Una lettera fatta arrivata pochi minuti prima dell’atto di riparazione, a firma di don Giorgio Belli della diocesi di Modena, che ha invitato i cristiani “veri” a resistere. Incrollabile la convinzione dei presenti: «Siamo arrivati al punto –che una parte della chiesa legifera dottrine nuove che pur di piacere al mondo e alle lobby fa atti contro se stessa».
Carissimi amici e lettori, che nella Chiesa contino i gesti, si è sempre saputo. Ma a Ivrea ora contano soprattutto le posizioni. Quelle del corpo. Da qualche settimana, in diverse parrocchie, i fedeli che si inginocchiano per ricevere l’Ostia vengono sistematicamente saltati. Il messaggio è chiaro, il metodo pure: ti inginocchi? Non comunichi. La scena si è già vista più volte: il parroco si avvicina, Ostia in mano, e quando incontra un fedele inginocchiato... tira dritto. Nessuno dice nulla, ma tutti capiscono. Qualcuno si alza all’ultimo secondo per non fare la figura dell’eretico, altri restano lì, come statue di gesso, in ginocchio davanti all’altare e col vuoto tra le mani. Benvenuti nella nuova liturgia in salsa eporediese, dove non si sa bene cosa si prega, ma si sa benissimo come bisogna stare. La direttiva – perché di questo si tratta – non è scritta, non è firmata, non è motivata. Ma c’è. E gira. E viene fatta rispettare alla lettera, come certe leggi non dette dei regi...
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