Comunicato stampa
La Fraternità Sacerdotale San Pio X ha espresso, già all’epoca delle beatificazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, pesanti e documentate riserve sull’operato di questi due Papi, presentandole alle stesse autorità della Chiesa. Ora Papa Francesco è sul punto di procedere alla “canonizzazione” dei due pontefici. Studi approfonditi[1] su come gli ultimi Papi hanno ridefinito la santità e i loro stessi atti, ci permettono di dubitare con fondatezza che le nuove “canonizzazioni” godano della stessa autorità e valore di quelle antiche, pur avendone conservato il nome.
Per questo motivo nessun cattolico può sentirsi vincolato dall’atto di Papa Francesco, anzi si rimane in dovere di condannare gli atti di Giovanni Paolo II che vanno all’inverso di quanto santi veramente canonizzati hanno compiuto.[2]
Non riteniamo possibile che la Chiesa proponga a modello dei fedeli comportamenti del tutto contradditori: ciò equivarrebbe a distruggerne la credibilità. Come si potrebbe in effetti canonizzare chi, invece di difendere la fede, ha contribuito a distruggerla nelle anime istillando il relativismo religioso?
Così ha fatto l’ultimo concilio, voluto ed applicato da questi due pontefici. Giovanni Paolo II in particolare fu il Papa della riunione inter-religiosa di Assisi dell’ottobre 1986, in cui i rappresentanti di ogni religione furono invitati a pregare ognuno la loro divinità per la pace ed il cui atto emblematico rimarrà la statua di Buddha messa sul tabernacolo della Chiesa San Pietro.
Numerose altre riunioni di questo genere si sono susseguite sotto il suo pontificato e continuano ancora nella Chiesa, contribuendo a infettare le menti dell’erroneo pensiero che ogni forma di religiosità possa essere gradita a Dio e che quindi tutte le religioni possano condurre alla salvezza.
Giovanni Paolo II è stato anche il pontefice che ha baciato il Corano, e che ha partecipato a numerosi altri riti pagani,[3] atti questi contrari al 1° comandamento. Come si può soltanto pensare lontanamente che possa essere preso come modello nella virtù di fede?
Con l’atto di domani si compie il tentativo di canonizzare la nuova immagine della Chiesa uscita dal Concilio. Questa immagine è in realtà una maschera, che rende difficile ai fedeli di intravedere le fattezze della Sposa di Cristo, che tuttavia resteranno per sempre le stesse.
Una maschera messa per piacere al mondo anticristiano, che uomini di chiesa cercano di compiacere e non di cambiare. Preghiamo perché chi dirige la Chiesa possa tornare ad esercitare la vera misericordia che è prima di tutto quella della predicazione della verità per la conversione dei peccatori, invece di confortarli nella loro situazione di lontananza dal Cristo Redentore.
Il Distretto d’Italia della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Via Trilussa, 45 – 00041 Albano Laziale (RM)
Tel. 06930.68.1606930.68.16 fax. 06.930.58.48 info@sanpiox.it
[1] http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1322:giovanni-paolo-ii-un-nuovo-santo-per-la-chiesa&catid=64&Itemid=81
[2] http://www.sanpiox.it/public/images/stories/PDF/Testi/tract_peudo_canonisation.pdf
[3] Pietro mi ami tu?, abbpé Daniel Le Roux, Ed. Gotica 1989
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