Carissimi amici e lettori da alcuni mesi Silere non possum sta rendendo pubblici i risultati della gestione portata avanti dal frate francescano Mauro Gambetti nella Basilica di San Pietro. Se San Francesco amava circondarsi dei poveri, non si può dire lo stesso del Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana. Eventi, pranzi costosi, viaggi e salotti con personaggi potenti. La Fabbrica di San Pietro è diventata una piccola fortezza nella quale entrano solo personaggi di un certo rilievo. Il Cardinale ha spostato il suo ufficio al terzo piano e ha chiaramente vietato l’accesso ai pellegrini e ai dipendenti. Se ai tempi di Angelo Comastri, qualche fedele poteva ambire a farsi benedire dall’Arciprete, oggi questa possibilità è assolutamente impensabile.
Eppure Papa Francesco aveva chiamato Mauro Gambetti per rendere la Basilica di San Pietro un luogo di preghiera, un luogo in cui le persone potessero fare un incontro con Cristo. Nulla di tutto questo ha portato il frate emiliano.
La basilica non viene pulita
Le lamentele sono numerose all’interno della Basilica Vaticana. Il Reverendo Monsignor Leonardo Sapienza ha, in più occasioni, fatto presente che questa gestione non è assolutamente possibile e le persone non sono all’altezza dei compiti che gli sono stati affidati. Il Reggente della Casa Pontificia, però, non è l’unico. Le lamentele sono numerose anche per i progetti che Mauro Gambetti sta tentando di attuare per poter fare soldi. Ticket, percorsi alternativi e iniziative di ogni genere. Nei prossimi mesi l’accesso alla Basilica sarà possibile solo dietro pagamento. Ovviamente la preghiera non è una prerogativa per questo cardinale. Si tratta, invece, di ottenere il massimo con la minima spesa. La Basilica più importante del mondo, quindi, diventa un luogo sporco e invivibile. Dalle foto che oggi Silere non possum vi offre, si può chiaramente vedere come la pulizia non venga effettuata. Sul baldacchino del Bernini si sono accumulati centimetri di polvere, sui confessionali e sulle statue si vedono chiaramente. Eppure San Francesco non aveva insegnato questo ai suoi frati. Racconta Tommaso da Celano: “Un giorno volle mandare i frati per il mondo con pissidi preziose, perché riponessero in luogo il più degno possibile il prezzo della redenzione, ovunque lo vedessero conservato con poco decoro”.
Francesco aveva a cuore che la Casa del Signore fosse curata con devozione. La Basilica del Papa può restare in queste condizioni? I fedeli sono scandalizzati.
Il Papa sa cosa avviene con i soldi della Basilica di San Pietro?
Mentre la Basilica viene lasciata nel più totale degrado, i dirigenti scelti da Mauro Gambetti si recano in ristoranti e salotti a spese della Fabbrica di San Pietro. Nei giorni scorsi, Stefano Attili, amico del cardinale, assunto al decimo livello, ha invitato alcuni dipendenti di Microsoft Corporation per un rinfresco vista “facciata San Pietro” ed, il giorno dopo, li ha portati tutti a pranzo. Immancabile la presenza di Padre Francesco Ochetta. Tutti pranzi e momenti che vengono pagati profumatamente. Tutto questo è compatibile con la missione che questo ente ha? Il Papa non voleva povertà? Ancora una volta Francesco dimostra che i suoi uomini sono immuni da ogni controllo.
Nonostante il Papa tarda a prendere decisioni, in Segreteria di Stato il livello di sopportazione ha superato il limite. Nelle scorse ore il Reverendo Mons.Bruno Bastos Lins, vicecapo del protocollo, ha convocato Stefano Attili e gli ha fatto presente che, per quanto riguarda le visite ufficiali in Basilica, la competenza è della Segreteria di Stato e non certo sua. Il monsignore lo ha anche invitato a levarsi dai piedi quando queste visite avvengono.
I dirigenti inseriti da Mauro Gambetti, Stefano Attili ed Ettore Valzania, infatti, nelle scorse settimane avevano addirittura riferito ai dipendenti che “la gendarmeria vaticana deve capire come stanno le cose”. Facendo chiaramente riferimento al fatto che “qui comandiamo noi”. Eppure, nonostante questi modi di fare da bulli quindicenni, in questo Stato le persone che sono entrate con questa cresta ne sono uscite sempre scottate. Il momento non tarderà ad arrivare.
Per far comprendere il livello di competenza di questi soggetti, non possiamo non rammentare un episodio che ha visto protagonista la signora Paola Bossari, anch’essa assunta al decimo livello e responsabile amministrativa. Abbiamo già parlato di questa donna, amica d’infanzia del Cardinale Mauro Gambetti, persona che ha gestito le finanze anche nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Qualche religioso francescano della cittadina umbra ha riferito: “Un totale disastro”.
La donna ha chiesto al marito, Roberto Bertozzi, se era possibile stipulare un contratto con qualche operatore telefonico per ottenere la connessione internet più veloce all’interno della Fabbrica di San Pietro. È chiaro? All’interno di uno Stato estero, la signora voleva stipulare un contratto senza occuparsi del fatto che, probabilmente, vi sono degli obblighi di legge e delle norme differenti dalla Repubblica Italiana. Questo è il livello delle persone che sono state messe a dirigere la Fabbrica di San Pietro. Anche per quanto riguarda questa coppia di sposi, amici del Cardinale Gambetti, vi è un palese conflitto di interessi ed è violata la normativa che vieta chiaramente che due coniugi possano lavorare nello stesso ufficio. Ne abbiamo parlato qui. Il Papa, da Santa Marta, cosa sta aspettando ad intervenire?
“Troppi italiani, in Vaticano” ebbe a dire qualche anno fa un sapiente sacerdote. Come dargli torto. Bisogna aggiungere che i peggiori ce li siamo scelti proprio noi. Eppure questa Città Stato non smette di attirare chi vuole arricchirsi senza far nulla, chissà perchè?
L.M.
fonte Silere non possum
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