Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 15 ottobre 2019

Orsu' dunque, avvocata nostra: Maria è un'avvocata pietosa che non ricusa di difendere le cause dei più miserabili



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Le Glorie di Maria - Sant'Alfonso Maria de Liguori

Sono tanti i motivi che abbiamo di amare questa nostra amorevole regina, che se in tutta la terra si lodasse Maria, se in tutte le prediche si parlasse soltanto di Maria, se tutti gli uomini dessero la vita per Maria, sarebbe poca cosa in considerazione degli omaggi e della gratitudine che le dobbiamo per l'amore tenero che ella porta a tutti gli uomini e anche ai più miserabili peccatori che conservano verso di lei qualche sentimento di devozione. Diceva il venerabile Raimondo Giordano, che per umiltà si faceva chiamare l'Idiota: « Maria non sa non amare chi la ama; anzi non disdegna di arrivare a servire quelli che la servono e, se sono peccatori, impiega tutta la sua potente intercessione ad impetrare loro il perdono dal suo Figlio benedetto. E’ tanta la sua bontà e la sua misericordia, che nessuno, per quanto perduto sia, deve temere di gettarsi ai suoi piedi, poiché ella non respinge nessuno che a lei ricorre. Maria stessa, come nostra amorevole avvocata, offre a Dio le preghiere dei suoi servi, specialmente quelle che le sono rivolte; poiché come il Figlio intercede per noi presso il Padre, così ella intercede per noi presso il Figlio e non cessa di trattare presso l'uno e l'altro la grande causa della nostra salvezza e di ottenerci le grazie che noi domandiamo ».
Con ragione dunque il beato Dionisio Cartusiano chiama la santa Vergine « l'unico rifugio dei perduti, la speranza dei miseri, l'avvocata di tutti i peccatori che a lei ricorrono». Ma se mai si trovasse un peccatore che, senza dubitare della potenza di Maria, diffidasse della sua pietà, temendo che ella non voglia aiutarlo per la gravità delle sue colpe, san Bonaventura gli fa coraggio dicendogli: « Grande e singolare è il privilegio che ha Maria presso il Figlio, di ottenere con le sue preghiere tutto quello che vuole. Ma che gioverebbe a noi questa grande potenza di Maria, se ella non si prendesse cura di noi? No, non dubitiamo, siamo sicuri e ringraziamone sempre il Signore e la sua divina Madre, poiché come ella è presso Dio più potente di tutti i santi, così è anche l'avvocata più amorevole e più sollecita del nostro bene ». « Chi mai - esclama con giubilo san Germano - o Madre di misericordia, chi dopo tuo Figlio Gesù ha tanta cura di noi e del nostro bene come te? Chi mai ci difende nelle nostre afflizioni come ci difendi tu? Chi, come te, protegge i peccatori quasi combattendo in loro favore? Il tuo patrocinio, o Maria, è più potente e amorevole di quanto noi possiamo arrivare a comprendere ».

Dice l'Idiota: « Tutti gli altri santi possono giovare con il loro patrocinio particolarmente a quelli che sono loro specialmente affidati, mentre la divina Madre, come è la regina di tutti, così di tutti è la protettrice e l'avvocata e ha cura della salvezza di tutti ». Maria ha cura di tutti, anche dei peccatori, anzi specialmente di questi si vanta di essere chiamata avvocata, come ella stessa dichiarò alla venerabile suor Maria Villani dicendole: « Dopo il titolo di Madre di Dio, io mi vanto di essere chiamata l'avvocata dei peccatori ». Dice il beato Amedeo che la nostra regina sta sempre alla presenza della divina Maestà, intercedendo continuamente per noi con le sue potenti preghiere. E poiché in cielo ben conosce le nostre miserie e necessità, non può non compatirci e con affetto di madre, mossa a compassione di noi, pietosa e benigna cerca sempre di soccorrerci e salvarci. Perciò Riccardo di san Lorenzo incoraggia ognuno di noi, per quanto miserabile sia, a ricorrere con fiducia a questa dolce avvocata, con la certezza di trovarla « sempre pronta ad aiutarlo ». L'abate Goffredo afferma che Maria « è sempre pronta a pregare per tutto l'universo » « Con quanta efficacia e amore, esclama san Bernardo, questa buona avvocata tratta la causa della nostra salvezza! ». Sant'Agostino, considerando l'affetto e l'impegno con cui Maria continuamente prega per noi la divina Maestà affinché ci perdoni i peccati, ci assista con la sua grazia, ci liberi dai pericoli e ci conforti nelle nostre miserie, così parla alla santa Vergine: « Confessiamo che te unica e sola abbiamo in cielo sollecita dei nostri interessi ».

E come se dicesse: « Signora, è vero che tutti i santi desiderano la nostra salvezza e pregano per noi, ma la carità e la tenerezza che tu ci dimostri ottenendoci con le tue preghiere tante grazie da Dio, ci obbliga a riconoscere che noi non abbiamo in cielo che un'avvocata, che sei tu, e che tu sola ami veramente e ti preoccupi del nostro bene ». Chi mai può comprendere la sollecitudine con la quale Maria interviene sempre presso Dio in nostro favore? Dice san Germano: « Non si stanca mai di difenderci ». E tanta la pietà che Maria ha delle nostre miserie ed è tanto l'amore che ci porta, che prega sempre e torna a pregare e non si sazia mai di pregare per noi e con le sue preghiere ci difende da ogni male e ci ottiene le grazie. Poveri noi peccatori se non avessimo questa grande avvocata la quale, dice Riccardo di san Lorenzo, è così potente, così pietosa e ad un tempo « così prudente e savia, che il nostro giudice suo Figlio non può condannare quei colpevoli che ella difende ». Perciò san Giovanni Geometra la saluta: « Salve, o tu che hai il potere di dirimere ogni lite ». Infatti le cause difese da questa sapiente avvocata sono tutte vinte. Perciò san Bonaventura chiama Maria « savia Abigail ».

Abigail fu quella donna - come si legge nel primo libro dei Re - che con le sue preghiere seppe così bene placare il re Davide, quando era sdegnato contro Nabal, che Davide stesso la benedisse, quasi ringraziandola: « Benedetta tu che mi impedisti di versare oggi il sangue e di vendicarmi di mia mano » (1Re [= 1Sm] 25,33). La stessa cosa fa continuamente in cielo Maria in favore di innumerevoli peccatori: con le sue tenere e sagge preghiere ella sa così bene placare la giustizia divina, che Dio stesso la benedice e quasi la ringrazia di trattenerlo in tal modo dall'abbandonarli e castigarli come meritano. A questo fine, dice san Bernardo, l'Eterno Padre, poiché vuole usarci tutte le misericordie possibili, oltre ad averci dato Gesù Cristo come principale avvocato presso di sé, ci ha dato Maria per avvocata presso Gesù Cristo. Senza dubbio, dice san Bernardo, Gesù è l'unico mediatore di giustizia fra gli uomini e Dio, che in virtù dei propri meriti può e vuole, secondo le sue promesse, ottenerci il perdono e la grazia divina, ma poiché in Gesù Cristo gli uomini riconoscono e paventano la Maestà divina, che risiede in lui come Dio, è stato necessario darci un'altra avvocata a cui noi potessimo ricorrere con minor timore e più confidenza; e questa è Maria. Noi non possiamo trovare un'avvocata più potente di lei presso la divina Maestà e più misericordiosa verso di noi. Ma, aggiunge san Bernardo, farebbe gran torto alla pietà di Maria chi te-messe di gettarsi ai piedi anche di questa dolce avvocata. « Perché la nostra umana fragilità avrebbe paura di rivolgersi a Maria? In lei non vi è nulla di severo, nulla di terribile, ma è tutta amorevole, amabile e benigna. Leggi e sfoglia pagina per pagina tutta la storia descritta nei Vangeli e se troverai un solo atto di severità in Maria, allora temi di accostarti a lei ».

Ma non lo troverai mai; perciò ricorri fiduciosamente a lei che ti salverà con la sua intercessione. Molto bella è la preghiera che Guglielmo di Parigi mette sulle labbra del peccatore che ricorre a Maria: « O Madre del mio Dio, nello stato miserabile in cui mi vedo ridotto dai miei peccati, ricorro a te pieno di fiducia. Se tu mi respingi, io ti farò osservare che sei in certo modo tenuta ad aiutarmi, poiché tutta la Chiesa dei fedeli ti chiama e ti proclama madre di misericordia. Tu sei, o Maria, quella che Dio ama al punto di esaudirti sempre; la tua grande misericordia non è mai mancata ad alcuno; la tua dolce affabilità non ha mai disprezzato alcun peccatore, per quanto colpevole fosse, che a te si sia raccomandato. Come? Forse falsamente o invano tutta la Chiesa ti chiama sua avvocata e rifugio dei miseri? Non sia mai che le mie colpe possano, o Madre mia, trattenerti dall'adempiere il salutare ufficio di pietà in virtù del quale sei a un tempo l'avvocata e la mediatrice di pace fra gli uomini e Dio e dopo il Figlio tuo l'unica speranza e il rifugio sicuro dei miseri. Tutto ciò che tu hai di grazia e di gloria e la tua dignità stessa di Madre di Dio - se è lecito dirlo -tu lo devi ai peccatori, poiché per loro il Verbo divino ti ha fatto sua Madre. Lungi da questa divina Madre, che partorì al mondo la fonte della pietà, il pensare che ella neghi la sua misericordia a un solo peccatore che a lei ricorre. Poiché dunque, o Maria, il tuo ufficio è l'essere mediatrice fra Dio e gli uomini, ti spinga a soccorrermi la tua grande misericordia che è assai maggiore di tutti i miei peccati e di tutti i miei vizi » Consolatevi dunque, o pusillanimi - dirò con san Tommaso da Villanova - respirate e fatevi coraggio, o miseri peccatori: questa santa Vergine, che è madre del vostro giudice e Dio, è l'avvocata del genere umano; avvocata capace che può tutto ciò che vuole presso Dio; avvocata sapiente che conosce tutti i modi di placarlo; universale, che accoglie tutti e non rifiuta di difendere nessuno.
Esempio
Quanto sia grande la sua pietà per i miseri peccatori, la nostra avvocata lo mostrò mirabilmente verso Beatrice, monaca nel monastero di Fontevrault, come riferiscono il monaco cistercense Cesario e il padre Rho. Questa infelice religiosa, vinta dalla passione per un certo giovane, stabilì di fuggire con lui. Così, un giorno depose davanti a un'immagine di Maria le chiavi del monastero di cui era portinaia e sfacciatamente se ne andò. Giunta in un altro paese, si diede a fare la donna pubblica e visse quindici anni in questo stato miserabile. Avvenne poi che in quella città incontrò il fattore del monastero e, pensando di non essere riconosciuta, gli domandò se conosceva suor Beatrice. « Si che la conosco, rispose egli, è una monaca santa, che ora è maestra delle novizie ». A queste parole ella restò confusa e stupita, non potendo comprendere come ciò fosse possibile. Perciò, alfine di appurare la verità, si travestì e si recò al monastero. Lì fece chiamare suor Beatrice, ed ecco che le comparve davanti la santa Vergine sotto le sembianze di quell'immagine a cui, fuggendo dal monastero, aveva consegnato le chiavi e le vesti. La divina Madre così le parlò: « Beatrice, sappi che, per impedire il tuo disonore, ho preso il tuo aspetto e per questi quindici anni che sei vissuta lontana dal monastero e da Dio, ho eseguito in tua vece il tuo lavoro. Figlia, torna, fa' penitenza, perché mio Figlio ancora ti aspetta e, vivendo virtuosamente, cerca di conservare il buon nome che ti ho guadagnato ». Dette queste parole, scomparve. Allora Beatrice rientrò nel monastero, riprese l'abito da religiosa e grata a Maria per la sua così grande misericordia visse da santa. Poi, in punto di morte, raccontò tutto a gloria della santa Vergine.
Preghiera
Grande Madre del mio Signore, so bene che l'ingratitudine da me mostrata per tanti anni a Dio e a te meriterebbe che giustamente tu smettessi di aver cura di me, poiché l'ingrato non è più degno di ricevere benefici. Ma io, Signora, ho un alto concetto della tua bontà e la ritengo molto più grande della mia ingratitudine. Continua dunque, o rifugio dei peccatori, e non cessare di soccorrere un misero peccatore che confida in te. Madre di misericordia, stendi la mano a sollevare un povero caduto che ti chiede pietà. Maria, difendimi tu o dimmi a chi devo ricorrere che mi possa difendere meglio di te. Ma dove posso trovare un' avvocata più pietosa e più potente presso Dio di te che gli sei Madre? Divenendo Madre del Salvatore, tu sei stata destinata a salvare i peccatori e a me sei stata data per la mia salvezza. Maria, salva chi ricorre a te. Io non merito il tuo amore, ma il desiderio che tu hai di salvare i perduti mi fa sperare che tu mi ami. E se tu mi ami, come mi perderò? Madre mia diletta, se grazie a te mi salvo, come spero, non ti sarò più ingrato, ma con lodi perpetue e con tutti gli affetti dell'anima mia compenserò la mia passata ingratitudine e l'amore che mi hai portato. Nel cielo dove tu regni e regnerai in eterno, felice io canterò sempre le tue misericordie e bacerò in eterno quelle mani amorose che mi hanno liberato dall'inferno tante volte quante l'ho meritato con i miei peccati. O Maria, mia liberatrice, mia speranza, regina, avvocata, madre mia, io ti amo, ti voglio bene e ti voglio sempre amare. Amen, amen. Così spero, così sia.

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