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Il tempo dell’Attesa "Adventus"

di d.Bruno O.S.B

Carissimi lettori,
L’Avvento è «tempo di attesa, di conversione, di speranza», come spiega Direttorio su pietà popolare e liturgia. È il tempo dell’attesa della venuta di Dio che viene celebrata nei suoi due momenti: la prima parte del tempo di Avvento invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo; poi, avvicinandosi il Natale, la seconda parte dell’Avvento rimanda al mistero dell’Incarnazione e chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti. La preghiera del  Prefazio di Avvento, ossia la preghiera che “apre” la liturgia eucaristica all’interno della Messa dopo l’Offertorio. In essa si sottolinea che il Signore «Quem pérdito hóminum géneri Salvatórem miséricors et fidélis promisísti: cujus véritas instrúeret ínscios, sánctitas justificáret ímpios, virtus adiuváret infírmos. Dum ergo prope est ut véniat quem missúrus es, et dies affúlget liberatiónis nostræ, in hac promissiónum tuárum fide, piis gáudiis exsultámus.». L’Avvento è poi tempo di conversione, alla quale la Chiesa fortemente invita con la voce dei profeti e soprattutto di Giovanni Battista: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Matteo 3, 2). Infine è il tempo della speranza gioiosa che la salvezza già operata da e le realtà di grazia già presenti nel mondo giungano alla loro maturazione e pienezza, per cui la promessa si tramuterà in possesso, la fede in visione, e «noi saremo simili a lui e lo vedremo così come egli è» (1 Giovanni 3, 2).La fede è una virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato. (cf. Catechismo della Chiesa Cattolica). La fede è dunque un dono gratuito e una forza che viene da Dio. Un dono che richiede, al credente, un atteggiamento di accoglienza che lo porti in atto nella propria esistenza. La virtù della fede richiede da parte del credente gesti di bontà semplici e una fiducia incondizionata alla proposta di Dio che ci ama in maniera unica e noi dobbiamo credere realmente in questo amore. Per vivere la fede dobbiamo , dobbiamo agire in base ad essa, ricordare ciò in cui crediamo e coltivare la nostra testimonianza, spesso attraverso l'obbedienza ai comandamenti È un processo che coinvolge sia l'aspetto pratico, come servire gli altri, sia la dimensione spirituale, come la preghiera personale, nell'incontro con Dio. Dio non vuole il nostro male e ci propone sempre il bene lasciandoci liberi nell’ accettare la sua proposta d’amore rispettando anche i nostri no ad essa. Lui ci incoraggia ad affrontare le cose che accadono nella vita quotidiana per mezzo di questa forza: la fede che nella vita ci accompagna, ci dirige e ci illumina.
Inoltre dobbiamo manifestare il nostro desiderio di avere la fede. Per alimentare tale desiderio abbiamo un’arma spirituale molto importante: la preghiera, vissuta con momenti d’incontro personale con Lui che ci porta poi a compiere concreti gesti di bontà e di amore verso il prossimo, come ci raccomandava Cristo Gesù. Infatti, dobbiamo lasciarci umilmente guidare della parola di Dio sapendo che la fede nasce da quello che ascoltiamo come sottolinea san Paolo “la fede dipende dalla predicazione, la predicazione si realizza per mezzo della parola di Cristo”. Avviciniamoci un po’ di più alle sacre scritture e invochiamo lo Spirito Santo di illuminarci per poter entrare nel mistero del Verbo fatto carne per la nostra Salvezza.
Per vivere bene la fede, bisogna vivere i momenti Eucaristici con grande pietà perché davanti a questo sacramento si aprono i nostri occhi come ai discepoli di Emmaus. Che Dio ci aiuti sempre a colmare il nostro desiderio di fede, per un mondo più umano dove c’è pace e bene per tutti. Ricordiamoci sempre che abbiamo un modello di credente, che vive appieno la propria fede, che è la Vergine Maria, madre nostra e della Chiesa. Ave Maria e avanti buon cammino d'avvento a voi tutti.

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