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Eucarestia, la Madonna il Papa, i tre amori bianchi

A.di J
Carissimi amici e lettori,
voglio innanzitutto a tutti augurarvi una Santa festa di Maria ausiliatrice!

I tre amori bianchi di Don Bosco sono: la Madonna, l’Eucaristia e il Papa. Oggi si parla poco della Madonna con lo stesso amore con cui ne parlava il Santo. Si affidava a Dio pregando la Madonna e quella fiducia in Maria gli dava il coraggio di affrontare sfide e pericoli della vita e della sua missione. L’Eucaristia, come secondo amore di Don Bosco, deve ricordarci di avviare i ragazzi alla pratica della recita del Santo rosario e del santo sacrificio dell'altare, vissuto bene, per aiutarli ad entrare nel mistero eucaristico e non dimenticare mai che la Santa Messa è anche Adorazione e culto gradito a Dio. Infine, l’amore al Papa: non è solo amore per la sua persona, ma per Pietro come capo della chiesa e come Vicario di Cristo e sposo della Chiesa. Dietro quell’amore bianco per il Papa, c’è l’amore per la Chiesa.
L’amore al Papa è uno dei “tre amori” di Don Bosco – oltre all’Eucarestia e Maria ausiliatrice – noti alla tradizione salesiana. Tutta la vita di don Bosco presenta una prospettiva mariana così singolare, da potervi leggere distintamente la presenza e l'influsso di Maria.
Sarà facile constatare che la presenza di Maria va dall'infanzia di Giovanni Bosco fino all'ultimo istante della sua vita, quando morendo, il 31 gennaio 1888, lasciava come suo testamento la raccomandazione: «Dite ai ragazzi che li aspetto tutti in paradiso.Siano devoti dell'eucaristia e della Madonna...».

Tu sei Pietro

Il primato di Pietro, la sua partecipazione al potere di Gesù e la sua continuità nel tempo, sono spiegate da Papa San Leone Magno in un commento al brano evangelico di Matteo 16, 13-20 – «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa». Sottolinea l'importanza di Pietro come fondamento della Chiesa e la sua autorità spirituale. In particolare, San Leone Magno evidenzia che la Chiesa, edificata su Pietro, è una realtà eterna e invincibile, che non sarà mai distrutta dalle potenze dell'inferno. Il commento di San Leone Magno è un chiaro esempio della sua attenzione al ruolo di Pietro nella costruzione e nel governo della Chiesa, un ruolo che San Leone stesso incarnava come vescovo di Roma e successore di Pietro. È il miracolo dell’incontro con Gesù e dell’accettazione di una singolare missione. A questa consegna va aggiunto il dono delle chiavi del Regno dei cieli. Esse hanno una funzione positiva: legare e sciogliere. Legare a ciò che è importante e sciogliere da ciò che non ci permette di vivere in pienezza. È la grazia di appartenere ad una Chiesa viva, fondata sulla roccia di Pietro. (…) Pietro è la Pietra che dà solidità a tutte le altre pietre del grande edificio che è la Chiesa: pietre vive che ancora oggi scelgono con determinazione e perseveranza di seguire il Maestro. Nella variegata agiografia della Chiesa Cattolica non c’è un santo (o santa) che sia diventato tale senza un riferimento esplicito a Maria santissima. E non può essere altrimenti.

Se la nostra salvezza ci è stata sì data attraverso la santissima umanità del Cristo, come diceva Santa Teresa d’Avila, la sua incarnazione cioè il suo concreto prendere una carne passibile e mortale come la nostra è stato possibile solo attraverso Maria, la Madre di Gesù. Ricordiamo il famoso “nato da donna” (ai Galati ) di San Paolo.
In alcuni di questi santi, per molteplici fattori, la presenza di Maria è stata molto più accentuata che in altri.
Ricordiamo tra i tanti San Luigi Grignon de Monfort, San Massimiliano Kolbe. E lo stesso San Giovanni Bosco.
Nella vita di Don Bosco questa presenza è stata continua.
Sua madre stessa, Mamma Margherita, nel 1835, entrando in seminario, gli disse solennemente: “Quando sei venuto al mondo ti ho consacrato alla Beata Vergine. Quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la devozione a questa nostra Madre. Ora ti raccomando di esserle tutto suo. Ama i compagni devoti di Maria.
E se diventi sacerdote, raccomanda e propaga sempre la devozione di Maria”.

Come si vede un vero programma di vita spirituale tenendo presente la Madonna.
L'Immacolata diveniva l'Ausiliatrice di don Bosco e della sua opera, in seguito a un sogno da lui avuto nel maggio 1862 e che raccontò ai suoi ragazzi.

Aveva visto i nemici di Dio ingaggiare una lotta contro la Chiesa e il papa, sotto forma di una gigantesca battaglia navale.
La nave della Chiesa però viaggiava sicura fra le tempeste e i proiettili scagliati dalle navi nemiche, e riusciva a trovare salvezza presso due colonne, che si alzavano miracolosamente dal mare. La prima colonna era sormontata da una grande ostia, la seconda da una statua dell'Immacolata, con la scritta Auxilium christianorum.
Il sogno delle «due colonne» illuminava don Bosco sulla missione che l'Immacolata avrebbe compiuto a favore della Chiesa, quale aiuto del popolo cristiano, in tempi che avrebbero conosciuto le lotte alla religione cattolica e al papato.
In seguito a tutto questo, don Bosco insisterà sulla devozione a Maria Ausiliatrice, in cui onore inizia e completa, negli 1865-1870, la costruzione del santuario a Valdocco.
Sarà questo il titolo.
Negli ultimi vent'anni della sua vita egli amerà questo titolo di Maria in modo speciale, e lo vorrà invocato dai suoi come segno del suo attaccamento alla Chiesa romana e al papa e come mezzo di salvezza in un tempo in cui si voleva rubare la fede al cuore della gente.
Diceva don Bosco a don Giovanni Cagliero: «i tempi divengono talmente difficili che noi abbiamo un vero bisogno che Maria ci aiuti a conservare e a difendere la fede cristiana».
L'apostolato e la devozione di don Bosco verso Maria «Auxilium christianorum» fecero sì che presto si incominciasse a parlare dell'Ausiliatrice, come della Madonna di don Bosco.
Anche oggi non sono pochi i contesti in cui il Papa e la fede cattolica sono spesso oggetto di scherni , soprattutto da parte di chi è esterno alla fede cattolica, si concentrano sulla Chiesa come istituzione, con accuse di ipocrisia, corruzione, e intolleranza. Cerchiamo almeno noi che ci riteniamo cristiani cattolici oggi a difendere Eucarestia, la Madonna e il Papa. Abbiamo la fortuna nella città di Roma di ospitare la cattedra di Pietro e conservare le reliquie dei Principi degli apostoli , possa la loro presenza aiutare il nostro cammino e la nostra crescita nell’amore a Dio e ai fratelli, così li invochiamo intercessori presso Dio. 

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