venerdì 3 giugno 2022
San Giovanni Eudes il grande precursore del culto liturgico dei Sacri Cuori
Fu lui a comporre per primo un ufficio e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù. Per la sua dottrina sui Sacri Cuori, ne è stata chiesta la proclamazione a Dottore della Chiesa
Il grande precursore del culto liturgico dei Sacri Cuori, san Giovanni Eudes (1601-1680), fu uno dei protagonisti della restaurazione cattolica nel Seicento francese, un secolo in cui il Paese transalpino conobbe un’eccezionale fioritura di santità. Non fu un periodo semplice perché - dopo le guerre di religione del secolo precedente, originate dalla diffusione del protestantesimo - si vissero altri sconvolgimenti. Tra questi vi fu la Guerra dei trent’anni (1618-1648), che oltre a devastare gran parte dell’Europa centrale «ha devastato anche le anime», come ricordò Benedetto XVI in una catechesi sul santo celebrato oggi.
Dopo gli studi dai gesuiti, nel 1623 Giovanni entrò a far parte di un istituto che si proponeva di formare il clero, l’Oratorio di Gesù e Maria Immacolata. L’Oratorio era stato fondato dal futuro cardinale Pierre de Bérulle (1575-1629), amico di san Francesco di Sales e maestro di san Vincenzo de’ Paoli, il che dà un’idea del fermento spirituale di cui beneficiò la Chiesa in quegli anni. Venne ordinato sacerdote due anni più tardi. Si dedicò alle missioni popolari di parrocchia in parrocchia e mostrò le sue virtù di predicatore, che suscitarono numerose conversioni. Mentre si impegnava senza risparmiarsi a curare gli appestati («di questa pellaccia ha paura perfino la peste», rispondeva se gli veniva detto di stare attento al contagio), contrasse il morbo, ma ne guarì in breve tempo. Il suo zelo apostolico lo indusse nel 1641 a fondare quello che divenne l’Ordine di Nostra Signora della Carità, volto al recupero sociale e spirituale delle prostitute desiderose di cambiar vita. Diverse di loro si erano raccolte attorno a lui durante le sue predicazioni tra la Normandia, la Bretagna e la Borgogna.
Due anni dopo fondò con alcuni compagni la Congregazione di Gesù e Maria (i cui membri vennero chiamati in suo onore eudisti), con il fine specifico di aprire e dirigere seminari sulla base delle disposizioni del Concilio di Trento, che in Francia erano state ancora poco applicate. La congregazione nacque proprio con l’apertura di un seminario a Caen il 25 marzo 1643, estendendo via via la sua opera in altre città e diocesi. Giovanni aveva ben compreso infatti che le carenze spirituali del popolo discendevano in buona parte dalla scarsa formazione dei sacerdoti e dalla loro rilassatezza morale. Per accendere le anime con l’amore di Dio, divenne infaticabile propagatore del culto ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, a cui dedicò molti dei suoi scritti sottolineandone l’unità mistica. «Non devi mai separare ciò che Dio ha così perfettamente unito. Gesù e Maria sono così intimamente legati l’uno con l’altro che chi vede Gesù guarda Maria; chi ama Gesù, ama Maria; chi ha la devozione per Gesù, ha la devozione per Maria».
Fu lui a comporre per primo un ufficio e una Messa in onore del Cuore Immacolato di Maria e del Sacro Cuore di Gesù, celebrandone le feste all’interno della sua congregazione. In quel tempo l’eresia giansenista allontanava le persone dalla Confessione e dall’Eucaristia, presentando un dio arcigno e poco incline a perdonare il penitente. Giovanni esortava invece le anime a rivolgersi con fiducia all’infinita misericordia di Dio, perennemente rivelata alle anime attraverso l’amore del Figlio, fatto uomo, e della sua santissima Madre, mediatrice di ogni grazia. Per la sua dottrina sui Sacri Cuori - espressa in opere come La vita e il regno di Gesù e La devozione al santissimo Cuore della Beata Vergine Maria - gli eudisti, con l’appoggio di diverse conferenze episcopali, ne hanno chiesto la proclamazione a Dottore della Chiesa.
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