Carissimi amici e lettori,
siamo a un passo dal Giubileo del 2025 indetto da Bergoglio, gli occhi del mondo sono rivolti verso Roma. In apparenza, tutto risulta chiaro e lineare: il papa indice un giubileo e l’Italia lo aiuta mettendoci dei soldi, perché la città di Roma ne trae vantaggio.Un giro d'affari da quattro miliardi. Il Giubileo che partirà il 24 dicembre avrà un impatto economico di tutto rispetto: e non potrebbe essere altrimenti, con 30 milioni di pellegrini previsti nel corso di tutto l'Anno Santo.
«Ci aspettiamo 100mila visitatori al giorno», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri ad agosto, dal palco del Meeting di Rimini, ossia 35 milioni di persone. L'associazione di categoria degli operatori del settore Assoturismo Lazio (a sua volta parte di Confesercenti) ha spiegato che la spesa media di un turista a Roma si aggira tra i 200 e i 260 euro al giorno. Ma è il turismo religioso che genera più fatturato . Questo perché chi viene a Roma per motivi religiosi di solito si appoggia a strutture ecclesiastiche che hanno trasformato i conventi in Alberghi da quattro a cinque stelle, che accolgono grandi gruppi, spesso formate da pellegrini con portafogli piuttosto danarosi.
In vista del Giubileo, la “fabbrica del falso” a Roma è in piena attività. Non solo cantieri per rendere la Capitale pronta all’arrivo di milioni di fedeli da tutto il mondo, anche il malaffare si prepara al grande business. Pendagli, rosari, bracciali e medagliette recanti abusivamente loghi registrati dalla Santa Sede raffiguranti la “Tiara papale” e il simbolo del “Giubileo 2025-Pellegrini di speranza”, infatti, sono stati individuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di un apposito piano di controlli messo in campo nella Capitale presso rivendite di souvenir e di oggettistica sacra ubicate nel centro storico.
Gli accertamenti delle Fiamme gialle del 2° e del 3° Nucleo Operativo Metropolitano di Roma hanno permesso di risalire all’importatore della merce, resosi responsabile anche della violazione della normativa europea in materia di sicurezza dei prodotti, considerata la potenziale nocività dei metalli utilizzati per la realizzazione degli oggetti.
Quattro persone di etnia sinica, cui sono riconducibili le rivendite dove sono stati rinvenuti gli articoli, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione e vendita nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e di immissione in commercio di prodotti contenenti sostanze vietate dalla normativa comunitaria.
Ma nel cuore del Gianicolo lo stato Vaticano apre 11 mila metri quadri di negozi. Scatta lo shopping e il Giubileo non è ancora cominciato.
Con i soldi pubblici del Grande Giubileo del 2000 fu realizzato il parcheggio dei pullman nella pancia del Gianicolo: dopo 23 anni si cambia, all'ultimo piano del parcheggio nasce un centro commerciale da 11 mila metri quadri. Il Vaticano si prepara a gestire in solitudine il business dei pellegrini e il Giubileo non è ancora iniziato.
La storia è tipicamente romana. Col Grande Giubileo del 2000, lo Stato Italiano finanzia e di fatto regala allo Stato Vaticano i lavori necessari a realizzare il parcheggio pullman del Gianicolo, un'opera che avrebbe dovuto togliere buona parte dei bus turistici dal Centro e dare alla città un po' di respiro. Per realizzare l'opera in zona extraterritoriale, furono sacrificate nella parte della rampa di accesso da lungotevere i resti della rampa del Gianicolo e si rese necessario un decreto dell'allora ministro Giovanna Melandri per sbloccare e “frenare” ulteriori indagini archeologiche.
Un centro commerciale privato gestito dal Vaticano
Ora, a meno di 2 mesi dal Giubileo del 2025, il Vaticano si fa il suo grande centro commerciale privato, con accessi sempre privati dalla grande scala mobile di via della Conciliazione, via di Porta Cavalleggeri e via Urbano VIII, attraverso un meccanismo societario che affida a una di scatole la gestione del 11 mila metri quadri. Dunque, per gentile concessione dell'Italia, il Vaticano affida alla Terminal Vaticano il parcheggio che, a sua volta, lo affitta al Dicastero per l'evangelizzazione che, a sua volta, lo affida alla società romana Galak che già controlla una serie di esercizi commerciali in Vaticano per la vendita di sacri gadget. E per il commercio di vicinato dei quartieri Prati, Della Vittoria, Borgo e Aurelio un colpo mortale.
Dai pullman ai negozi, l'autarchia commerciale
Secondo la logica del “sacro commercio”, i pellegrini arriveranno in pullman, scenderanno dal bus ed entreranno direttamente tra i 50 negozi e nell'area food. A detta della società Vatican Mall, “sarà uno dei più importanti punti di riferimento per lo shopping del centro di Roma, una Boutique Experience, dove l'utente si sentirà al centro del mondo”.
Per ora stimati 4 milioni di visitatori l'anno, poi il Giubileo
Le stime parlano di 4 milioni di utenti l'anno che diventeranno 35 in pieno Giubileo con almeno 300 assunzioni molte della quali già operative, visto che l'inaugurazione ufficiale è avvenuta per il 16 marzo 2023,con tanto di taglio del nastro con politici e alte sfere del Vaticano.
Quattro persone di etnia sinica, cui sono riconducibili le rivendite dove sono stati rinvenuti gli articoli, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di introduzione e vendita nel territorio nazionale di prodotti contraffatti e di immissione in commercio di prodotti contenenti sostanze vietate dalla normativa comunitaria.
Ma nel cuore del Gianicolo lo stato Vaticano apre 11 mila metri quadri di negozi. Scatta lo shopping e il Giubileo non è ancora cominciato.
Con i soldi pubblici del Grande Giubileo del 2000 fu realizzato il parcheggio dei pullman nella pancia del Gianicolo: dopo 23 anni si cambia, all'ultimo piano del parcheggio nasce un centro commerciale da 11 mila metri quadri. Il Vaticano si prepara a gestire in solitudine il business dei pellegrini e il Giubileo non è ancora iniziato.
La storia è tipicamente romana. Col Grande Giubileo del 2000, lo Stato Italiano finanzia e di fatto regala allo Stato Vaticano i lavori necessari a realizzare il parcheggio pullman del Gianicolo, un'opera che avrebbe dovuto togliere buona parte dei bus turistici dal Centro e dare alla città un po' di respiro. Per realizzare l'opera in zona extraterritoriale, furono sacrificate nella parte della rampa di accesso da lungotevere i resti della rampa del Gianicolo e si rese necessario un decreto dell'allora ministro Giovanna Melandri per sbloccare e “frenare” ulteriori indagini archeologiche.
Un centro commerciale privato gestito dal Vaticano
Ora, a meno di 2 mesi dal Giubileo del 2025, il Vaticano si fa il suo grande centro commerciale privato, con accessi sempre privati dalla grande scala mobile di via della Conciliazione, via di Porta Cavalleggeri e via Urbano VIII, attraverso un meccanismo societario che affida a una di scatole la gestione del 11 mila metri quadri. Dunque, per gentile concessione dell'Italia, il Vaticano affida alla Terminal Vaticano il parcheggio che, a sua volta, lo affitta al Dicastero per l'evangelizzazione che, a sua volta, lo affida alla società romana Galak che già controlla una serie di esercizi commerciali in Vaticano per la vendita di sacri gadget. E per il commercio di vicinato dei quartieri Prati, Della Vittoria, Borgo e Aurelio un colpo mortale.
Dai pullman ai negozi, l'autarchia commerciale
Secondo la logica del “sacro commercio”, i pellegrini arriveranno in pullman, scenderanno dal bus ed entreranno direttamente tra i 50 negozi e nell'area food. A detta della società Vatican Mall, “sarà uno dei più importanti punti di riferimento per lo shopping del centro di Roma, una Boutique Experience, dove l'utente si sentirà al centro del mondo”.
Per ora stimati 4 milioni di visitatori l'anno, poi il Giubileo
Le stime parlano di 4 milioni di utenti l'anno che diventeranno 35 in pieno Giubileo con almeno 300 assunzioni molte della quali già operative, visto che l'inaugurazione ufficiale è avvenuta per il 16 marzo 2023,con tanto di taglio del nastro con politici e alte sfere del Vaticano.
Ma è extraterritoriale o valgono le regole di Roma?
Ma i dubbi sull'opera sorgono spontanei. Se l'area del centro commerciale è di proprietà del Vaticano, allora il Comune di Roma si è visto crescere un'opera nella totale indifferenza; diversamente se anche una porzione fosse in territorio italiano, allora c'è' da chiedersi se è stato chiesto un cambio di destinazione d'uso da parcheggio a centro commerciale e se esiste una licenza comunale. Dubbi che solo il Comune potrà e dovrà chiarire. L'unica cosa certa è che “A Roma, Dio non è trino, ma è quattrino”
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