Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
41. Dolore di Maria spettatrice della flagellazione di Gesù.
Era la grande Parasceve di Pasqua, l'ora pressappoco seconda, quando Giovanni uscito per prender voce su quanto accadesse all'amato Maestro, tornò e riferì che i Sinedristi avevano menato Gesù al loro Concilio nella sala ufficiale presso il tempio, ove interrogatolo ed avutane la stessa confessione che la sera precedente, avevano segnato la sua condanna a morte. Che già si disponevano a presentar il condannato al Preside Ponzio Pilato, affinché facesse eseguire la sentenza. Non c'era tempo da perdere: era il momento di appagare le ansiose brame di Maria, che voleva essere spettatrice e partecipe delle pene dell'amatissimo Figlio. Con le tre Marie, la Maddalena, la moglie di Cleofe e la madre dello stesso Giovanni, esce di casa Maria, la Vergine che dalle altre tutte si distingue per più mesto atteggiamento di pianto e di dolore. Giovanni con qualche altro loro di scorta.
Giungono innanzi grida ostili e gli schiamazzi dei Giudei, sono testimoni del contrasto tra Pilato ed i capi della Sinagoga; con gran pena seguono Gesù sino al palazzo di Erode, ma appena fanno in tempo che lo vedono ricondotto a Pilato. Qui le ansie e gli affanni di Maria diventano più angosciosi, ché deve vedere l'innocentissimo Figlio posposto all'omicida Barabba, gridato a morte dalla plebe sobillata dai suoi capi, e condannato alla flagellazione. Oh quanto le martellava il cuore nel petto alla tenerissima Madre, pur prevedendo lo strazio che sarebbe stato fatto tra poco delle carni delicatissime di Gesù! Alla apprensione succede più triste realtà. Ecco l'Agnellino Gesù afferrato da leopardi, ossia soldati, e tratto in mezzo al pretorio; con furia lo si spoglia nudo, che ne diventa rosso per vergogna, e si vede ad occhio quanto ne soffra la sua delicatezza. Gli si legano i polsi ad una bassa colonna, sì da costringerlo a rimanere curvo. Ma ecco, di quei soldati chi armarsi di piombate, chi di scudisci, chi di rami di spini, e a due a due acccompagnandosi verso il pretorio, odono le due dandosi la muta, rovesciare colpi pesanti, senza badare quali parti del delicatissimo corpo percuotessero! Ve' come tutta la pelle reca i lividi segnali delle percosse; come qua e là si lacera e versa sangue da mille ferite: in breve diventa tutto una piaga, e non si vede che rossore sanguinolento! Sangue imporpora tutto il corpo di Gesù; sangue gocciola sul pavimento; sangue schizza nella colonna e nelle vesti dei carnefici. Ben si può raffigurare Gesù pesto dai flagelli a un grappolo d'uva matura che stretto sotto il torchio sprizza da ogni parte il suo prezioso umore. E tutto questo osserva con i suoi occhi la tenera Madre! Chi può ridire il sentimento doloroso che amareggia il cuore e l'anima di lei?... Oh come quei colpi si ripercuotono in lei! oh quanto la fanno soffrire. Pro peccatis suae gentis, vidit Jesum in tormentis, et flagellis subditum.
Maria sola intendeva in quel momento tutta l'opera della divina carità del Figlio suo nell'assoggettarsi all'umiliante tormento, Veramente Gesù ha preso sopra di sé innocente le lividure dovute a noi colpevoli: veramente egli porta i dolori dovuti ai nostri peccati! Egli è percosso per le nostre iniquità: pesto per le nostre scelleragini! Intendilo bene, anima mia, per te sanguina Gesù, per te lacrima Maria! Per te che con tante immodestie, vanità, turpitudini provochi continuamente l'ira di Dio: per te, che preferisci i piaceri del corpo alla tua propria salute! Guarda in Gesù flagellato e sanguinolente, in Maria moralmente straziata e lacrimante quali funeste conseguenze hanno i peccati di impurità. Vergognati e risolvi di distruggere in fretta.
O Vergine Immacolata, mi sento pieno di confusione riflettendo che tante volte ho accresciuto questo vostro dolore: deh impetratemi da Gesù il perdono delle mie impurità, e conducetemi a lavarle nel sangue di Gesù, che proprio per questo fu sparso in tanta copia!
Per amor di Maria Addolorata fuggirò risolutamente le occasioni che potrebbero le cattive abitudini condurmi a macchiare la purezza del cuore e del corpo.
ESEMPIO. Nel secolo decimoterzo visse nel Brabante una santa giovinetta fattasi per amor di Dio mendicante, e votatasi a perpetua verginità per istudio d'imitare Maria la Madre di Dio, della quale ella portava il nome. Questa devota Maria ebbe a lottare sino al sangue ed alla morte per la difesa della sua purezza, tanto che meritò il titolo di Maria la Dolorosa. Rigettate con invitta costanza le lusinghe di un giovane che ne era preso, sprezzante le minacce, non cedette nemmeno all'alternativa di essere accusata di furto, simulato a suo danno, al pubblico tribunale. Fu accusata, non valsero le sue discolpe, condannata a morte, colse la corona del martirio sepolta ed impalata. Quanto eroismo in questa devota di Maria Addolorata!
PREGHIERA. O Madre Addolorata, per quella pungente spada che vi trafisse l'anima alla vista del dilettissimo Figlio ingiuriato, condannato, flagellato crudelmente, imprimete nel nostro cuore tale amore compassivo verso di lui, che ci pentiamo sinceramente dei nostri peccati: ci dispiaccia di non avere mai sinora combattuto sino al sangue per resistere al peccato. Otteneteci da Dio la grazia di risolverci una buona volta di amare il sommo Bene con tanta carità, da esser pronti a morire prima che peccare. Così sia.
OSSEQUIO. Accettate con umile atto di rassegnazione tutte le avversità ed i flagelli che Dio vorrà mandarvi per vostra occasione di merito.
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