Padre Pio era devotissimo di San Giuseppe. Ad avviarlo, a tale devozione, sarà stata certamente la sua mamma Giuseppa. Col passare del tempo, fra San Giuseppe e Padre Pio, si era venuta a stabilire una affettuosa reciproca relazione. Egli venerava con singolare fervore San Giuseppe e San Giuseppe lo ricambiava con la potenza del suo patrocinio. L’intervento di San Giuseppe era particolarmente manifesto durante gli assalti demoniaci, ai quali era spesse volte sottoposto. Lo ricorda lo stesso Padre Pio nelle sue lettere al confessore: egli racconta che San Giuseppe, con la Madonna e l’Angelo Custode, era sempre presente nelle visioni che aveva dopo gli assalti si satana. L’efficacia della protezione di San Giuseppe si rivelava specialmente al mercoledì, giorno dedicato appunto a San Giuseppe, nel quale giorno Padre Pio aumentava le sue preghiere e i suoi devoti omaggi. Il 19 marzo, poi, era per lui grande festa.
La gioia che provava il mercoledì e nel giorno della festa, appariva anche all’esterno. In quei giorni era sereno, allegro, sorridente, euforico… Veramente San Giuseppe lo ripagava, da buon amico, con l’abbondanza delle consolazioni, delle gioie, dei favori… La devozione di Padre Pio per San Giuseppe era anche pubblicamente conosciuta. Quadretti e immagini del Santo erano sempre in suo possesso. Anche i suoi ricorsi al grande Santo erano esternati. Un giorno, nel ballatoio del convento, fermatosi dinnanzi a un quadro di San Giuseppe col Bambino in braccio, rivolgendosi a Gesù, disse: “Tu poggi il capo su quel cuore… E io?...”. La genuina espressione rende palese la vivezza e il calore della sua devozione. Inculcava la devozione al nostro santo anche ai molti visitatori. Spesso ne distribuiva le immagini, scrivendo, nel retro, semplici ed efficaci pensieri, esortanti alla devozione ed esaltanti la potenza del patrocinio di San Giuseppe. Ecco alcune di quelle frasi scritte di suo pugno dietro le immagini di alcuni suoi devoti: “San Giuseppe ti faccia da Padre in mia assenza”; San Giuseppe ti renda sempre più cara a Gesù Bambino”; “San Giuseppe ti faccia esperimentare gli effetti della sua protezione”; “San Giuseppe ti aiuti ad amare Dio al di sopra di tutto”; “San Giuseppe abbia compassione di te e ti faccia da Padre”. Ad una devota che gli confidava di credere che San Giuseppe è in Paradiso in anima e corpo, rispondeva: “E puoi crederlo…”. Alla stessa devota lasciò questo pensiero: “E non ti basta sapere che è il Padre Putativo di Gesù?... Cosa non avrà attinto da quel cuore divino, standogli vicino per trent’anni?... Affidiamogli la Chiesa Santa, tanto combattuta e calunniata e l’anima nostra nel giorno in cui lasceremo l’esilio”. E rivolgeva un invito: “Prega San Giuseppe che, con quell’amore e quella generosità con cui custodì Gesù, custodisca l’anima tua; e come lo difese da Erode così difenda l’anima tua da un Erode più feroce, il demonio”. Così la devozione di Padre Pio per San Giuseppe, si ricollegava a quella di tanti Santi, che mettevano San Giuseppe subito dopo Maria. Dobbiamo fare in modo che la nostra devozione per lui abbia la stessa qualità e la stessa gradazione per poter meritare l’augurio che Padre Pio rivolgeva a una devota: “Che San Giuseppe ti regali una delle carezze e dei baci che regalò a Gesù”. Giovanni Di Carlo, La Voce di San Giuseppe, luglio 1999 Padre Onorato Marcucci, che fu uno degli assistenti di Padre Pio, negli ultimi anni della sua terrena esistenza, raccontava spesso questo episodio. Un pomeriggio del mese prima della morte del venerato Padre, si trovava con lui nella veranda accanto alla cella n. 1, in attesa di accompagnarlo in sagrestia per la funzione serotina. Era un mercoledì, giorno consacrato a San Giuseppe, e Padre Pio non si decideva a muoversi. Ritto davanti ad un quadro del glorioso Patriarca, affisso alla parete, il venerato Padre sembrava in estasi. Trascorso un po’ di tempo, Padre Onorato gli disse: “Padre, devo ancora attendere? Vogliamo andare? Siamo oltre l’orario”. Ma le sue domande rimasero senza risposta. Padre Pio continuava a contemplare il glorioso Patriarca. Finalmente, dopo una ennesima domanda di Padre Onorato, che lo scosse per un braccio, Padre Pio esclamò: “Vedi! Vedi! Come è bello San Giuseppe!”. Si avviarono verso la sagrestia. Nella sala “San Francesco” incontrarono il padre sagrista, il quale chiese loro: “Come mai tanto ritardo?”. Padre Onorato rispose: “Oggi Padre Pio non voleva staccarsi dal quadro di San Giuseppe!”. I rapporti del venerato Padre col glorioso San Giuseppe, rapporti di devozione e amore, sono di vecchia data. Risalgono ai primi anni del fanciullo Francesco (il nostro Padre Pio). Il Padre Benedetto da San Marco in Lamis, suo confessore e direttore di spirito, in una “cronachetta”, riguardante i primi anni di vita di Padre Pio, descrivendo gli attacchi diabolici, ai quali andava soggetto, annota: “La devozione più tenera e la fiducia erano nella Vergine Maria e in San Giuseppe”. E ancora, parlando delle celesti visioni, delle quali, sempre il fanciullo Francesco, veniva gratificato dal Signore, afferma: “Spesso e continue della Sacra Famiglia, cioè di Gesù, Maria e Giuseppe”. Quest’ultimo episodio delle celesti visioni è confermato dallo stesso Padre Pio. Nel 1912, stando a Pietrelcina, il venerato Padre era violentemente malmenato da satana e dai suoi satelliti. Chi erano i suoi difensori e consolatori? Alcuni personaggi celesti, tra i quali il padre di Gesù. Ma ascoltiamo lo stesso Padre Pio: “Barbablù non si vuole dare per vinto. Ha preso quasi tutte le forme. Da vari giorni in qua mi viene a visitare insieme con altri suoi satelliti armati di bastoni e di ordigni di ferro e quello che è peggio sotto le proprie forme. Chi sa quante volte mi ha gettato dal letto, trascinandomi per la stanza. Ma pazienza! Gesù, la Mammina, l’Angioletto, San Giuseppe ed il padre San Francesco sono quasi sempre con me” (Epistole I, 252). Grato al glorioso Patriarca per la sua continua assistenza, Padre Pio lo onorava con frequenti preghiere. Nel breve Diario scritto nell’estate del 1929, tra le varie novene, che faceva per la sua personale devozione, il venerato Padre enumera anche quella di San Giuseppe. E il glorioso Patriarca, che morì tra Gesù e Maria, gli ottenne la grazia di una santa morte. Padre Pio morì serenamente, invocando i nomi dolcissimi di Gesù e di Maria. Per completare il quadro del rapporto di amore e devozione del venerato Padre verso il glorioso Patriarca, debbo far presente anche quanto segue. La coroncina irresistibile al Sacro Cuore di Gesù, prima della Salve Regina, ha una invocazione a San Giuseppe. Quella invocazione, in un primo tempo, suonava così: “San Giuseppe, amico del sacro Cuore di Gesù”. Padre Pio propose: “non amico bisogna chiamarlo, ma padre di Gesù”. La correzione trovò consensi e l’arcivescovo di Manfredonia l’approvò. “Com’è bello San Giuseppe!”. Questa esclamazione, che il venerato Padre pronunziò al termine della sua terrena esistenza, chiude degnamente il suo rapporto di amore e di devozione verso il glorioso Patriarca, padre di Gesù, sposo di Maria, patrono della buona morte. La bellezza di Colui, che era stato definito dal Vangelo “uomo giusto”, lo attirava irresistibilmente.
Padre Gerardo Di Flumeri,
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