«Dio della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi ribelli per amore». Questa invocazione divenne il manifesto stesso dell’impegno dei cattolici nella lotta di liberazione dal nazifascismo.
Oggi, noi cari amici,siamo chiamati a resistere senza scoraggiarci a questa ennesima persecuzione da parte della gerarchia della Chiesa. Dobbiamo conoscere, amare e servire Dio, e resistere a chi non lo fa.
Qui non c’è nessun mistero, nessuna sorpresa.Il cattolicesimo sarà tollerato solo nella misura in cui eliminerà il suo dogma e insegnamento morale non inclusivi; sarà tollerante verso ogni vizio e peccato e non sarà mai più “rigido”. Sappiamo esattamente di cosa si tratta; riguarda la facciata fatiscente della nuova chiesa conciliare che si concilia e se la intende tanto bene con il mondo, ma tanto poco con Dio.I danni causati dalle riforme conciliari sono sotto gli occhi di tutti, solo chi non vuol vedere non li vede, le chiese sono state chiuse,o vendute, o bruciate, i seminari vuoti, la fede perduta ed enormi scandali finanziari e sessuali, si sono abbattuti su di essa come un macigno.
Ma Francesco che fa? Sopprime il SummorumPontificum del suo predecessore perché ha in odio la liturgia stessa della Chiesa, quella liturgia che dall' era apostolica ha contribuito a santificare migliaia di famiglie, che hanno donato alla chiesa sante vocazioni sacerdotali e religiose.
A questo punto saremo considerati ribelli.Dunque, perché la resistenza? Innanzitutto è una rivolta morale, fatta con dolore e chiarezza, contro un’aberrante concezione di uniformarci a norme liturgiche che pur legittime, non esprimono la sensibilità dei cattolici legati alla tradizione bimillenaria della Santa Madre Chiesa Cattolica. A questa resistenza, si aggiungeranno carissimi amici nella nostra attività di “contrabbandieri di Dio”, tutti coloro cioè – laici, religiosi e preti diocesani – che, mettendosi pericolosamente al servizio del popolo di Dio, potranno celebrare clandestinamente la Santa Messa di sempre e amministrare i Santi Sacramenti come fu per la Santa Chiesa primitiva all'inizio della sua missione, nelle nostre case o in altri luoghi come accadeva sistematicamente negli anni 70. La Santa Messa tradizionale è il culto più perfetto di Cristo Re Signore della storia.Si tornerà a celebrare la Messa antica clandestinamente, “nelle catacombe”, come diceva Benedetto XVI? Credo proprio di si.Esattamente come preconizzava Benedetto XVI, dato che almeno alcuni preti non molleranno facilmente la Messa di Gesù Cristo.
Il“dialogo”, i “ponti”, la “misericordia” dove sono finiti? La giustificazione addotta da Francesco è che la messa vetus ordo “produce divisioni”; la dura realtà è, invece, che i cattolici tradizionalisti, come naufraghi su una zattera, negli ultimi anni si sono raccolti intorno alla Messa in latino - l’unica ad offrire assolute “garanzie di cattolicità” - dopo gli stravolgimenti dottrinali, magisteriali e liturgici operati proprio dal pontefice argentino. Nei fatti, il Motu proprio di Francesco è anche un PESANTE OLTRAGGIO a Papa Benedetto XVI, ancora vivente e lucido: il SummorumPontificum era stato l’atto più significativo del suo pontificato e Bergoglio lo ha annullato davanti ai suoi occhi.
Ma il provvedimento non stupisce se non coloro che continuano - ogni volta - a “cadere dal pero” e a scandalizzarsi: era una tappa chiaramente ineludibile nell’operazione di smantellamento dell’identità cattolica in vista di una nuova religione mondialista, “inclusiva” e sincretista dato che, stando alle dichiarazioni di Francesco, “non esiste un Dio cattolico” e bisogna non sprecare la crisi per “edificare un nuovo ordine mondiale”.San Tommaso d’Aquino insegna che non c’è obbligo di professare la Fede in ogni momento, ma quando la Fede è in pericolo, allora è un grave dovere professarla, anche a rischio della propria vita.
Si può oggi negare la crisi senza precedenti della Chiesa, che colpisce profondamente il sacerdozio cattolico? Le famiglie? Eppure i sacerdoti veramente cattolici sono assolutamente necessari per il Santo Sacrificio della Messa e per il mantenimento della santa dottrina. Papa Francesco dice nella lettera d'accompagnamento che si è trovato costretto a revocare la facoltà concessa dai suoi predecessori. Per difendere l'unità del corpo di Cristo e per l'uso distorto che se ne è fatto.Vorremmo ricordare a Papa Francesco che chi mina l'unità della chiesa cattolica e del Corpo di Cristo non sono davvero i tradizionalisti ma bensì i Vescovi tedeschi e di altre aree dell'orbe cattolico che insistono su benedizione alle coppie gay, abolizione del celibato, sacerdozio femminile ecc."Tecnicamente vorrei precisare che la chiesa particolare tedesca sta realmente portando avanti uno scisma e minando l'unità della chiesa dalla comunione gerarchica,e dal Papa". E questo, è ciò che "sta succedendo sotto i nostri occhi". Sono le imbarazzanti follie di un episcopato fuori controllo. Basta vedere anche le dichiarazioni o le prese di posizioni di tanti vescovi tedeschi, con riferimento proprio al pressing riformatore su celibato, sacerdozio femminile e benedizione delle coppie omosessuali che arriva non solo dai religiosi, ma anche dai movimenti cattolici e dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi.Che fare?
Fratres: Sóbrii estóte, et vigiláte: quia adversárius vester diábolus tamquam leo rúgiens círcuit, quærens quem dévoret: cui resístite fortes in fide.
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