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Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio.

Padre Pio nutriva un interesse vivo e un affetto speciale per le anime purganti. Molti fatti particolari lo attestano e lo confermano via via lungo gli anni della sua lunga vita.

Più importante di ogni altra fu certamente la sua offerta di «vittima» per la liberazione delle anime purganti da quel luogo di pena. L’offerta di «vittima» significò una catena di sofferenze spasmodiche che non hanno riscontro fra le sofferenze comuni agli uomini. Un altro segno della sua carità ardente verso le anime purganti era la preghiera, a cominciare da quella più importante della Santa Messa, nella quale sperimentò più volte il potere del Sacrificio di Cristo nel liberare le anime dal Purgatorio.


Avvenne, una mattina, che un Frate Cappuccino raccomandò a Padre Pio di ricordare, durante la Santa Messa, il papà che era morto trent’anni prima. Padre Pio gli rispose che preferiva applicare la Messa del giorno seguente in suffragio dell’anima di suo papà. il giorno successivo, subito dopo la Santa Messa, Padre Pio disse al Frate: «Oggi tuo papà è entrato in Paradiso!». Il Frate, commosso, gli disse: «Padre Pio, sono trascorsi trent’anni di Purgatorio! ». E Padre Pio: «Fratello mio, davanti a Dio tutto si paga!».

Salendo e scendendo le scale del Convento, Padre Pio si fermava ogni volta sul pianerottolo dove, attaccata alla parete, c’era una cassettina con dei dischetti di legno, sui quali era scritto un numero, corrispondente a diverse intenzioni di preghiera per le anime purganti. Padre Pio prendeva ogni volta un dischetto e recitava piamente una preghiera per le anime purganti, secondo l’intenzione particolare espressa dal numero del dischetto (ad esempio: per le anime più abbandonate, per le anime più sofferenti, per le anime dei Sacerdoti e dei Consacrati, ecc.).

Ma la preghiera che più di tutte Padre Pio adoperava e raccomandava in suffragio delle anime purganti era certamente la preghiera del Rosario. Chi non potrebbe avere, infatti, una corona del Rosario fra le mani per recitarla in suffragio delle anime del Purgatorio? Padre Pio considerava il Rosario come un gioiello da tesoreggiare particolarmente per liberare le anime dal Purgatorio. Per questo, una volta, donando una corona del Rosario ad un’anima, disse: «Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio ». La preoccupazione e l’ansia di Padre Pio per liberare le anime dal Purgatorio erano legate al la verità delle terribili sofferenze che le anime patiscono in questo luogo pagando i debiti dei loro peccati 

di PADRE STEFANO M. MANELLI, “Il pensiero di Padre Pio”

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