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lunedì 4 maggio 2020

L'ozio e gli scandali della Cei non hanno misura!


Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare.
Guai al mondo a causa degli scandali! (Matteo 18,6-7)


Cari amici lettori,
sinceramente ne abbiamo abbastanza del tormentone Covid 19 e ci deprime l’idea di contribuire anche solo minimamente a dilatare l’eco delle “idee” di tutti gli infettivologi in materia sanitaria, in quanto tutti i media e le testate giornalistiche non fanno altro che bombardare a tutte le ore del giorno e della notte il pubblico con notizie e contro-notizie. Però, per quanto riguarda la fede, come abbiamo avuto già modo di scrivere nei nostri precedenti editoriali, rimaniamo sempre più perplessi, soprattutto dell'atteggiamento assunto dalle più alte cariche della Chiesa Cattolica. Ci giungono da alcuni nostri lettori le loro grida di angoscia per la situazione ecclesiale attuale. Sì, siamo concordi con voi, carissimi amici! Dinanzi ai nostri occhi si erge una strana chiesa, composta di mercenari e lupi mancanti del sensus fidei et ecclesiae. I Pastori avendo perso la fede si sono allontanati di conseguenza anche dalle situazioni concrete del popolo affidato alle loro cure, hanno perso la pastoralità e la missionarietà verso il popolo, ciò che rendeva e mostrava la Chiesa agli occhi del mondo come un giardino fertile e fecondo. Come ci hanno sempre insegnato i Padri della Chiesa e del deserto, ma anche tutta la mistica, la spiritualità è la colonna portante di qualsiasi servizio nella Chiesa e nella vita cristiana; essa è ciò che alimenta tutto l'operato degli uomini che vivono la fede e per essa. La vita spirituale si alimenta come una lampada ad olio (leggasi la Parabola delle dieci vergini, stolte e sagge) sia attraverso i Sacramenti, mezzi della grazia, e la preghiera sia pubblica che privata o mentale. Questa meravigliosa architettura della vita spirituale sorregge l'uomo di fede e lo protegge dalle fragilità umane e dalle tentazioni quotidiane, come un guerriero armato di scudo. Tutta questa sapienza della Chiesa Cattolica sembra esser stata sotterrata come i talenti della Parabola evangelica. Noi non ci ergiamo quivi a giudici perché Giudice è solo il Signore, ma è dovere di tutti i battezzati di ricordare ai propri Pastori la via indicataci da Nostro Signore Gesù Cristo. E che sia la Via vera quella che ribadiamo, ciò ci è assicurato dalla Santa Rivelazione (Sacra Scrittura e Sacra Tradizione) e dal Magistero perenne della Chiesa cattolica. Questa nostra esortazione fraterna è suggellata da due virtù indissolubilmente unite nell'esistenza cristiana: la Verità e la Carità; così come l'Apostolo san Paolo ci enuncia nella sua Epistola agli Efesini, al capo 4 versetto 15: «Agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo».
Apprendiamo inoltre da esimi giornalisti quali Aldo Maria Valli (QUI) e Andrea Zambrano (QUI), che la tanto annunciata preghiera di affidamento alla Beata Vergine Maria nel Santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio (BG), diocesi di Cremona, non sarebbe stata trasmessa in diretta il 1° maggio - a differenza di quanto fatto credere dalla CEI nella persona del suo Presidente (QUI), notizia ripresa anche da Avvenire e da altre testate giornalistiche -, ma sarebbe stata nient'altro che una trasmissione in differita, cioè "registrata". Ciò sconcerta e disorienta i fedeli perché sul sito della stessa Diocesi di Cremona così si leggeva in data 28 aprile 2020:
"Nonostante le grandi difficoltà che stanno vivendo le comunità, le città e il mondo intero, «la sorgente è buona, il traguardo sicuro, la compagnia consolante: in questo grande corpo che siamo ciascuno può mettere in gioco la propria fragilità ed affidarsi». Così il vescovo Antonio Napolioni, nel pomeriggio di martedì 28 aprile, è intervenuto nella trasmissione di Tv2000 “L’ora solare”. L’invito è arrivato in vista del 1° maggio, quando proprio l’emittente della CEI trasmetterà dalla basilica del Santuario di Caravaggio l’affidamento dell’Italia a Maria. Preghiera presieduta proprio dal vescovo di Cremona davanti all’effigie di Santa Maria del Fonte. [...]
La forza e la consolazione derivano dall’affidamento a Maria: «Affidare noi stessi, il nostro Paese, la rete di rapporti, la nostra quotidianità a Maria – ha spiegato monsignor Napolioni – è un atto di figliolanza, gratitudine, fiducia».
Proprio per questo la basilica del Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio è stata designata come sede della veglia che il 1° maggio, alle 21, aprirà il mese mariano offrendo a tutti la possibilità di raccogliersi nella preghiera. La scelta di questo santuario non è affatto casuale. Non solo per essere centro di devozione mariana così caro in tutto il nord Italia, ma anche per la sua ubicazione a cavallo tra le due zone più colpite dal coronavirus: Cremona (della cui diocesi fa parte il santuario) e Bergamo (nella cui provincia amministrativa si trova)" (QUI).
Stando a tutto ciò, sembra una commedia malriuscita e con un pessimo regista che dirige! Perché mentire a poveri fedeli, che avevano riposto un desiderio santo nelle mani dei loro Pastori? Quale diabolico piano muove le losche fila della Cei? Costoro hanno ancora la fede? Questa è tutta la pastorale che mettono in campo i Pastori che costituiscono la Cei, una pastorale distopica dello streaming e dello spettacolo? Per i fedeli sarebbe stato meglio seguire un qualsiasi altro atto di affidamento, reperibile sul network, che avrebbe soddisfatto i gusti e le esigenze di diversi spettatori! Oppure ancor meglio, avrebbero potuto recitarsi la Corona del Santo Rosario in famiglia, così come il Magistero ha sempre incoraggiato!
Carissimi amici, siamo arrivati alle comiche! Addirittura gli islamici, nonostante preghino un falso dio, pensano correttamente che vi è una grande discrepanza tra preghiera virtuale e quella compiuta nella comunità. Infatti il presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia Yassine Lafram così dichiara: «Se guardo in streaming l’Imam che fa il sermone del venerdì non vuol dire che io ho fatto la preghiera del venerdì, sto ascoltando una semplice predica. Perché la preghiera ha delle condizioni: per partecipare a una preghiera collettiva, devo condividere lo stesso spazio fisico con l’Imam e gli altri fedeli». Invece i Vescovi ancora continuano a patteggiare col Governo sulla riapertura delle celebrazioni col popolo e a prolificare video e streaming delle Messe. Sembra di rivivere la vicenda dell'asina di Balaam (cfr. Numeri)!
Ora ci rivolgiamo direttamente ai Vescovi, cui vorremmo rammentare che, per l'ordine episcopale, sono stati rivestiti della pienezza del sacerdozio, sono Successori degli Apostoli, colonne della Santa Chiesa con basamento sulla roccia infrangibile del Cristo. Voi avete il dovere inalienabile di difendere la Santa Chiesa e i fedeli tutti, e di nutrirli colla sana dottrina (non mesciuta con l'acqua reflua del luteranesimo!) e coi Santi Sacramenti. Se pure Voi colonne rovinerete, cosa sarà dell'intero edificio? Voi Vescovi potete anche tenere il possesso degli edifici materiali di culto, ma avete perso la fede e il consenso del popolo cattolico e siete divenuti piante di fico sterile. Inoltre avete abbagliato coi vostri misfatti parte dei vostri figli e li state conducendo alla perdizione eterna. Qual grande scandalo! Ma ricordiamo a Voi quanto nel Santo Vangelo è minacciato alla pianta sterile: sarà tagliata e gettata nel fuoco! Voi Vescovi avete cavalcato l'onda di una sciagura quale la pandemia di Covid 19 per attuare il vostro chiaro imbroglio diabolico per il delitto perfetto contro la fede e per la sua demolizione!
Eleviamo, carissimi amici, le nostre suppliche a Dio per intercessione di santa Monica, madre doppiamente di sant'Agostino, avendolo partorito non solo materialmente ma anche alla grazia soprannaturale, affinché ottenga dal Trono dell'Altissimo la conversione dei Vescovi e il loro ritorno alla fede autentica Cattolica e Apostolica, e ne siano difensori ad esempio dell'illustrissimo Dottore della Chiesa e Vescovo di Ippona, Sant'Agostino, che mai si ritrasse dall'agone e sempre lottò strenuamente contro le eresie del suo tempo!

Gregorius et Hildegardis

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