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venerdì 25 luglio 2014

IL PREZIOSISSIMO SANGUE E IL SACERDOZIO


Col sacramento dell'Ordine sono creati i sacerdoti il cui compito è quello di consacrare, di offrire l'Ostia immacolata, di istruire il popolo sulla dottrina di Gesù, in una parola: di far rivivere nella Chiesa lo stesso Gesù e il suo ministero di salvezza. Il sacerdote, per i poteri che ha, può essere collocato più in alto degli angeli.

Gesù ha fondato il Sacerdozio ministeriale nell'ultima cena, quando, istituita l'Eucaristia, ordinò agli apostoli di fare altrettanto. In quell'occa­sione Gesù comunicò per la prima volta a dei semplici uomini il suo Sacerdozio. Da allora non ha mai lasciato mancare sacerdoti alla sua Chiesa, perchè offrissero a tutti i meriti e la grazia che ci ha guadagnato col suo Sangue. Ministro dunque del Sangue di Cristo!... questo è ogni sacerdote. Quale grandezza si nasconde in un povero uomo!

Nel sacrificio della Messa il Signore Gesù continua a offrire, per le mani dei sacerdote, il suo Preziosissimo Sangue con gli stessi scopi per cui lo ha versato sulla croce e cioè: a) - per dare a Dio degna adorazione (fine latreutico); b) - per ringraziarlo dei suoi benefici (fine eucaristico); c) - per placare la giustizia divina (fine espiatorio); d) - per ottenere le grazie di cui abbiamo bisogno (fine impetratorio).

Fioretto: Recita tre volte l"Ave Maria" alla Regina degli apostoli per tutti i sacerdoti.

ESEMPIO Il Beato Francesco Lippi da Siena, rimasto orfano in giovane età, si diede a una vita libertina. Dio, che lo voleva salvo, lo colpì con la cecità, ma gli ha aperto gli occhi dell'anima. Francesco fece un pellegrinaggio a S. Giacomo di Compostella in Spagna e là ottenne la guarigione. Datosi a una vita di penitenza, fu invitato dalla Madonna a entrare come laico fra i Carmelitani.

Un venerdì, mentre meditava la passione del Signore, gli apparve Gesù trafitto in croce con le piaghe grondanti Sangue che gli disse: "Guarda, Francesco, quanto ho sofferto per gli uomini e pensa a quanto è grande la loro ingratitudine!". A queste parole il beato si sentì venir meno. Prese i flagelli e si percosse a sangue per scontare i peccati suoi e degli uomini e da quel giorno portò con sé il Crocifisso per aver sempre presenti i dolori del suo Salvatore.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e be­nedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. San­ta Maria, Madre di Dio, prega per noi pec­catori, adesso e nell'ora della nostra mor­te. Amen.

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