Vorremmo sapere dove volete portare la Chiesa?

Carissimi amici e lettori,
le ultime follie giunte fino a noi da Oltretevere, in questi giorni d'avvento, che dovrebbero essere giorni di riflessione e preparazione al Santo Natale del Signore, vengono tristemente turbati e fanno eco in tutto il mondo cattolico, con il grande rischio di produrre uno scisma e tanta confusione, la sfiducia che si percepisce  cresce ogni giorno di più nei confronti dei pastori.

È come se un gigantesco megafono urlasse nelle orecchie di milioni di fedeli, le stesse parole d’ordine: odia le tue radici, disprezza l’identità. Con la nuova nomina a Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede,il card. Víctor Manuel Fernández, "Tucho" e diventato insieme a Bergoglio,il paladino del ddl Zan e dei LGBT+.Vorremmo sapere da questi due dove vogliono portare la Chiesa? Con la Dichiarazione “ Fiducia supplicans ” approvata sempre da Bergoglio .

Questa dichiarazione per i cattolici e per il clero e per l'episcopato ancora sano è una dichiarazione di guerra voluta da Francesco e frange deviate dell'episcopato contro la Chiesa cattolica. 

Questo documento sarebbe cosa buona e giusta se venisse revocato come richiesto dai vescovi. (vescovi Tomash Peta, e  Athanasius Schneider) 

La Dichiarazione Fiducia supplicans sarà un trampolino di lancio verso la futura uguaglianza matrimoniale . Infatti dopo la dichiarazione si sono verificati diffuse benedizioni delle coppie dello stesso sesso da parte dei sacerdoti.

I Vescovi dell'Ucraina in una dichiarazione comune dicono: non ci può essere benedizione per chi vive nel peccato. Introducendo da parte del dicastero della dottrina e della fede la possibilità di “benedire le coppie dello stesso sesso”. È  causa di una tempesta di reazioni e incomprensioni sulle questioni morali e dottrinali nella Chiesa cattolica riguardo a questo tipo di benedizione.

Andiamo  alla Conferenza dei Vescovi del Malawi:
"In Malawi non sono permesse benedizioni di alcun tipo e unioni omosessuali di alcun tipo". 

con tre righe hanno bene spiegato il concetto.

I vescovi  dello Zambia: ancora meglio fortunatamente hanno il governo dalla loro parte

"Per evitare qualsiasi confusione e ambiguità pastorale e per non infrangere la legge del nostro Paese che vieta le unioni e le attività tra persone dello stesso sesso, ... la Conferenza orienta che la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede del 18 dicembre , 2023, riguardante la benedizione delle coppie dello stesso sesso, sia considerata oggetto di ulteriore riflessione e non di attuazione in Zambia."

In diverse parti del mondo stanno emergendo reazioni alla dichiarazione di lunedì scorso della Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede sulla «possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e coppie dello stesso sesso».Trova favorevoli solo quei paesi e conferenze episcopali dove il degrado morale è più nocivo di una grave malattia e nel corso del tempo può avere conseguenze devastanti. Esso comporta un inevitabile declino della società causato dal passaggio da un livello di moralità superiore a uno inferiore. Esso di solito precede o è concomitante a un decadimento culturale e sociale. La storia ci insegna che questo processo inizia lentamente con scelte individuali apparentemente innocue che estendono i loro effetti, come accade in un’epidemia, a tutto il tessuto sociale, colpendo il singolo individuo, la famiglia, i governi e le nazioni.Il declino inizia quando i valori morali trascendenti, che si sono dimostrati utili e benefici nel tempo, vengono accantonati per lasciare spazio ai vizi e all’avidità materiale.
Carissimi vescovi e cardinali cercate di resistere a questa tempesta che si abbatte sulla sposa di Cristo la Chiesa, consigliate e obbligatelo se fosse necessario il romano pontefice a ritirare questo documento, che  contraddice la dottrina della Chiesa, approva e di fatto promuove il peccato, la "benedizione" delle "coppie" che vivono in una situazione intrinsecamente immorale, con una particolare attenzione alle coppie omosessuali.