Dichiarazione dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana in merito alla Dichiarazione Fiducia supplicans
Carissimi amici e lettori ,
un amico sacerdote spagnolo di Stilum Curiae, ha inviato questa dichiarazione:noi di in tua justitia ringraziamo il carissimo Marco Tosatti che c'è ne fa partecipi e per l'impegno e lo zelo con cui ci tiene sempre informati .
(intuajustitia)
Ora non so se questo sia vero, ma bisogna rendere onore al coraggio dei vescovi Peta e Schneider per quanto dicono. Qui sotto trovate, tradotta dall’inglese, la dichiarazione:
“Una correzione pubblica del Papa da parte di un arcivescovo metropolita non si vedeva dai tempi di San Giuliano, arcivescovo metropolita di Toledo, nel VII secolo, a Papa Leone II su una questione dottrinale di cristologia”.
Ora non so se questo sia vero, ma bisogna rendere onore al coraggio dei vescovi Peta e Schneider per quanto dicono. Qui sotto trovate, tradotta dall’inglese, la dichiarazione:
(fonte di Stilum Curiae)
Dichiarazione dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana in merito alla Dichiarazione Fiducia supplicans, pubblicata dal Dicastero della Dottrina della Fede e approvata da Papa Francesco il 18 dicembre 2023
Lo scopo manifesto della Dichiarazione della Santa Sede, Fiducia supplicans, è quello di consentire “la possibilità di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso”. Allo stesso tempo, il documento insiste sul fatto che tali benedizioni vengono effettuate “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.
Il fatto che il documento non autorizzi il “matrimonio” di coppie dello stesso sesso non deve rendere ciechi pastori e fedeli di fronte al grande inganno e al male che risiede proprio nell’autorizzazione a benedire coppie in situazioni irregolari e coppie dello stesso sesso. Tale benedizione contraddice direttamente e gravemente la Rivelazione divina e la dottrina e la pratica bimillenaria e ininterrotta della Chiesa cattolica. Benedire coppie in situazione irregolare e coppie dello stesso sesso è un grave abuso del Santissimo Nome di Dio, poiché questo nome viene invocato su un’unione oggettivamente peccaminosa di adulterio o di attività omosessuale.
Pertanto, nessuna, nemmeno la più bella, delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, può minimizzare le conseguenze di vasta portata e distruttive derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni. Con tali benedizioni, la Chiesa cattolica diventa, se non in teoria, in pratica, una propagandista dell'”ideologia gender” globalista ed empia.
Come successori degli Apostoli e fedeli al giuramento solenne fatto in occasione della nostra consacrazione episcopale di “conservare il deposito della fede in purezza e integrità, secondo la tradizione sempre e ovunque osservata nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli”, esortiamo e proibiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana di accettare o eseguire qualsiasi forma di benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso. Va da sé che ogni peccatore sinceramente pentito e con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla sua situazione di peccato pubblico (come, ad esempio, la convivenza al di fuori di un matrimonio canonicamente valido, l’unione tra persone dello stesso sesso) può ricevere una benedizione.
Con sincero amore fraterno e con il dovuto rispetto, ci rivolgiamo a Papa Francesco, il quale – permettendo la benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso – “non cammina rettamente secondo la verità del Vangelo” (cfr. Gal 2,14), per riprendere le parole con cui San Paolo Apostolo ammonì pubblicamente il primo Papa ad Antiochia.
Pertanto, nello spirito della collegialità episcopale, chiediamo a Papa Francesco di revocare il permesso di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso, affinché la Chiesa cattolica possa risplendere chiaramente come “colonna e fondamento della verità” (1 Tim 3, 15) per tutti coloro che cercano sinceramente di conoscere la volontà di Dio e, adempiendola, di raggiungere la vita eterna.
Astana, 19 dicembre 2023
+ Tomash Peta, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Santa Maria in Astana
+ Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana
Lo scopo manifesto della Dichiarazione della Santa Sede, Fiducia supplicans, è quello di consentire “la possibilità di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso”. Allo stesso tempo, il documento insiste sul fatto che tali benedizioni vengono effettuate “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.
Il fatto che il documento non autorizzi il “matrimonio” di coppie dello stesso sesso non deve rendere ciechi pastori e fedeli di fronte al grande inganno e al male che risiede proprio nell’autorizzazione a benedire coppie in situazioni irregolari e coppie dello stesso sesso. Tale benedizione contraddice direttamente e gravemente la Rivelazione divina e la dottrina e la pratica bimillenaria e ininterrotta della Chiesa cattolica. Benedire coppie in situazione irregolare e coppie dello stesso sesso è un grave abuso del Santissimo Nome di Dio, poiché questo nome viene invocato su un’unione oggettivamente peccaminosa di adulterio o di attività omosessuale.
Pertanto, nessuna, nemmeno la più bella, delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, può minimizzare le conseguenze di vasta portata e distruttive derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni. Con tali benedizioni, la Chiesa cattolica diventa, se non in teoria, in pratica, una propagandista dell'”ideologia gender” globalista ed empia.
Come successori degli Apostoli e fedeli al giuramento solenne fatto in occasione della nostra consacrazione episcopale di “conservare il deposito della fede in purezza e integrità, secondo la tradizione sempre e ovunque osservata nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli”, esortiamo e proibiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana di accettare o eseguire qualsiasi forma di benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso. Va da sé che ogni peccatore sinceramente pentito e con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla sua situazione di peccato pubblico (come, ad esempio, la convivenza al di fuori di un matrimonio canonicamente valido, l’unione tra persone dello stesso sesso) può ricevere una benedizione.
Con sincero amore fraterno e con il dovuto rispetto, ci rivolgiamo a Papa Francesco, il quale – permettendo la benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso – “non cammina rettamente secondo la verità del Vangelo” (cfr. Gal 2,14), per riprendere le parole con cui San Paolo Apostolo ammonì pubblicamente il primo Papa ad Antiochia.
Pertanto, nello spirito della collegialità episcopale, chiediamo a Papa Francesco di revocare il permesso di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso, affinché la Chiesa cattolica possa risplendere chiaramente come “colonna e fondamento della verità” (1 Tim 3, 15) per tutti coloro che cercano sinceramente di conoscere la volontà di Dio e, adempiendola, di raggiungere la vita eterna.
Astana, 19 dicembre 2023
+ Tomash Peta, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Santa Maria in Astana
+ Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana
Commenti
Posta un commento