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domenica 13 aprile 2014

Firenze. Incredibile e increscioso episodio di intolleranza religiosa

Riprendiamo da Riscossa cristiana, e  riportato anche da Chiesa e post-concilio.

Tener desta l'attenzione forse non serve a nulla nei confronti di pastori disattenti indaffarati, distratti, lontani, o chissà? 
Può servire, però, a prender atto della realtà da parte di chi ancora non ha portato il cervello e il cuore all'ammasso della melassa mediatica e della deriva postconciliare sempre più incalzanti.
A Ognissanti, già centro di pastoralità studio e spiritualità di eccellenza, fino alla deportazione di Padre Lanzetta in Austria, il clima è cambiato. Parla un fatto nuovo, sintomatico del "regime" proprio della cosiddetta dissidenza, alla quale viene riconosciuto il sensus ecclesiae: quale sensus e quale chiesa, c'è da chiedersi....

Un penitente viene scacciato (ad alta voce, facendosi sentire dagli altri fedeli) e gli viene negata l’assoluzione. Il motivo? “Provo un ribrezzo verso i tradizionalisti assai più grande che verso i progressisti… “. Ma cosa sta accadendo nella chiesa di Ognissanti?
Sull’altare centrale, ancora “rivolto al Signore”, nella stupenda navata barocca della chiesa di Ognissanti a Firenze, un esile frate filippino, padre Leopoldo Maria, che la gente ormai chiama Fra’ Sorriso, sta celebrando, misticamente, in quel rito romano antico della Chiesa, la S. Messa dei Santi e dei Martiri, la “nostra” Messa, la Messa di sempre e di tutti…Le persone seguono nel più assoluto silenzio, rispondendo, in latino, al sacerdote. C’è, tra i fedeli, un devoto parrocchiano padre di undici figli: come ogni sera quella persona si avvicina alla SS. Comunione che – secondo il catechismo della Chiesa cattolica – “ è un sacramento nel quale per l’ammirabile conversione di tutta la sostanza del pane nel Corpo di Gesù Cristo e di quella del vino nel suo prezioso Sangue, si contiene veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del medesimo Gesù Cristo Signor Nostro sotto la specie del pane e del vino per essere nostro nutrimento spirituale”.Se solo si pensasse a questo quando si va a ricevere l’ostia consacrata ci passerebbe la voglia di fare la “sceneggiata” o la “pochade”, a seconda dei gusti…
Ma, evidentemente, per qualche “ministro” (sic) di Dio non è così… E lo dimostra un ennesimo episodio accaduto l’altra sera in quella che, fino alla scorso anno, era una parrocchia “modello” nella nostra Firenze e che, da un pezzo, è diventata un po’ il segno della Babele… Questo, immagino, abbiano pensato i fedeli che, a un certo punto, hanno sentito la voce stentorea di p. Agnello, proveniente dal confessionale, che a poco a poco, si è fatta tonitruante e che ha urlato: “Provo un ribrezzo verso i tradizionalisti assai più grande che verso i progressisti……Vada via non le dò l’assoluzione…”; quindi si è alzato di scatto, ha buttato fuori il penitente e s’è allontanato, in fretta, lasciando il confessionale vuoto e, soprattutto, i fedeli che assistevano al sacro rito con un palmo di naso. Chi sa che non sia stato l’effetto della “Misericordina” e della tenerezza per le “periferie esistenziali” ad alterare la psiche, evidentemente fragile, del fratone inglese che, venendo dalla “perfida Albione”, dove era riuscito a far chiudere conventi e chiesa, è stato mandato, dai cinque frati che hanno “tradito” i Carismi dei padri fondatori scegliendo il giacobinismo, poi, a Firenze per riportare l’ordine napoleonico all’interno dell’ormai distrutto Ordine dei Frati dell’Immacolata nel Convento di Ognissanti.

E’ stato lo stesso fedele, esterrefatto e amareggiato, a raccontarci l’episodio: la sera del 10 aprile, dopo aver confessato i propri peccati aveva fatto presente il proprio imbarazzo di fronte a un certo stile “papale” come quell’affermazione fatta alla stampa : “Chi sono io per giudicare?” di fronte all’omosessualità… E il frate, allora, ha fatto lui una domanda categorica : “Per lei è valida e legittima la messa formulata da Bugnini ?” al che, sommessamente, ha risposto il nostro fedele inginocchiato: “Certo che è valida, in quanto c’è la consacrazione del pane e del vino…se sia legittima o meno io l’ignoro…quello lo sa Iddio”.

Risposta evidentemente considerata “eretica”, “da scomunica” dal nuovo “catarismo francescano”, per cui la vergognosa “pochade”.

Un fatto estremamente grave questo, l’ennesimo che dà la misura di come siamo davvero “caduti in basso” con il commissariamento staliniano dell’Ordine dei frati dell’Immacolata, con la successiva dispersione ai quattro punti cardinali dei frati rimasti fedeli ai carismi dei fondatori, la chiusura dei seminari, l’esclusione delle riviste francescane (a cominciare da “La Voce di p. Pio”) dalle chiese , la persecuzione dei frati (oltre trecento, ossia la maggioranza) che intendono distaccarsi dall’Ordine divenuto giacobino. A Firenze è ancora vivo il tentativo di trasferimento del vice parroco p. Leopoldo Maria (Fra’ Sorriso), per il momento andato a vuoto in quanto lo stesso Arcivescovo di Firenze, cardinal Betori, avrebbe chiesto a Roma che il vice parroco possa almeno rimanere fino alle Cresime dei suoi ragazzi, che sta preparando da tre anni. Si parla inoltre di torture psicologiche nei confronti di tutti coloro che siano in “odore” di attaccamento alla dottrina e alla Chiesa di sempre… a cominciare dai novizi che sembrerebbero risoluti a seguire la maggioranza dei frati rimasti fedeli all’Ordine dell’Immacolata. C’è perfino chi parla di esposti alla Magistratura. 

Il fatto è che questi nuovi frati (il superiore e il citato p.Agnello) sembra abbiano intrapreso una sorta di “Catarismo” (Katharos = puro) per cui predicherebbero la assoluta povertà e la “purezza” a discapito della dottrina… insomma una povertà intesa come filantropismo per cui, male interpretando alcuni passi del Vangelo, si proclamerebbe l’irriducibile opposizione tra un “Regno celeste” e il “regno di questo mondo”, per cui sarebbero da rifiutare tutti i beni materiali e tutte le espressioni della carne (matrimonio compreso)… 

Inutile dire come gli uomini fedeli alla dottrina e alla Chiesa di sempre (Tradizionalisti) siano percepiti come i grandi nemici dell’eresia. Non a caso a Firenze operò S. Piero Martire che fondò la gloriosa “Misericordia”, con l’intento di combattere l’eresia dei catari e dei patarini… Si spiega perchè S. Piero sia stato martirizzato proprio da quegli eretici (nei pressi di Lodi). Voci, impressioni, giudizi azzardati, forse, quest’ultimi… ma, dopo questi ultimi fatti assai incresciosi, viene da domandarsi se la Curia di Firenze non creda opportuno di sviscerare bene la cosa. Ripeto : è difficile dare un giudizio sulla “nuova dottrina” degli ex francescani dell’Immacolata. Ma un consiglio siamo in grado di darlo “con piena avvertenza e deliberato consenso” : chi vuol mantenere intatta la fede cattolica stia alla larga da Ognissanti.
Pucci Cipriani

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