Passa ai contenuti principali

Continua l’arbitrio: sospesi a divinis sei Francescani dell’Immacolata

Pubblichiamo un articolo apparso ieri, 2 ottobre, su uno dei migliori blog cattolici, Rorate Caeli. Articolo, che descrive una situazione vieppiù preoccupante ed assolutamente senza precedenti.

Vi si denuncia l’incredibile condizione di sei Francescani dell’Immacolata, sospesi “a divinis” per aver cercato di lasciare il loro Istituto commissariato e di aver trovato rifugio all’estero, presso alcuni Vescovi disposti ad accoglierli. Vi si denuncia anche come gli altri loro Confratelli siano attualmente tenuti come in “ostaggio”: o restano nell’Ordine, pur volendo ormai abbandonarlo, o lasciano totalmente la vita religiosa e quindi anche quella sacerdotale.

La speranza è, stante la situazione, che ora i Vescovi, fraternamente e cristianamente pronti ad accogliere nelle loro Diocesi e tra il loro clero questi frati, non abbiano a loro volta a patire ripercussioni per la scelta compiuta. Una scelta, questa sì, di misericordia… (Mauro Faverzani)


Dittatura totalitaria nei Francescani dell’Immacolata: la Pontificia Commissione ha sospeso illegalmente e senza giusto processo sei frati, che hanno chiesto asilo

La vicenda dei Francescani dell’Immacolata è arrivata al punto in cui il Commissario Fidenzio Volpi, responsabile del disastro, mena come il gigante Polifemo colpi all’impazzata, al di fuori da ogni regola del Diritto Canonico, del buon senso, della semplice carità e perfino della logica umana. Rorate Caeli ha appreso che Padre Volpi ha infatti sospeso “a divinis” sei frati (i cui nomi vengono omessi a loro tutela), attualmente sotto la protezione di Vescovi al di fuori dall’Italia, Vescovi che li hanno accolti in attesa della dispensa dai loro voti da parte della Congregazione per i Religiosi.

La causa dell’incredibile, violenta censura ecclesiastica sta, in realtà, nella volontà di lasciare il loro Istituto. Incredibile, perché la prassi, confermata da una lunghissima tradizione canonica, prevede che una sospensione “a divinis” sia una pena da comminarsi solo per una grave trasgressione e soprattutto dopo un normale processo con diritto alla difesa e solo dopo due ammonizioni, inviate dopo un certo lasso di tempo l’una dall’altra. Il Commissario Volpi invece ha simultaneamente comunicato ai Frati le ammonizioni e la sospensione, spedendo tre lettere in contemporanea, così prive della regolarità formale richiesta. Il “crimine” commesso è il fatto che questi frati siano fuori dal loro convento, ciò che li porta fuori dalla giurisdizione di Volpi e quindi ciò si configurerebbe come un atto di disobbedienza al Papa. Li si è considerati perciò come se fossero scismatici…!


Assieme al buon senso è stato completamente calpestato il diritto canonico. La ragione per cui questi Frati e molti altri Frati hanno lasciato il convento, in primo luogo per trovare rifugio presso Vescovi ragionevoli e comprensivi, è che all’interno dell’Istituto l’atmosfera è divenuta per loro intollerabile e soffocante, con ricadute estremamente gravi sulle loro condizioni fisiche e psichiche. Per salvare la loro vocazione e non perdere del tutto la fede, essi hanno deciso di chiedere la dispensa dai voti religiosi che li legano al Commissario e di chiedere ad alcuni Vescovi di incardinarli come semplici sacerdoti nelle loro Diocesi.

Numerosi sono i Vescovi che in Europa, in Asia e in Africa hanno accolto queste legittime richieste, del resto all’ordine del giorno. La Congregazione dei Religiosi concede ogni anno, in tempi celerissimi, migliaia di dispense a religiosi e religiose che, per motivi diversi vogliano lasciare i loro Istituti.

I Francescani dell’Immacolata costituiscono il primo caso in cui, violentando la coscienza dei frati, si impedisce loro totalmente e collettivamente di lasciare l’Istituto, obbligandoli a vivere in un’atmosfera pesantemente repressiva. Il Frate, assistente e braccio destro di Volpi, impegnato a dirigere queste manovre con la consulenza di un certo Professore, ha dichiarato che, per volontà del Papa, la Congregazione non darà alcuna dispensa per tre anni.

E’ davvero possibile che sia questo ciò che Francesco intende parlando di «misericordia»? Padre Bruno e padre Volpi dovrebbero chiedersi perché così tanti Frati vogliano lasciare l’Istituto. Per la prima volta nella storia dell’Istituto quest’anno non c’è alcun novizio. I seminaristi sono solo una ventina, qualche italiano e quasi tutti stranieri, africani. Cresce ogni giorno invece il numero di coloro che richiedono la dispensa. Possono essere trattenuti a forza? Perché costringerli a scegliere tra restare oppure abbandonare totalmente la vita religiosa (e quindi anche il sacerdozio)?

Quando Clemente XIV soppresse i Gesuiti, si mosse in modo molto più indulgente, e, nonostante la severità verso l’Ordine e l’ingiustizia del provvedimento, non mancò di carità verso i singoli sacerdoti, opportunamente collocati in altri contesti, ove potessero essere ancora utili alla Chiesa (di solito rendendoli preti diocesani).

Ma in questo momento storico non v’è una Caterina la Grande, ostinatamente riluttante a conformarsi agli ordini esterni e pronta a proteggere i sacerdoti innocenti dagli abusi, come i Gesuiti di Polonia. Tanto per un aggiornamento circa la modernità ed il rispetto dei «diritti di coscienza» nella Chiesa del post-Vaticano II: il pur debole Papa Ganganelli, desideroso di compiacere i governanti del mondo ed il “Despota illuminato” russo-tedesco si dimostrò molto più ragionevole dei prelati «misericordiosi» dell’età presente! Se solo i frati Francescani dell’Immacolata fossero insomma stati disciolti come anticamente lo furono i Gesuiti! Ormai siamo al punto d’anelare alla misericordia di Clemente XIV!

Sicuramente non può esser vero che Papa Francesco sia consapevole del cuore indurito con cui si muove il Commissario Volpi, indurito come quello del Faraone, non disposto ad ascoltare ciò che chiede la voce della vera misericordia. «Lasciate andare la mia gente!». Sicuramente il Papa non può esserne a conoscenza. Sicuramente.

articolo preso da riscossa cristiana

Commenti

Post popolari in questo blog

Il nuovo vescovo D'Ivrea Daniele Salera" tolleranza zero per chi si inginocchia alla comunione"!

Carissimi amici e lettori, che nella Chiesa contino i gesti, si è sempre saputo.  Ma a Ivrea ora contano soprattutto le posizioni. Quelle del corpo. Da qualche settimana, in diverse parrocchie, i fedeli che si inginocchiano per ricevere l’Ostia vengono sistematicamente saltati. Il messaggio è chiaro, il metodo pure: ti inginocchi? Non comunichi. La scena si è già vista più volte: il parroco si avvicina, Ostia in mano, e quando incontra un fedele inginocchiato... tira dritto. Nessuno dice nulla, ma tutti capiscono. Qualcuno si alza all’ultimo secondo per non fare la figura dell’eretico, altri restano lì, come statue di gesso, in ginocchio davanti all’altare e col vuoto tra le mani. Benvenuti nella nuova liturgia in salsa eporediese, dove non si sa bene cosa si prega, ma si sa benissimo come bisogna stare. La direttiva – perché di questo si tratta – non è scritta, non è firmata, non è motivata. Ma c’è. E gira. E viene fatta rispettare alla lettera, come certe leggi non dette dei regi...

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Non sparate su Leone XIV di Aldo Maria Valli

Leone XIV Carissimi amici e lettori, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Aldo Maria Valli che condividiamo pienamente. Carissimi amici, sappiate che 8 Maggio ero come tanti in piazza San Pietro, in attesa orante e inquieta per questa elezione. Quando Papa Leone XIV e apparso sulla loggia ho avvertito la carezza di Gesù per tutti noi. Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere continuiamo a pregare vedrete che la Vergine Maria Madre della Chiesa lo condurrà per mano. Buona lettura e condivisione! A.diJ. di Aldo Maria Valli Cari amici di Duc in altum, nel campo tradizionalista c’è chi già sta facendo le pulci a papa Leone XIV passando al setaccio perfino le virgole e criticandolo per ogni sfumatura che possa anche lontanamente far supporre un segno di continuità con il pontificato bergogliano. Con la solita sincerità, devo dire che non condivido questo atteggiamento. L’esordio di Leone XIV mi è piaciuto. Mi è piaciuto il fatto che si sia presentato con mozzetta rossa ...