[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
48. Ecco la tua Madre!
«Stavano in piedi presso la Croce di Gesù la Madre di lui, e la sorella della Madre di lui Maria di Cleofa, e Maria Maddalena. Avendo pertanto Gesù scorto la Madre ed il discepolo che amava pur ivi stante, dice alla Madre sua: Donna, ecco il figlio tuo! Quindi dice al discepolo: Ecco la tua Madre! E da quell'ora egli la prese presso di sé».
Quanta materia da meditare ne porge questo commoventissimo tratto di Vangelo, scritto da chi ne fu testimonio e parte, dal discepolo diletto Giovanni! E prima di tutto riflettiamo al nobile contegno di Maria in questa sublime circostanza della sua vita. Appena le è possibile per il diradarsi della folla dei curiosi, ella si accosta alla croce con le sue fide compagne, le Marie, Cleofe, Maddalena e Salome, con le quali era anche l'animoso Giovanni.
Maria è trambasciata dal dolore, e l'animo suo è abbeverato di fiele ed assenzio per l'angoscia che tutta la pervade ed amareggia. Ma sta in piedi, forte, coraggiosa quasi sacerdote che vede esaurirsi di sangue e di vita la vittima che sta sacrificando il vero Sacerdote. Nessuno meglio comprese e ritrasse questo momento della vita di Maria, che S. Ambrogio: «Stava in piedi accanto alla croce la Madre, e fuggiti gli uomini, ella donna, guardava con animo intrepido! Era spettatrice non degenere della divina tragedia! Spectabat non degeneri Mater spectaculo! Quanto ci danno a meditare queste parole quasi intraducibili! Maria era là degna spettatrice e parte del sacrificio che l'Uomo-Dio offriva di se stesso a Dio per la redenzione del mondo. Gesù soffriva atrocemente gli spasimi della crocifissione; Maria soffriva indicibilmente nell'animo: Gesù spargeva tutto il suo Sangue, Maria vi mescolava le sue lacrime materne delle quali già si esauriva in lei la fonte; Gesù si approssimava alla morte vera, Maria moriva ogni momento di morte mistica per la veemenza del dolore e dell'amore! Spectabat non degeneri Mater spectaculo! Ecco di qual tempra era l'animo di Maria Vergine, ecco quanta costanza albergava in quel petto verginale; ecco, conchiude il santo Dottore, quanto male a proposito si penserebbe che Maria potesse mai mutare il proposito fermo di essere sempre tutta di Dio in purissima verginità».
Ed ecco che proprio per questo proposito santissimamente osservato, Maria, ora che le moriva l'unico figlio della sua intemerata verginità, dopo mancato il castissimo Giuseppe, restava vedova, orbata, sola. Gesù da Figlio amantissimo le provvede un sostegno nel discepolo Giovanni, e questi più che volentieri si assume il dolcissimo ed onorevole incarico.
Ma in quel solenne momento che Maria diventava la Corredentrice degli uomini, ella veniva ad acquistare come suoi figli tutti coloro, che sarebbero diventati effettivamente figli di Dio per adozione divina nel suo Figlio vero Gesù. Tutti costoro saranno fratelli adottivi di Gesù, e come tali potranno e dovranno chiamare la Madre di Gesù, madre loro. Era là Giovanni, già figlio di Dio per adozione, e degnato da Gesù di singolare amore. Anche in questa sua qualità, e come rappresentante di tutti gli altri che sorgeranno da ogni banda, egli riceve Maria per sua madre, onorandola ed amandola più che Salome sua vera madre.
O quanto onore ha fatto anche a me Gesù dandomi per madre la sua propria Madre Maria Vergine Immacolata, oh quanto poco amore porto a questa Madre.
O Maria, madre mia dolcissima, come vorrei amarvi quanto meritate per quelle lacrime, per quei dolori con i quali mi generaste accanto all'albero della croce veramente figlio del vostro dolore! Voi sola potete ottenermi che io non degeneri da tanta vostra virtù e nobiltà soprannaturale.
Prometterò a Maria Addolorata di onorarla sempre quale vera madre mia, imitandone studiosamente le virtù, specialmente la costanza nell'osservare i buoni propositi.
ESEMPIO. Sant'Alfonso Maria de' Liguori era penetrato di così filiale sentimento di devozione a Maria, che parlando e scrivendo di lei, la chiamava con affetto indicibile la madre sua. Chi legge le sue opere che trattano di Maria, specialmente le sue infocate preghiere a lei, non potrà non sentirsi pervaso dall'affetto che promana da quelle sempre calde e sempre nuove espressioni della filiale confidenza del Santo Dottore verso la Madre di Dio e degli uomini Maria. E questa Madre tenne davvero il suo Alfonso in conto di figlio privilegiato, tante e sì preziose grazie implorandogli da Dio. Sicché Alfonso favorito da Maria divenne un eroe di carità, un dotto delle tesi divine, quale difficilmente se ne trovò ai suoi tempi il secondo; un mistico sensatissimo, un apostolo secondo il Cuore di Dio. Ecco quanto la divina Madre favorisce ed esalta i suoi figli devoti!
PREGHIERA. O Madre mia carissima Maria, oh quanto mi compiaccio di chiamare mia madre colei che è la Madre di Dio! Ma pur troppo non provo in me sentimenti filiali degni di tanta madre! Finché mi pare che voi assecondate le mie naturali inclinazioni, mi è dolce chiamarvi madre; ma io Cristiano, pellegrino in questa vita transitoria, ben altre cose avrei da chiedere a voi, madre mia! Ho bisogno di fede viva, di speranza sovrumana, di carità ardente... Ebbene, madre mia dolcissima, impetratemi dal vostro primogenito Gesù tutte queste cose, e, proteggetemi contro gli assalti del mondo e del demonio; perché possa giungere a godere le vostre materne carezze in Cielo. Così sia.
OSSEQUIO. Vi guarderete da ogni cosa ed azione disdicevole ad un figlio adottivo della vera Madre di Dio.
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