Fonte: Screenshot da Youtube
Momento memorabile nella chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme: per la prima volta è stata infatti fotografata la lastra di pietra calcarea sulla quale, secondo la tradizione, sarebbe stato deposto il corpo di Gesù per tre giorni prima della resurrezione e che per questo diventata una delle reliquie più importanti della religione cristiana.
A registrare le rare immagini sono stati i ricercatori dell’Università di Atene, che hanno ricevuto il permesso di accedere alla zona per primi dopo secoli, e le telecamere del National Geographic.
La lastra era incastonata nella Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme dal 1555 e l’accesso è stato dato per verificare le attuali condizioni della lastra, visto che l’ultimo restauro risaliva al 1808.
Gli studiosi dell’università ateniese hanno ritrovato una prima lastra sepolcrale intatta e una seconda con una croce scolpita sulla superficie. “Sono assolutamente stupefatto – ha spiegato Fredrik Hiebert della National Geographic Society – Le ginocchia mi tremavano perché non mi aspettavo di vedere quello che abbiamo trovato”.
“Non abbiamo la certezza assoluta ma possiamo avanzare l’ipotesi che il luogo della sepoltura non sia stato spostato nel corso dei secoli, un dubbio che ha attanagliato scienziati e storici per anni e anni – ha aggiunto Hiebert – In particolare, siamo rimasti sorpresi anche dell’ammontare di materiale da riempimento che abbiamo trovato sotto la lapide: ci vorrà parecchio tempo per svolgere le analisi scientifiche ma saremo finalmente in grado di studiare l’originale superficie di pietra sulla quale, secondo la tradizione, è stato deposto il corpo di Cristo”.
La lastra è stata chiusa per anni in una struttura interna alla Chiesa del Santo Sepolcro nota come ‘Edicola’ – una piccola costruzione che in ambito funerario può anche inquadrare una nicchia in una parete della camera funeraria – e che contiene pure la “pietra dell’Angelo”, ovvero un frammento di roccia che si narra sia stato fatto rotolare da Gesù al momento della resurrezione.
All’interno della tomba hanno accesso diverse confessioni cristiane, alcune delle quali – come quella Cattolica, Ortodossa e Armena – celebrano sul luogo i Riti liturgici ogni giorno. Come spiegato, però, era da oltre due secoli che nessuno aveva avuto la possibilità di vedere la lapide.
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