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Ite ad Joseph «Andate da Giuseppe»,

 Ite ad Joseph

La Festa del Patrocinio di San Giuseppe, che si tiene fin dal 1880, fa parte della tradizione degli altari e delle tavole di San Giuseppe; è una manifestazione religiosa e pubblica caratterizzata dal banchetto, preparato dalle parrocchie o collegiate per onorare il Santo Patriarca, e che fino a qualche decennio fa si estendeva ai poveri delle nostre città. Nel meridione d'Italia in particolare in Sicilia: il culto è molto diffuso addirittura, viene celebrato anche nel mese di luglio e in alcune zone persino in agosto.


Pio IX è il papa dell’Immacolata, ma è anche il papa di San Giuseppe: fu lui infatti che, con decreto lo dichiarò Patrono della Chiesa Universale nel 1870, mentre la Rivoluzione entrava in Roma sulla punta delle baionette “italiane”. Questo patronato o patrocinio si celebra il mercoledì (giorno dedicato a San Giuseppe) dopo la seconda domenica di Pasqua e San Pio X volle solennizzarlo talmente che lo innalzò a rito doppio di prima classe con ottava.

Storia

Papa Pio IX in «Quemadmodum Deus» (8 dicembre 1870) e nella lettera apostolica «Inclytum Patriarcham» (7 luglio 1874) affida la Chiesa alla protezione di San Giuseppe e lo proclama «Patrono della Chiesa universale». estese a tutta la Chiesa Cattolica la festività del Patrocinio di san Giuseppe, già celebrata a Roma dal 1478: fu fissata la terza domenica dopo Pasqua e poi trasportata al terzo mercoledì dopo Pasqua.

Più tardi, nel 1956 papa Pio XII la sostituì con la festa di san Giuseppe Artigiano (1º maggio), affinché la festa del lavoro fosse condivisa anche dai lavoratori cattolici e non solo dai comunisti.

Per ottenere l'indulgenza di sette anni e sette quarantene, concessa da Papa Pio VII a coloro che offrivano da mangiare, in onore di San Giuseppe, a tre poveri, ogni mercoledì i devoti invitavano a casa un povero, vestito come San Giuseppe.

Qualche decennio fa, in Sicilia, esisteva ancora l’uso di preparare gli altari e le mense davanti alla propria casa, oppure sulla via, nei cortili o piazze.

Nella terza domenica di Pasqua, a partire del fine Ottocento,venivano preparati davanti all'edicola di San Giuseppe o della Sacra Famiglia un pranzo per i poveri. Anticamente erano i sacerdoti stessi (con dei grembiuli bianchi legati alla vita) che servivano il banchetto.



Decreto

Nella stessa maniera che Dio aveva costituito quel Giuseppe, procreato dal patriarca Giacobbe, soprintendente a tutta la terra d’Egitto, per serbare i frumenti al popolo, così, imminendo la pienezza dei tempi, essendo per mandare sulla terra il suo Figlio Unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, di cui quello era figura, e lo fece Signore e Principe della casa e possessione sua e lo elesse Custode dei precipui suoi tesori.
Di fatto, egli ebbe in sua sposa l’Immacolata Vergine Maria, dalla quale nacque di Spirito Santo il Signor Nostro Gesù Cristo che presso gli uomini degnossi di essere riputato figlio di Giuseppe, e gli fu soggetto.
E Quegli, che tanti re e profeti bramarono vedere, Giuseppe non solo Lo vide, ma con Lui ha dimorato e con paterno affetto L’ha abbracciato e baciato; e per di più ha nutrito accuratissimamente Colui che il popolo fedele avrebbe mangiato come pane disceso dal cielo, per conseguire la vita eterna.
Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili.
Ora, poiché in questi tempi tristissimi la stessa Chiesa, da ogni parte attaccata da nemici, è talmente oppressa dai più gravi mali, che uomini empi pensarono avere finalmente le porte dell’inferno prevalso contro di lei, perciò i Venerabili Eccellentissimi Vescovi dell’universo Orbe Cattolico inoltrarono al Sommo Pontefice le loro suppliche e quelle dei fedeli alla loro cura commessi chiedendo che si degnasse di costituire San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica. Avendo poi nel Sacro Ecumenico Concilio Vaticano più insistentemente rinnovato le loro domande e i loro voti, il Santissimo Signor Nostro Pio Papa IX, costernato per la recentissima e luttuosa condizione di cose, per affidare Sé e i fedeli tutti al potentissimo patrocinio del Santo Patriarca Giuseppe, volle soddisfare i voti degli Eccellentissimi Vescovi e solennemente lo dichiarò Patrono della Chiesa Cattolica, ingiungendo che la sua festa, cadente nel 19 di marzo, per l’avanti fosse celebrata con rito doppio di prima classe, senza ottava pero, a motivo della Quaresima.
Egli stesso inoltre ha disposto che tale dichiarazione, a mezzo del presente Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, fosse resa di pubblica ragione in questo giorno sacro all’Immacolata Vergine Madre di Dio e Sposa del castissimo Giuseppe.

Non ostante qualsivoglia cosa in contrario.

Il dì 8 dicembre 1870.

Card. PATRIZI
Prefetto della S. C. dei RR.
Vescovo di Ostia e Velletri.

DOMENICO BARTOLINI
Segretario della S. C. dei RR.

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