Riproponiamo l'omelia tenutasi a Econe nel 1985 da Mons.M.Lefebvre di venerata memoria che denuncia i mali della Chiesa.
Un anno prima dell’incontro interreligioso di Assisi, Monsignor Lefebvre mette in guardia contro i pericoli della libertà religiosa e della deriva novatoria conseguente al Concilio. Sono parole che mantengono tutta la loro attualità e pare persino che, lentamente, comincino a farsi strada anche fuori della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Eccoci di nuovo riuniti sotto il patrocino della festa di san Pietro e san Paolo, martiri. Come non rivolgersi con il pensiero e con il cuore a Roma, quella Roma per cui san Pietro e san Paolo, questo Papa e questo apostolo, hanno versato il proprio sangue accompagnati da tanti e tanti martiri. Con emozione questa mattina leggevamo le lezioni di Papa san Leone, che rivolgendosi alla città eterna diceva: «O Roma quae eras magistra erroris facta es discipula veritatis» - «Oh Roma, tu che sei stata maestra, che hai insegnato l’errore, eccoti divenuta ancella della verità». Che bella espressione: ancella della verità. La lezione aggiungeva che la città di Roma riuniva tutti gli errori di tutte le nazioni: «Omnium gentium errores serviebat». Roma pareva al servizio degli errori di tutte le nazioni; tutte le divinità erano accolte a Roma, nell’Aeropago, e Roma - dice ancora san Leone - credeva di avere una grande religione («magnam religionem») proprio perché riuniva nel proprio seno tutti gli errori, tutte le religioni. Tali parole di san Leone che descri- veva la Roma pagana, la Roma antica, oggi ci fanno riflettere su quale sia la situazione odierna a Roma e cosa pensino di noi, che siamo riuniti qui per compiere, assistere, partecipare a queste ordinazioni sacerdotali. Ebbene, possiamo saperlo grazie al libro appena pubblicato del cardinale Ratzinger , che parla di noi. E cosa dice?
Afferma di essere stupito che la Fraternità Sacerdotale San Pio X sia così legata ai Papi - ed è questa una testimonianza che ci riempe davvero di soddisfazione - così legata ai Papi precedenti al concilio e faccia tante riserve circa i papi successivi al Concilio. Se davvero si è così legati al Papato, perché fare delle distinzioni tra i Papi? Sarà egli stesso a rispondere nel suo stesso libro. All’interlocutore che gli chiede: «Eminenza, crede che qualcosa sia cambiato dagli anni ‘60?» risponde: «Sì, in effetti c’è qualcosa di cambiato nella Chiesa dagli anni ‘60», cioè dal concilio Vaticano II. E qual è questo cambiamento? Consiste nell’adottare i valori del mondo, valori che provengono da due secoli di cultura liberale e che oramai sono adottati dalla Chiesa. Ecco la risposta. Noi rifiutiamo questi valori dal carattere liberale, che sono stati introdotti nella Chiesa grazie al concilio Vaticano II ed alle riforme post-conciliari. Noi le rifiutiamo assolutamente. Proprio per essere obbedienti ai Papi, alla Chiesa, alla Verità di sempre. Rapporto sulla fede. Vittorio Messori a colloquio con Joseph Ratzinger, San Paolo, 1985. Tutti i Papi hanno condannato questi compromessi con il mondo, con gli errori del mondo, perché sono contrari alla nostra santa religione. E qual è l’errore monumentale? Questo errore è l’accettazione dell’uguaglianza di tutte le religioni, del valore di tutte le religioni. Ricordate le parole di san Leone che ho appena citato: «Roma credeva di avere una grande religione perché accettava nel suo seno le religioni di tutte le nazioni». E allora, non è proprio un ritorno alla Roma pagana questo ecumenismo che adesso gradisce tutte le religioni? E questa non è immaginazione. Il Vaticano ha inviato dei delegati ufficiali per la costruzione della grande moschea che si costruirà tra le mura di Roma. Lo stesso Papa, lo ricorderete, si è recato nel tempio luterano a Roma per pregare con i protestanti, accogliendo così le false religioni inventate dal demonio. Com’è stato mai possibile fare l’elogio di Lutero in occasione del suo quinto centenario, l’elogio dell’eresiarca più abominevole mai nato dall’umanità, che ha distrutto da cima a fondo la cristianità? Questa è la situazione: a partire dal Concilio, in effetti è cambiato qualcosa che è stato introdotto nella santa Chiesa e che noi rifiutiamo assolutamente. Sappiamo che ciò è avvenuto particolarmente tramite l’istituzione della Segretariato per l’unità dei cristiani. Il Cardinale Bea, presiedendo questo Segreteria, ha avuto dei contatti ufficiali, pubblici, noti a tutti con la massoneria di New York, con il B’nai B’rith. Il B’nai B’rith gli chiedeva d’introdurre nella Chiesa la libertà delle religioni. I Papi hanno sempre difeso la libertà della religione, la libertà religiosa cioè della vera religione, della religione di Nostro Signore Gesù Cristo, ma non la libertà di tutte le religioni e quindi di tutti gli errori. Ora è questo che il Cardinale Bea ha promesso d’introdurre nella Chiesa tramite il decreto della libertà religiosa. Il risultato fu che il Cardinale Bea, dopo il Concilio, ha ricevuto la medaglia d’oro da questa setta massonica composta solo di giudei; riservata ai giudei. Ha ricevuto la medaglia d’oro della libertà religiosa. Credo che non abbiamo più bisogno di prove, ciò è di un’evidenza eclatante. La massoneria ha voluto introdurre nella Chiesa la falsa nozione della libertà religiosa per distruggere la Verità della Chiesa. Per quale motivo sono stati perseguitati Pietro e Paolo e tutti i martiri? Perché erano cristiani; avevano il nome di cristiani, cioè erano discepoli di Nostro Signore Gesù Cristo, e perché questi discepoli di Nostro Signore Gesù Cristo definivano la sua religione come l’unica vera, e stavano convertendo i cultori delle false religioni, di tutte le divinità pagane, di tutti quei falsi riti. Essi si stavano convertendo all’unica religione vera, alla religione di Nostro Signore Gesù Cristo, così il nome di cristiano è venuto in odio a tutti i seguaci di quelle religioni e gli imperatori, che le proteggevano, hanno quindi perseguitato i cristiani perché affermavano che quella cristiana era l’unica religione vera e che se qualcuno voleva andare in Paradiso e avere la salvezza doveva convertirsi a Nostro Signore Gesù Cristo. Ma questa è la prima verità elementare che ci ha insegnato lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo, poiché Gesù Cristo è Dio. Questa è la nostra religione, ecco la verità che essa ci insegna. Ecco in cosa consiste la nostra difficoltà con Roma, carissimi fratelli. Se mi chiedete perché ci sono sempre queste difficoltà con Roma, vi rispondo: è perché noi rifiutiamo l’ecumenismo, perché rifiutiamo la libertà di tutte le religioni, perché non abbiamo che un Dio, un solo Dio, Nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nell’unità con il Padre e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Lo ripetiamo in tutte le nostre orazioni, lo ripetiamo in tutte le nostre preghiere. C’è solo un unico vero Dio: Gesù Cristo, che vive e regna col Padre nell’unità dello Spirito Santo nei secoli dei secoli. E allora, evidentemente, veniamo perseguitati da tutti gli adepti delle false religioni, certo, e noi oggi siamo perseguitati, voi, carissimi fratelli, noi che qui, come membri o non membri della Fraternità, difendiamo questi valori, difendiamo questa verità della religione cristiana. Voi non siete ecumenici, quindi non avete più diritto di entrare nelle nostre chiese, in quelle chiese cattoliche che sono state erette per la religione cristiana, per onorare Nostro Signore Gesù Cristo, unico Dio, unico Salvatore, unica Salvezza per mezzo della Sua santa Croce, del Suo Sacrificio. Noi siamo cacciati da quelle chiese perché rifiutiamo che vi figurino tutte le religioni, e voi lo sapete bene, è una cosa comune, quotidiana, nelle nostre chiese si accolgono protestanti, si accolgono musulmani, si accolgono massoni, si dà la comunione a chiunque... nelle nostre chiese, chiese cattoliche, fatte per la vera religione. Allora è normale che noi siamo cacciati. Sì, siamo cacciati da quelle chiese, non possiamo più pregarvi, non possiamo più continuare il culto che un tempo vi era proprio e che noi vogliamo praticarvi. Ebbene, se noi non possiamo essere nelle chiese, conserveremo la fede, conserveremo la fede in Nostro Signore Gesù Cristo. Ai novelli sacerdoti E ora mi rivolgo a voi, cari amici, che tra poco riceverete la grazia dell’or- dinazione sacerdotale. Voi sapete bene che ricevete tre poteri riservati ai chierici, riservati ai sacerdoti: potestas predicandi (docendi), potestas sanctificandi, potestas regendi, potere di predicare il Vangelo, di predicare la Verità, d’insegnare; potere di santificare e potere di dirigere, di guidare le anime come pastori. Ecco i tre poteri che riceverete. Questi tre poteri faranno di voi degli altri Cristi. Chi predicate? Gesù Cristo. Per mezzo di chi santificherete? Per mezzo di Gesù Cristo. Come guiderete le anime? Per mezzo di Gesù Cristo, come Gesù Cristo, in Gesù Cristo. Rimanendo uniti a Gesù Cristo, Nostro Signore, non avendo amore che per Lui. Che tutta la vostra vita sia unita alla Sua. Che non ci siano nubi, compromessi con gli errori; nessun compromesso con le false religioni. Voi siete i pastori, dovete guidare alla vita eterna per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo. Sono i poteri stessi di Nostro Signore Gesù Cristo che riceverete tra poco. Predicare Nostro Signore Gesù Cristo. Fu proprio ciò che fecero gli apostoli, ciò che fecero tutti i cristiani, ma specialmente quelli che ricevevano l’unzione sacerdotale, che avevano l’onere di predicare il Vangelo, di predicare la Verità. E qual è la Verità? È Gesù Cristo stesso. Non c’è altra verità di questa: Gesù Cristo è il Figlio di Dio, unico mezzo di salvezza, unico mezzo per salvare le anime. Voi predicate Nostro Signore Gesù Cristo che avete appreso in questi anni di seminario. Tutti i vostri studi, miei carissimi amici, sono stati orientati alla scienza di Nostro Signore Gesù Cristo: la filosofia, la teologia, il diritto canonico, la liturgia, la patristica, tutti gli studi fatti, di qualunque tipo, in seminario, vi hanno orientato alla scienza di Nostro Signore Gesù Cristo, conoscere meglio, amare meglio, servire meglio Nostro Signore Gesù Cristo. Anche tutta la vostra preghiera attorno all’altare fu fatta per onorare Nostro Signore Gesù Cristo, per partecipare alla Sua vita tramite il Santo Sacrificio della messa, tramite la Santa Comunione. Ed ecco che adesso, scelti da Nostro Signore stesso, parteciperete non solo alla Sua Comunione, ma pronuncerete anche le parole della consacrazione. Che potere sublime, straordinario! Che qui risieda la gioia, la consolazione della vostra vita sacerdotale, la forza delle vostre anime sacerdotali. Avere un potere sul Corpo, sul Sangue, sull’Anima e sulla Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo stesso! Quando soffrirete, quando avrete dei dubbi, quando avrete delle esitazioni, quando avrete delle prove, perché forse la vostra predicazione non darà i frutti desiderati, guardate Nostro Signore Gesù Cristo. Guardate la Sua Croce, guardateLo nella Sua Passione. Anche Lui ha sofferto, ha sopportato che tutti i suoi apostoli se ne andassero, l’abbandono totale; ha sopportato coraggiosamente, e Dio Lo ha ricompensato risuscitandoLo. Si è risuscitato da solo con la forza della Sua divinità. Poi santificherete specialmente grazie al Santo Sacrificio della messa, fonte di ogni santificazione, continuazione del Sacrificio redentore di Nostro Signore Gesù Cristo. È questo, la santa messa, è per questo che siete ordinati: per guidare le anime a Nostro Signore Gesù Cristo, per celebrare questo Sacrificio che diffonde grazie in abbondanza per salvare le anime. È un grande mistero, il potere che hanno delle povere creature come siamo noi, di parlare con Dio e far discendere sull’altare Nostro Signore Gesù Cristo stesso che è Dio. Poi le santificherete con tutti i sacramenti, e le preparerete a ricevere degnamente questi sacramenti. Non darete l’Eucaristia a quelli che non ne sono degni, ma preparerete le anime affinché siano degne di unirsi a Nostro Signore Gesù Cristo. Le preparerete con il Battesimo, con il sacramento dell’Eucaristia, con la Confessione, con la Cresima, con tutti i sacramenti. Preparerete le anime ad essere unite a Nostro Signore Gesù Cristo, a santificarsi in seno a Nostro Signore Gesù Cristo, a praticare i comandamenti, che non sono altro che l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Che bella vocazione! Divinizzare le anime, renderle sempre più vicine a Dio, per mezzo di Nostro Signore Gesù Cristo, incorporarle a Nostro Signore nel Corpo Mistico della Chiesa e così permettere loro di partecipare un giorno alla gloria di Dio, alla gloria di Nostro Signore. E infine guiderete le anime nelle loro ansietà, nelle loro difficoltà e nelle loro oscurità, voi sarete la luce: «Vos estis lux mundi», «voi siete la luce del mondo». Allora voi sarete la luce nella carità, nella pazienza, nella bontà, nella mansuetudine, nella longanimità. Ascolterete le anime che vengono a voi per ricevere la luce, non le respingerete. Siate pazienti, siate buoni, siate dei padri. Fate in modo che queste anime avvicinandovi abbiano l’impressione di avvicinarsi a Nostro Signore Gesù Cristo e di avere da Lui la risposta che aspettano per il bene delle loro anime. Allora, avrete fatto del bene nel corso della vostra vita. Ed ecco che vi disperderete nei vostri incarichi attraverso il mondo, che vi accompagni la Vergine Maria, che Ella sia la vostra Madre, che conservi in voi questo amore unico, profondo, definitivo, senza mai più esitazioni, per Nostro Signore Gesù Cristo, e che siate veramente apostoli di Cristo. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
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