, presso la torre angolare i cui resti sono ancora visibili. Simbolicamente allineato alle antiche mura, a prova della protezione, sorge oggi l’altare maggiore in cui è collocata la veneratissima effige.
Originale è il titolo di “Consolata”, probabilmente un’antica storpiatura dialettale, “la Consolà”, del più consueto “Consolatrix afflictorum”.
Per noi è bello pregare Maria meditando che Consolata da Dio è più che mai Consolatrice nostra.
Nella storia remota sull’origine del Santuario troviamo l’anziano Re Arduino di Ivrea che, ritiratosi nell’Abbazia di Fruttuaria, ebbe in sogno il compito dalla Madonna, insieme a S. Benedetto e S. Maria Maddalena, di costruire tre chiese a lei dedicate: la Consolata, Belmonte nel Canavese e a Crea nel Monferrato.
Nel 1104 la Vergine apparve anche ad un cieco di Briancon, Giovanni Ravachio, a cui disse di recarsi a Torino dove, trovando un quadro che la rappresentava, avrebbe acquistato la vista. Il cieco ottenne ascolto solo dalla donna di servizio. Messosi in viaggio per un momento gli si aprirono gli occhi presso Pozzo Strada (oggi vi sorge la parrocchia dedicata alla Natività di Maria) e vide da lontano il campanile di S. Andrea (antico titolo del Santuario). Giunto finalmente alla meta, scavando, trovò l’immagine della Vergine e acquistò la sospirata vista. Probabilmente l’icona era stata nascosta durante l'imperversare dell’eresia del vescovo iconoclasta Claudio, affinché non fosse distrutta.
Accorse il vescovo Mainardo, allora residente a Testona di Moncalieri, e la miracolosa immagine venne ricollocata con i dovuti onori. Quest’effige oggi non esiste più mentre vi è nella parte bassa del Santuario la cappella sotterranea detta “delle Grazie”. Il quadro oggi venerato è invece dono del Cardinale Della Rovere (il costruttore del Duomo) ed è attribuito ad Antoniazzo Romano. Opera della fine del XV secolo si ispira alla Salus Populi Romani. La devozione della città verso la Vergine Consolata è rimasta costante nei secoli, il popolo con i suoi sovrani vi si raccoglieva in preghiera sia nelle occasioni felici, sia in quelle infauste: centinaia di ex-voto lo testimoniano. Tra i vari avvenimenti che videro la Consolata particolarmente invocata, ricordiamo l’assedio alla città da parte dei francesi nel 1706. La città di Torino fu davvero consolata! Nel 1906 San Pio X conferì al Santuario il titolo di Basilica Minore. La festa si celebra, preceduta dalla solenne novena, il 20 giugno.
Preghiera alla Consolata
Oppresso dalla tribolazione, gemendo e piangendo sotto il peso delle mie miserie, a Voi ricorro, o Beatissima Vergine Maria. Voi siete in Cielo la Regina degli Angeli e dei Santi, ma qui in terra Voi volete essere la Madre delle consolazioni. Voi siete la Consolata; ed io Vostro figlio benché indegno voglio essere simile a Voi, voglio essere consolato. Io non Vi chiedo onori, o Maria, non piaceri, non ricchezze: io Vi chiedo consolazione. O Madre mia dolcissima, Voi sapete il modo, Voi conoscete la via per esaudirmi; in Voi pienamente mi affido. Dite una parola a quel Gesù che con tanto amore tenete fra le Vostre braccia: ed io gusterò la gioia del conforto. Da Voi consolato, o Maria, e dal Vostro Divin figlio, io porterò in pace le stesse mie tribolazioni; mi sarà facile il soffrire, mi sarà dolce il morire; e come sarò giunto ai piedi del Vostro trono, io canterò senza posa in eterno le Vostre misericordie. Così sia. Salve Regina….
Prega per noi, Vergine Consolatrice. Intercedi per il tuo popolo.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo....
Io credo in Dio, Padre onnipotente……
1. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che rinunciaste a tutte le cose del mondo per seguire al primo invito il Santo Maestro di tutti gli uomini, Cristo Gesù, otteneteci, vi preghiamo, che anche noi viviamo con il cuore sempre staccato da tutte le cose terrene e sempre pronti a seguire le divine ispirazioni. Impetrateci la grazia della perseveranza, il coraggio dei grandi missionari, la fedeltà alla santa Madre Chiesa. 1Gloria al Padre...
2. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che, istruiti da Gesù Cristo, impiegaste tutta la vita nell'annunciare ai diversi popoli il Suo Divino Vangelo, otteneteci, vi preghiamo, di essere sempre fedeli osservanti di quella Religione santissima alla quale obbediste con tanti stenti e, a vostra imitazione, aiutateci a dilatarla, difenderla e glorificarla con le parole, con le opere e con tutte quante le nostre forze. Supplicate per tutta la Chiesa e per noi la richiesta al Cristo, di ottenere santi sacerdoti. 1Gloria al Padre...
3. O santi Apostoli Pietro e Paolo, che dopo aver osservato e incessantemente predicato il Vangelo, ne confermaste tutte le verità sostenendo intrepidi le più crudeli persecuzioni e i più tormentosi martirii in sua difesa, ottenete a tutte le nostre Comunità, vi preghiamo, la grazia di essere sempre disposti, come Voi, a preferire piuttosto la morte che tradire in qualsiasi maniera la causa della Fede. Otteneteci dal buon Dio Vescovi coraggiosi e fedeli all'insegnamento della Chiesa; proteggete Voi stessi il Sommo Pontefice da ogni pericolo.
1Gloria al Padre...
Santi Pietro e Paolo, pregate per noi – fateci degni delle promesse di Cristo.
Oremus
Deus, qui hodiérnam diem Apostolórum tuórum Petri et Pauli martyrio consecrásti: da Ecclésiae tuae, eórum in ómnibus sequi praecéptum; per quos religiónis sumpsit exórdium. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia saécula saeculórum.
M. - Amen
O Dio, che consacrasti questo giorno col martirio dei tuoi Apostoli Pietro e Paolo: concedi alla tua Chiesa di seguire in ogni cosa i precetti di coloro, per mezzo dei quali ebbe principio la religione. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. M. - Amen
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