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martedì 9 gennaio 2024

Dopo quello sul bacio, spunta il vecchio libro del cardinale."Tucho"!"Tucho"! Ma cosa mi combini!




Tutto quello che è nel mondo,la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non viene dal Padre ma dal mondo.
(Gv,1:2-16).



Carissimi amici e lettori,

vi rammentate quando eravamo solo dei ragazzi e i nostri genitori ci rimproveravano perché facevamo qualche marachella, oppure se venivano a sapere che si frequentava fuori casa compagnie non del tutto morigerate, ci dicevano che andare con lo zoppo si imparava a zoppicare e che dovevamo frequentare chi fosse stato meglio di noi, almeno in condotta. Questo richiamo sicuramente sua eminenza il cardinale Fernàndez e Bergoglio probabilmente non l'hanno avuto perché se l'avessero avuto non avrebbero attentato così spudoratamente alla "Fede e alla dottrina" ma visto il luogo di provenienza com'è noto a tutti,"Le favelas argentine" che sono aree, spesso caratterizzate da povertà e condizioni di vita precarie, ricettacolo di corruzione e di degrado morale probabilmente saranno anche in buona fede, ma mi è difficile crederlo visto che uno è Papa l'altro cardinale che aspira a diventare Giovanni XXIV.

E' vero, Gesù ci esorta a non giudicare il nostro fratello, ma è indispensabile in certe situazioni esprimere delle valutazioni è necessario come l'acqua per gli assetati e il pane per gli affamati.
Il Signore stesso ci ha dato l’intelligenza con la quale siamo in grado di giudicare molte cose. Se sentiamo uno che bestemmia, non possiamo dire: non so che cosa abbia detto. Sarebbe una stoltezza.
La nostra intelligenza, nel suo conoscere, procede attraverso giudizi.
Pertanto se uno vede il cattivo comportamento di una persona, non può dire: non ho visto niente, non ho sentito niente. E nel caso da te riportato, uno ha anche il dovere di renderlo noto a chi di dovere.
Ugualmente è doveroso prendere informazioni su determinate persone prima di affidare loro qualche incarico.
Questo fa parte dell’esercizio della prudenza, e cioè di quella virtù che chiede di agire secondo verità morale. Il Signore stesso ci tiene molto a questa virtù. Ci ha insegnato infatti ad essere semplici come le colombe ma prudenti come i serpenti, i quali sembrano continuamente girare la testa per tener d’occhio la situazione. Purtroppo a quanto pare la virtù della prudenza, in Vaticano non viene più praticata e se qualcuno osasse farlo presente, verrebbe demansionato, cacciato via, accusato del peccato dell'”indietrismo” che è tanto caro e sempre in bocca di Papa Francesco.
Riepilogando: la scorsa estate papa Francesco nomina questo presunto teologo argentino alla guida della potente Dottrina della fede, l’ex Santo Uffizio, il dicastero vaticano responsabile dell’ortodossia cattolica. Il porporato fin da subito giustamente è stato criticato per i suoi scritti e per le sue inopportune aperture.Fernandez parla dell’orgasmo «in maniera francamente imbarazzante». Per Aldo Maria Valli, storico vaticanista Rai, il volume scritto da Fernandez è «un libretto che, sotto pretese “spirituali”, non solo si dedica a un’analisi minuziosa dell’orgasmo maschile e femminile e non solo ha contenuti blasfemi, ma arriva a legittimare il rapporto omosessuale affermando che non è peccato».

Pertanto non si fermano le bocciature della Dichiarazione Fiducia supplicans, il documento della Santa Sede più discusso dal 1968 (il clamoroso dibattito sull’Enciclica Humanae vitae di Papa Paolo VI, che mi ricordo bene, anche per le accese discussioni in ambito famigliare). Però, mentre allora la rabbiosa protesta veniva da teologi e vescovi progressisti, con la pubblica disobbedienza alle indicazioni del Magistero, oggi si tratta di una vasta reazione di teologi, vescovi e interi episcopati a difesa dell’insegnamento di sempre della Chiesa Cattolica. “Viviamo una fase lucida ed estrema del Pontificato”, il Cardinale Robert Sarah scrive: «Proprio la confusione, la mancanza di chiarezza e di verità e la divisione hanno turbato e oscurato la festa di Natale di quest’anno».
Quindi, dopo le bocciature di parti consistenti a livello mondiale del corpo ecclesiastico (in primis tutta la Chiesa cattolica in Africa) della Dichiarazione Fiducia supplicans del Prefetto Cardinal Tucho e del Segretario Peter Pan del Dicastero per la Dottrina della Fede, all’arrivo dei Tre Re Magi (piuttosto la Befana con del carbone, per gli inquilini dei sempre meno sacri palazzi), un altro cardinale di peso si è aggiunto al lungo elenco dei non placet.
Unica via d’uscita: revocare Fiducia supplicans, dimettere Tucho e privarlo dal cardinalato. Una questione di fede di giustizia e di verità.






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