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lunedì 29 agosto 2016

Magistero: Pio XII - Consacrazione della Russia al Cuore immacolato di Maria



PIO XII (1939-1958)
Lettera Apostolica "Sacro vergente anno". Consacrazione della Russia al Cuore immacolato di Maria, del 7-7-1952

Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, del 7 luglio 1952

Mentre l'Anno Santo volgeva felicemente verso il suo termine, dopo che per divina disposizione a Noi fu dato di definire solennemente il dogma dell'Assunzione in anima e corpo al Cielo della Gran Madre di Dio Maria Vergine, moltissimi da ogni parte del mondo Ci espressero la loro vivissima esultanza; fra questi non mancò chi, nell'inviarCi lettere di ringraziamento, supplicò istantemente affinché Noi consacrassimo l'intero popolo della Russia, nelle angustie del momento presente, al Cuore Immacolato della medesima Vergine Maria.

Magistero: Pio XI - Charitate Christi compulsi


Pio XI
lettera enciclica «Charitate Christi compulsi»
3 maggio 1932
Sulle preghiere ed espiazioni da offrire al Sacratissimo Cuore di Gesù nella presente stretta dell'umanità.

sabato 27 agosto 2016

Approfondimenti: Spiegazione della S. Messa - Il Kyrie di Dom Prosper Guéranger O.S.B Abate di Solesmes (1805-1875)



IV - INTROITO

Terminata la cerimonia dell'incensazione, il sacerdote dice l'Introito. Non è sempre stato questo l'uso, poiché san Gregorio nel suo Ordo ci dice che il sacerdote si parava nelSecretarium [ II secretarium corrisponde all'attuale sacrestia. «La sacrestia (secretarium) è quella sala, generalmente attigua al presbiterio, nella quale si conserva la suppellettile del culto e dove i ministri sacri indossano le vesti liturgiche»: M. Righetti, Manuale di storia liturgica, vol. I, Milano 1964, p. 480.] e si recava all'altare, preceduto dalla croce e dai candelieri, mentre il coro cantava l'Introito, il quale era più lungo che ai giorni nostri, poiché si cantava tutto il salmo, mentre attualmente si esegue solo un versetto e il Gloria Patri. Il coro, inoltre, si occupava solo di cantare tutti gli altri brani che si dovevano eseguire durante la Messa. L'uso di fare recitar al sacerdote queste differenti parti che accompagnano la celebrazione del Sacrificio venne stabilito nello stesso tempo in cui si fissò l'uso delle Messe basse, e si è finito per osservarlo nelle Messe cantate.
Per questa ragione i Messali antichi non sono uguali a quelli utilizzati oggi. Essi contenevano semplicemente le orazioni, ossia le collette, le secrete, i postcommunio, i prefazi e il Canone, e portavano il nome di Sacramentari. Tutto ciò che si cantava si trovava nell'Antiphonarium, oggi chiamato Graduale (la maggior parte dei canti della Messa non sono, in realtà, che antifone più "ornate" di note delle antifone ordinarie).
Ai nostri giorni, da quando si è introdotto l'uso di celebrare le Messe basse, il Messale contiene tutto quello che un tempo cantava il coro, come pure le Epistole e i Vangeli.
Il sacerdote, come anche il coro, fa il segno di croce cominciando l'Introito, perché questa parte è considerata come l'inizio delle letture. Nelle Messe dei defunti si fa soltanto il segno di croce sul Messale.

venerdì 26 agosto 2016

Spiegazione della Santa Messa di Dom Prosper Guérager O.S.B Abate di Solesmes (1805-1875) Il Confiteor


II. Il Confiteor

La santa Chiesa impiega qui la formula di confessione che lei stessa ha creato e che risale all'VIII secolo. Non è permesso né aggiungere né togliere alcunché. Questa preghiera usufruisce della prerogativa di tutti i sacramentali: la sua recitazione apporta la remissione dei peccati veniali di cui si ha contrizione. Dio, nella sua bontà ha voluto che altri mezzi, oltre il sacramento della Penitenza, possano cancellare i peccati veniali; ed è per questo che ha ispirato alla sua Chiesa l'uso dei sacramentali.
Il sacerdote comincia dunque la confessione e si accusa in primo luogo davanti a Dio; ma sembra dire: «Non voglio confessarmi solo a Dio, ma ancora a tutto ciò che è santo, perché tutti coloro davanti ai quali accuso le mie colpe domandino perdono per me e con me». Così si premura di aggiungere: «Confesso alla Beata sempre Vergine Maria». Senza dubbio egli non ha offeso la santa Vergine, ma ha peccato avanti ad essa, e questo pensiero gli basta per motivare la confessione e che fa anche a Lei. Passa poi all'arcangelo San Michele, così grande e così potente, preposto alla custodia della nostre anime, soprattutto al momento della morte. Si confessa ugualmente a san Giovanni Battista, che nostro Signore ha tanto amato e che è stato suo precursore; poi a San Pietro e a San Paolo, i principi degli Apostoli.
Certi Ordini religiosi hanno ottenuto di aggiungere il nome del loro padre o fondatore del loro Ordine. E così che noi benedettini aggiungiamo San benedetto; i domenicani San Domenico; i francescani a San Francesco, etc.
Infine il sacerdote si rivolge, in questa confessione, a tutti i circostanti, aggiungendo: Et vobis fratres; perché, umiliandosi come peccatore, non solamente si accusa davanti a coloro che sono già glorificati, ma anche davanti a tutti i presenti. E, non contento di dire che ha peccato, egli aggiunge in quale modo, cioè in pensieri, parole e opere: cogitatione, verbo et opere, che sono i tre modi mediante i quali l'uomo può peccare.
Volendo esprimere poi che ha peccato volontariamente, per tre volte lo dice con queste parole: mea culpa; e, per testimoniare insieme al pubblicano del Vangelo i suoi sentimenti di penitenza, si percuote il petto tre volte, mentre dice che ha peccato per sua colpa. Sentendo il bisogno di ricevere il perdono, si ripresenta a tutte le creature glorificate davanti alle quali si era accusato, le invoca e domanda loro, così come ai fratelli presenti, di pregare per lui.

Spiegazione della Santa Messa di Dom Prosper Guéranger O.S.B Abate di Solesmes (1805-1875)


Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della Santa Messa secondo alcune note raccolte dalle conferenze di Dom Prosper Guéranger, Abate di Solesmes
* * *
Titolo originale: Explicatìon de la Sainte Messe, 1985. Ristampa dell'edizione del 1906 a cura dell'Association Saint-Jéróme ASBL, Avenue Van Volxem, 321, 1190 Bruxelles, Belgio. Traduzione a cura delle Suore Francescane dell'Immacolata.
Spiegazione delle preghiere e delle cerimonie della S. Messa

L'ordinario della Messa è l'insieme delle rubriche e delle preghiere necessarie alla celebrazione della Messa e la cui disposizione non cambia, nonostante la varietà delle feste celebrate dalla Chiesa.
Non si può avere un'idea completa delle cerimonie della Messa che riferendosi alla Messa solenne, Missa solemnis, tipo di tutte le altre. Ci si potrebbe domandare, per esempio, perché il sacerdote si sposta a recitare l'epistola ad un lato dell'altare, il Vangelo dall'altra, invece che restare al centro. Questo non riguarda il sacrificio, e non fa che ricordare quello che si fa nella Messa solenne: il diacono legge il vangelo a sinistra, il suddiacono legge l'epistola a destra, come spiegheremo più avanti. Il sacerdote, adempiendo da solo le funzioni eserciate dal diacono e dal suddiacono va, successivamente, al posto che essi occupano alla Messa solenne: Bisogna dunque cercare nella Messa solenne le ragioni del modo di agire del sacerdote quando celebra una messa bassa.
Il sacrificio della messa è il sacrifico della croce; noi dobbiamo vedere Nostro Signore inchiodato alla croce e che offre il suo sangue, per i nostri peccati, a Dio, Padre suo. Tuttavia non si può assolutamente ritrovare, nelle diverse parti della Messa, le diverse circostanze della Passione di Nostro Signore, come hanno voluto fare certi autori, componendo dei metodi per assistere alla Messa.
Il sacerdote esce dalla sacrestia e si porta all'altare per offrire il santo sacrificio. Egli è, dicono le rubriche, paratus, cioè rivestito dei paramenti sacri, o vesti proprie per la celebrazione della santa Messa. Giunto davanti all'altare, egli compie la riverenza dovuta, cioè, se è presente il Santissimo Sacramento, egli fa la genuflessione; se non c'è, si limita ad un inchino profondo: ecco perché le rubriche portano queste parole: debita reverentia.

mercoledì 24 agosto 2016

Perseverate nella nuova "crociata del Rosario", "crociata di preghiera e di penitenza"

"Contiamo sulla vostra generosità per riunire nuovamente un mazzo di almeno dodici milioni di rosari:
perché la Chiesa sia liberata dai mali che la opprimono o che la minacciano in un prossimo futuro;
perché la Russia venga consacrata e giunga presto il Trionfo dell'Immacolata".
Precisa le sue intenzioni con queste parole: "affinché
questa prova terribile sia abbreviata;
la cappa modernista che circonda la Chiesa – almeno dal Vaticano II – venga strappata;
le Autorità svolgano il loro ruolo salvifico presso le anime;
la Chiesa ritrovi il suo splendore e la sua bellezza spirituale;
le anime del mondo intero possano udire la Buona Novella che converte, ricevere i Sacramenti che salvano ritrovando l'unico ovile". 

martedì 23 agosto 2016

“Credo la Chiesa Una Santa Cattolica ” di don Gabriele D’Avino

Trionfo della Chiesa su Fury, discordia e odio 1628
Il Trionfo della Chiesa Cattolica. 

La Chiesa cattolica, per istituzione divina, è una società visibile, conoscibile anche dalla ragione umana; il Catechismo di San Pio X ne dà la definizione seguente: «Società dei veri cristiani, cioè dei battezzati che professano la fede e la dottrina di Gesù Cristo, partecipano ai suoi sacramenti e ubbidiscono ai pastori stabiliti da lui».
Come è facile intuire, la Chiesa è una realtà composta di elementi soprannaturali (ad esempio il fine estrinseco, che è la vita eterna; i mezzi per giungervi, cioè la grazia santificante) e naturali (i membri, la gerarchia). Una realtà, dunque, accessibile tramite la fede ma anche, in parte, tramite la ragione e i sensi, sotto aspetti differenti. Scopo di quest’analisi non è dimostrare un mistero soprannaturale quale è la Chiesa, oggetto di uno degli articoli del Credo (dimostrazione che è per definizione impossibile), ma attestare la sua credibilità e quindi quella dei suoi insegnamenti attraverso dei segni visibili ed accessibili a tutti; credibilità che genera nel credente la certezza morale di quanto essa dice di sé: di essere appunto un’istituzione divina, l’unica capace di portare gli uomini alla salvezza eterna. Le note della Chiesa Una nota è una proprietà visibile, accessibile alla ragione, che rende conoscibile la realtà a cui è annessa, in modo che o la sua assenza ci mostri che non abbiamo a che fare con la realtà in questione (nota negativa), o la sua presenza ci attesti senz’altro che abbiamo a che fare con la realtà di cui ci occupiamo (nota positiva) .

lunedì 22 agosto 2016

Le note della Chiesa militante: Credo la Chiesa «cattolica»di don Gabriele D’Avino

Padre Pierre-Yves Chrissement FSSPX, missionario francese, con bambini a Achalla (Nigeria).


«La Chiesa di Cristo si diffonderà tra tutte le genti e la sua luce divina continuerà a brillare – grazie alle fatiche di sacerdoti fedeli, delle preghiere e delle penitenze dei cristiani ferventi – per la salvezza delle anime». 
«Et in fines orbis terrae verba eorum» (Ps. 18,4). Non fu un capriccio né un’iniziativa personale quella degli Apostoli. Non fu per esotismo né per manie di grandezza che quei Dodici vollero spingersi fino ai confini della terra per predicare il Vangelo, e predicarlo ad ogni creatura . Fu invece un preciso ordine del Signore al quale prontamente e non senza sacrificio essi obbedirono: «Andate ed insegnate a tutte le genti» , e ancora: «Mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e la Samaria, e fino alle estremità della terra» .

sabato 20 agosto 2016

Lutero, un Machiavelli della fede di Francesco Agnoli

In occasione del cinquecentesimo anniversario della rivoluzione di Martin Lutero lo scontro tra cardinali tedeschi è già da tempo in atto: da una parte i cardinali Kasper e Marx, che di Lutero si dichiarano apertamente ammiratori, dall'altra i porporati Mueller, Brandmuller e Cordes, che si collocano invece nel solco del pensiero cattolico, vedendo in Lutero l'uomo che deformò il Vangelo e spezzò la Chiesa, dividendo così la Cristianità e l'Europa.

lunedì 15 agosto 2016

ASSUMPTA EST MARIA IN COELUM



Oggi la Chiesa celebra una delle più importanti feste dell’anno, dedicate a Maria Santissima: l’Assunzione. Al termine della sua vita terrena, Maria è stata portata in anima e corpo nel Cielo, cioè nella gloria della vita eterna, nella piena e perfetta comunione con Dio. 

domenica 14 agosto 2016

Dormitio Virginis

Come ricordava il Papa, il Cielo ha un cuore: quello della Vergine Maria, che fu portata in corpo e anima accanto a suo Figlio, per sempre.

GLI APOSTOLI SI RIUNIRONO A GERUSALEMME PER FARLE COMPAGNIA NEGLI ULTIMI MOMENTI. E UN POMERIGGIO SERENO E LUMINOSO LE CHIUSERO GLI OCCHI E DEPOSERO IL SUO CORPO IN UN SEPOLCRO



Gli ultimi anni di Maria sulla terra – quelli che intercorsero tra la Pentecoste e l’Assunzione –, sono rimasti avvolti in una nebbia tanto spessa che quasi non è possibile penetrarli con lo sguardo e ancor meno indovinarli. La Scrittura tace e la Tradizione ci tramanda solamente qualche eco lontana e incerta. La sua esistenza trascorse silenziosa e laboriosa: come una sorgente nascosta che dà fragranza ai fiori e freschezza ai frutti. Hortus conclusus, fons signatus ( Ct 4, 12), la chiama la liturgia con parole della Sacra Scrittura: giardino chiuso, fontana sigillata. E anche: pozzo d’acque vive e ruscelli sgorganti dal Libano ( ibid ., 15). Come quando stava accanto a Gesù, non si faceva notare, ma vegliava sulla Chiesa dei primi tempi.

venerdì 12 agosto 2016

È necessaria una legge che definisca lo statuto dell'ex-papa di Walter Brandmüller


– La disputa, sempre più accesa, sulla novità assoluta di "due papi" contemporaneamente in essere, uno regnante e uno "emerito", il primo "attivo" e il secondo "contemplativo", ha da oggi un nuovo contendente di assoluto rilievo, il cardinale Walter Brandmüller, che è entrato in campo con un articolo sull'autorevole rivista giuridica on line "Statoechiese.it":

> "Renuntiatio Papae". Alcune riflessioni storico-canonistiche

Brandmüller, 87 anni, tedesco, è un'autorità in materia. È stato per molti anni professore ordinario di storia della Chiesa nell'università di Augsburg. In Vaticano ha presieduto dal 1998 al 2009 il pontificio comitato di scienze storiche. Ed è stato fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2010.

Liturgia in latino e comunione in ginocchio: in arrivo modifiche alla messa?



Il cardinale africano Robert Sarah è il "custode" vaticano della liturgia e ha avanzato delle proposte di modifica alla messa. "Papa Francesco mi ha detto di continuare il lavoro iniziato da Benedetto XVI" ha dichiarato.

Inserire parti in latino nel rito della messa; consentire ai fedeli di prendere la comunione solo se si inginocchiano; chiarire che l’unica messa da suonare in chiesa è quella liturgica sacra. Sono alcune tra le proposte del prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, il cardinale guineano Robert Sarah, annunciate nel corso di un suo intervento in inglese pronunciato durante il meeting intitolato “Sacra Liturgia”, a Londra.

giovedì 11 agosto 2016

1917 – 2017: attualità del messaggio di Fatima


Cari Amici e Benefattori,

Nel 1917, la Madonna si è degnata di visitare la terra. Ella ha confidato ai tre veggenti di Fatima un messaggio composto da più parti, di cui certe sono riunite sotto il nome di «segreto», così che il «messaggio» ed il «segreto» di Fatima sono divenuti come sinonimi. Bisogna, tuttavia, distinguerli. Il messaggio fu comunicato immediatamente. Le parti rilevanti del «segreto» erano destinate ad essere divulgate in seguito, con diverse date, al più tardi nel 1960.

Esse riguardano dei grandi avvenimenti nella Chiesa e nel mondo, in relazione al modo in cui gli uomini si comportano con Dio. Ci sono argomenti a proposito di guerre, della scomparsa di intere nazioni, di gravi errori propagati su tutti i continenti, della consacrazione della Russia da parte del Papa e dei vescovi, del trionfo del Cuore Immacolato e di un tempo di pace.

mercoledì 10 agosto 2016

Monsignor Bernard Fellay annuncia una nuova crociata del Rosario


In occasione delle ordinazioni sacerdotali a Zaitzkofen (Germania), il 2 luglio 2016, Monsignor Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, ha annunciato il lancio di una nuova crociata del rosario, per meglio preparare spiritualmente il centenario delle apparizioni di Nostra Signora a Fatima (maggio-ottobre 1917).

La crociata si svolgerà dal 15 agosto 2016 al 22 agosto 2017.

Essa corrisponde alle intenzioni indicate dalla Ss.ma Vergine stessa: (I) Gesù vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Per farlo tutti i fedeli sono invitati:
a recitare quotidianamente la corona, da soli o in famiglia;
a compiere la devozione della Comunione riparatrice dei 5 primi sabati del mese, e a moltiplicare isacrifici quotidiani in spirito di riparazione per le offese fatte a Maria;
a portare su di sè la Medaglia miracolosa e a diffonderla attorno a sé;

Oltre alla propagazione di questa devozione, pregheremo anche (II) per affrettare il trionfo del Cuore Immacolato, e (III) perché sia realizzata dal Papa e da tutti i Vescovi del mondo cattolico laconsacrazione della Russia al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria.

E aggiungeremo (IV) come intenzione particolare la protezione della Ss.ma Vergine sulla Fraternità San Pio X e su tutti i suoi membri, come anche sulle comunità religiose della Tradizione.

Monsignor Bernard Fellay fissa come obiettivo un bouquet di 12 milioni di rosari e di 50 milioni di sacrifici offerti a Nostra Signora di Fatima.

Fonte: DICI

FRANCESCO I E LE DIACONESSE



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Le diaconesse nella Chiesa primitiva

“Le diaconesse erano vedove cristiane, alle quali, nella Chiesa primitiva, venivano affidati dei compiti caritativi”[1].

Per assicurare una maggior grazia, il Vescovo impartiva loro una benedizione speciale accompagnata dall’imposizione delle mani (cfr. S. Ippolito, Traditio apostolica; Constitutiones Apostolorum, 8, 19) ma questa cerimonia era un sacramentale e non un sacramento (Concilio di Nicea I, canone 19)[2].
San Paolo nomina una diaconessa. Febe di Cencre (Rom., XVI, 1), e nella prima Epistola a Timoteo (II, 1-6) enumera le qualità necessarie ad una diaconessa: vedova una sola volta, onorabile e di sessanta anni. In breve, una sorta di “Perpetua” senza Ordine sacramentale.
Ignazio di Antiochia (†110 circa) ammette alla carica di diaconessa anche le vergini (Smyrn., 13). Più tardi con Sant’Epifanio (†403) furono ammesse anche le donne sposate, che però vivevano in continenza (Expos. Fidei, 21).

Face à l'Islam, la naïveté mortifère des hommes d’Église



Un prêtre catholique encensant des imams dans une église de Rome !

On aurait pu croire que l’assassinat, dans son église, du Père Jacques Hamel allait ouvrir les yeux des autorités ecclésiales sur la dangerosité d’une religion dont l’impérialisme est fondée sur le djihad, c’est-à-dire la guerre de conquête par le couteau et la soumission sans conditions.

On aurait été en droit d’attendre de nos pasteurs, français comme romains, une nette dénonciationdes dérives interreligieuses issues du Concile Vatican II.

giovedì 4 agosto 2016

L'arcivescovo ungherese: "L'immigrazione porta all'islamizzazione dell'Europa"


In occasione di una conferenza ha spiegato che l'Islam ha come chiaro obiettivo quello di esportare i propri valori. E che in questo momento i flussi stanno fungendo da vettore per questo loro fine

L'immigrazione è un vicolo che rischia di portare all'islamizzazione dell'Europa. A dirlo è Gyula Márfi, arcivescovo di Veszprém, una delle principali autorità ecclesiastiche dell'Ungehria.


In occasione di una conferenza dal titolo 'Problemi demografici nel Mediterraneo nel 19° e 20° secolo' non ha usato mezzi termini.

“Penso che la migrazione prevalentemente non abbia cause, ma scopi specifici" ha detto. "Chi parla solo di cause mente o si sbaglia. La sovrappopolazione, la povertà o la guerra hanno solo un ruolo di secondo o di terzo grado nella migrazione.”

mercoledì 3 agosto 2016

“Gli islamici in chiesa? Un assalto al cristianesimo”Il vescovo emerito di Isernia: si ribella a Bergoglio



Il vescovo Andrea Gemma boccia la preghiera comune: “In atto un attacco dell’Islam al cristianesimo”.

Gli islamici non uniscono, anzi, dividono. Proprio i cristiani. Almeno constatando ciò che sta accadendo nella chiesa, dopo la visita di domenica di un gruppo di musulmani durante la messa.

Persino alcuni vescovi, “confusi”, si dissociano dal Papa.

Nelle ultime ore, il vescovo emerito della diocesi di Isernia – Venafro, Andrea Gemma, in un’intervista al giornale onlinelafedequotidiana.it ha dichiarato: “Mi sento confuso dal Papa, capo della cristianità. Mi aspetterei maggior fermezza nella difesa dei cristiani, gradirei un Papa più energico nella tutela dei nostri valori e della fede, segnalando che fuori di Cristo e della sua Chiesa non esiste salvezza e che non è vero che tutte le religioni sono uguali o portartici di pace. Sotto questo profilo, Giovanni Paolo II e Ratzinger sono stati forti e chiari. Il discorso di Ratzinger a Ratisbona fu profetico, andrebbe letto, riletto e studiato. Ripeto: da vescovo e da fedele mi sento disorientato”. Dichiara il presule, che aggiunge: “È in atto un assalto al cristianesimo da parte dell’islam”.

lunedì 1 agosto 2016

Fedeltà alla Messa di sempre di Mons. Tissier de Mallerais


«Se noi accoglieremo il Novus ordo missæ, non avremo più vocazioni: l’albero si disseccherà come se si fosse piantata l’ascia sulla radice». «La vera Messa, è questo il cuore del seminario, del prete, della Chiesa, del Vangelo, di Nostro Signore». Mons. Marcel Lefebvre