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domenica 30 novembre 2014

Fraternità Sacerdotale San Pio X Adorazione Eucaristica notturna doverosa riparazione a Gesù Cristo

"Il mondo intero ha assistito, esterrefatto e inorridito, all’orribile blasfemia compiuta sabato scorso in piazza S. Pietro. Un gruppo di donne “Femen”, a torso nudo, ha inscenato atti sessuali utilizzando come strumento crocefissi con l’immagine di Nostro Signore Gesù Cristo, mentre urlavano bestemmie contro il Papa.Dall’anima di ogni cattolico che ami veramente Nostro Signore, la Chiesa e il Papato, sgorga una sola reazione: santa indignazione. Seguita da una doverosa riparazione a Gesù Cristo offeso in questo modo.uniamoci in preghiera ai piedi della Madonna, riparando l’orribile peccato commesso contro il Suo Divino Figliolo, proprio mentre la cristianità entra nel periodo dell’Avvento che ci condurrà al Natale."
Venerdì 5 dicembre: primo venerdì del mese 

Priorato San Pio X sede del superiore del distretto italiano via Trilussa 45 Albano Laziale Roma. Dalle 21.15 di venerdì 5 dicembre alle 7.15 di sabato 6 dicembre 
Ognuno può venire all'ora che preferisce e rimanere a piacimento (1/2 ora, un'ora o più).

Priorato Madonna di Loreto Rimini Adorazione Eucaristica notturna
dalle 21:00 alle 7:00 


Oratorio B.V. di Lourdes - via Matteotti 24, Lanzago di Silea -
Adorazione Eucaristica notturna

Dalle 21.00 di venerdì 5 dicembre alle 7.00 di sabato 6 dicembre 


Ognuno può venire all'ora che preferisce e rimanere a piacimento (1/2 ora, un'ora o più)

Catechismo in preparazione alla S.Comunione e alla Cresima Priorato San Pio X via Trilussa 45 Albano Laziale telef. 06/9306816 fax 069305848 albano@sanpiox.it www.sanpiox.it
La Santa Messa tradiizionale è cantata in gregoriano tutte le domeniche alle ore 10:30

sabato 29 novembre 2014

NOVENA ALL'IMMACOLATA composta da San Pio X (dal 29 novembre al 7 dicembre)



È una devozione più che millenaria quella in onore di Maria Immacolata, la cui solennità si celebra l’8 dicembre. Una festa che da molti anni viene associata anche al tradizionale omaggio di fiori alla statua della Madonna in piazza di Spagna a Roma.


In effetti, il dogma di Maria concepita senza la macchia del «peccato originale» è stato proclamato soltanto nel 1854. Ma sin dal Quattrocento la relativa festa era inserita nel Calendario liturgico e i devoti la preparavano con la recita quotidiana di una Novena, tuttora praticata utilizzando una notevole varietà di schemi.
Ancor più antico è il testo della preghiera che sarebbe stata insegnata dalla Vergine stessa a santa Geltrude la Grande: per nove giorni di seguito si pregano quotidianamente 30 Ave Maria, in memoria dei 270 giorni che ella trascorse nel grembo di sua madre sant’Anna. Seguono poi un’orazione e alcune specifiche invocazioni.
La solennità dell’Immacolata Concezione si lega anche alla consacrazione al Cuore immacolato di Maria che molti fedeli attuano in questo giorno. È una pia pratica che affonda le sue radici nel Medioevo, quando si venerava la Madonna con il titolo di «sovrana». Ma il vero araldo della consacrazione mariana fu san Luigi Maria Grignion de Montfort, che nel Settecento pubblicò ilTrattato della vera devozione a Maria.
Si tratta di un testo spirituale tuttora molto apprezzato, nel quale il santo ha tracciato un itinerario di trentatré giorni per prepararsi alla consacrazione. I primi dodici giorni rappresentano un periodo di preghiera e di raccoglimento per imparare a vincere l’attaccamento alle cose del mondo. Le successive tre settimane sono dedicate, ciascuna, all’offerta a Dio, a Cristo e allo Spirito Santo di ogni momento della giornata. Infine viene recitato l’atto di consacrazione a Maria, con una formula nella quale il devoto rinnova gli impegni del battesimo e dichiara solennemente: «Offro a Maria la mia persona, la mia vita e il valore delle mie buone opere, passate, presenti e future».


Durante la Novena si consiglia di:
1) Pregare ogni giorno una decina del Rosario, o meglio una parte intera,
2) Fare dei canti in onore della B.V. Maria,
3) Fare dei fioretti per la gloria di Maria

4) Vivere la Novena come momento di conversione personale o di gruppo,
5) Curare il silenzio per la riflessione personale.

PREGHIERA COMPOSTA DA SAN PIO X

Vergine santissima che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo e nello spirito, nella fede e nell'amore, concepita senza peccato, guardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio!

Il maligno serpente contro cui fu scagliata la prima maledizione continua, purtroppo, a combattere e ad insidiare i miseri figli di Eva. Voi, o benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento schiacciaste il capo del nemico, accogliete le preghiere -- che uniti con Voi in un cuor solo -- Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia"O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi " ( per tre volte)

Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria, O Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis.
Ad Dominum Iesum Christum.
******
In Conceptiòne tua, Virgo, Immaculata fuisti
Ora pro nobis Patrem cuius Filium peperisti
***
Oremus
Deus, qui per immaculàtam Virginis Conceptionem dignum Fìlio tuo
habitaculum præparasti: quæsumus; ut, qui ex morte Eiùsdem Filii
tui prævìsa, eam ab omni labe præservàsti, nos quoque mundos eius
intercessiòne ad te pervenìre concedas. Per eundem Christum
Dominum nostrum.

Amen

Celebrazione della Santa Messa in Rito Romano Antiquior Santuario B.V.Maria del Divino Amore


Domenica 30 Novembre prima di Avvento



Santa Messa in Rito Romano Antiquior prima Domenica d'Avvento 30 Novembre ore 17:30 Cappella dello Spirito Santo Santuario B.V.Maria del Divino Amore.
Bellissima iniziativa resa nota ai nostri lettori romani, che si rivolgono ai potenziali partecipanti al loro Gruppo Messa Antiquior con la comunicazione che segue, che ufficializziamo per chi fosse interessato in quella zona o limitrofe, condividendo la gioia per la grazia che ne deriva.


Cari amici,


avete già conosciuto la S.Messa secondo il rito cattolico tradizionale come fu sempre celebrata in tutto il mondo per secoli e secoli fino a 50 anni fa?
Pochi sanno che non fu mai abolita, anzi che è tuttora in auge! In essa si riscopre il vero senso originale, senza alterazioni, della S.Messa quale rinnovo reale del supremo sacrificio di Cristo sulla croce.
Anche nel nostro santuario parrocchia del Divino Amore esiste possibilità di fruirne, nella forma "cantata" e "letta". Normalmente la Santa Messa viene celebrata la Terza Domenica di ogni mese, da don Leonardo Sacco.


Per informazioni potete chiamare il signor Alessandro Barbacci telefono 3473447798

venerdì 28 novembre 2014

"Salviamo il Bambino Gesù".


Caro  Gesù,
Dal momento che tutti, quaggiù, pensano di essere onnipotenti, io mi voglio rivolgere a te, l'onnipotente in assoluto. Sì, perchè qui non hanno capito che si è grandi se si è piccoli. Qui molta gente crede di aver preso il tuo posto e che tu ormai fai parte della storia e basta.
“ Una considerazione importante e vicina al Natale.
Non capisco, perchè noi Italiani ci lasciamo influenzare e invitiamo dentro le nostre case la ridicola figura di Babbo Natale?
Ha rubato ( e continua a farlo) il posto del Bambino Gesù !-
- il vero simbolo del Natale.
 le stupide domande:
"Ma cosa ti ha portato Babbo Natale?"
“ Ne’ BABBO NATALE ne’ SANTA CLAUS ESISTONO 
A casa nostra viene  solo il Bambino Gesù... Dio ci ha donato il Salvatore, noi in memoria della Sua generosità ci scambiamo qualche dono, ma non è d'obbligo e non è nemmeno importante se non viene fatto!!!” Tutti si affannano  per il  natale ma ignorano il vero significato. Festeggiano! Non lo sanno neppure loro chi e che cosa. leggete Dal Libro di Isaia il profeta Messianico e troverete la risposta. Prepariamoci al S.Natale con vera Pietà cristiana tralasciando gli affanni terreni per elevare lo spirito a Gesù principe di pace e di vera speranza.
******
 Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Màdian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Vita dei Priorati di Montalenghe e Albano Laziale





Sabato 6 dicembre,Priorato di Montalenghe in mattinata



ritiro per i Terziari della Fraternità San Pio X


Per informazione: montalenghe@sanpiox.it - 011.983.92.72


Sabato 6 dicembre,Priorato di Albano Laziale ore 15;00 ritiro per i Terziari della Fraternità San Pio X per informazioni: albano@sanpiox.it -o69306816

giovedì 27 novembre 2014

Il caso del Cardinale Burke: la pentola è pronta, manca solo il coperchio


(su isoladipatmos.com) Con la sua mossa infelice contro questo suo Cardinale, il Papa forse non si rende conto che in Raymond Leonard Burke non ha colpito tanto lui e solo lui, ma piuttosto, in lui, quella parte migliore del Collegio cardinalizio, che è la più fedele alla sana dottrina, alla difesa della morale e al Successore di Pietro.

Dice un noto proverbio popolare: il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. I modernisti, i falsi ecumenisti, i filoprotestanti, i criptomassoni e i rahneriani, partiti baldanzosi, furbescamente e clandestinamente alla conquista del potere supremo della Chiesa cinquant’anni fa, servendosi di un’ottima organizzazione culturale — per esempio la rivista Concilium e numerose case editrici compiacenti —, nonché di un’astutissima e diabolica falsificazione delle dottrine del Concilio Vaticano II, con incredibile ostinazione ed audacia e l’impiego di mezzi potentissimi, economici e politici, penetrando progressivamente negli istituti accademici della Chiesa, gabbando progressivamente ambienti sempre più vasti del mondo cattolico, compresi certi vescovi ed oggi addirittura certi cardinali, sono ormai giunti nei pressi della casa di Pietro, convinti, nella cecità della loro superbia, di avere ormai la vittoria in mano, col persuadere il Vicario di Cristo ad abbracciare le loro eresie e le loro bestemmie.

mercoledì 26 novembre 2014

GARY KRUPP, LEADER EBREO AMERICANO: «SONO CRESCIUTO ODIANDO PIO XII, POI HO SCOPERTO CHE ERA UN EROE»



Gary Krupp è un ebreo americano che insieme a sua moglie Merry ha fondato, nel 2003, la Pave the Way Foundation, associazione religiosamente neutrale che si propone di cercare, individuare e contribuire ad eliminare gli ostacoli non-teologici che si infiltrano fra le religioni e la libera ricerca, e che impediscono la loro reciproca comprensione e collaborazione. Nel corso degli anni, Krupp è diventato anche un esperto della Seconda Guerra mondiale, concentrando in particolare i suoi studi sull'operato del Papa allora regnante, Pio XII, per salvare gli ebrei minacciati dalla persecuzione nazista. Giovanni Paolo II lo ha nominato Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio Magno. In visita in questi giorni a Roma, ZENIT lo ha intervistato.



Durante le sue ricerche, cosa ha scoperto su Pio XII? In che modo ha aiutato il popolo ebraico durante l'Olocausto?

Grazie al lavoro di ricerca di Michael Hesemann, William Doino, padre Peter Gumpel, Dimitri Cavalli, Ron Rychlak e molti altri, possiamo affermare che Pio XII ha sempre aiutato e protetto gli ebrei. Abbiamo trovato molte lettere il cui si parla dell'invio di denaro da parte del Papa per proteggere gli ebrei a Vienna, a Tolosa, in Francia, a Campagna, in Campania, in Slovenia e nel resto d’Europa. Ci sono testimonianze di persone nascoste addirittura in Vaticano per un paio di settimane che poi sono fuggiti in Portogallo e da lì nella Repubblica Dominicana. Il nascondimento, il viaggio ed il trasporto fu tutto organizzato da Pio XII.

Quando ha deciso di studiare l'operato di Pio XII?

Io e mia moglie eravamo in Israele a pranzo dall’allora Nunzio Antonio Franco, il quale ci chiese un aiuto per rimuovere una lapide situata allo Yad Vashem, in cui si sosteneva che Pio XII non aveva fatto nulla per difendere gli ebrei. Ero perplesso e mi chiedevo ‘perché dovrei voler fare qualcosa per Pio XII?’. Poi è intervenuto qualcuno dall’alto dei cieli.. Ho ricevuto una telefonata dal capo del Consiglio dei Rabbini di New York. Il rabbino Joseph Potasnik mi dice: ‘sai, c'è un giornalista ebreo che vuole scrivere un libro su Pio XII. Puoi incontrarlo e aiutarlo per poter avere qualche contatto a Roma?’.. Ho detto, "Guarda, non mi piace Pio XII, ma non ho intenzione di contribuire a un altro libro che provoca la separazione tra ebrei e cattolici". Potasnik mi rispose: ‘No, no. Si tratta solo di un incontro’. Così, ho fatto. L'ho incontrato. Ed egli mi ha raccontato di aver intervistato il generale Karl Wolff (vice di Himmler e già comandante in Italia) prima di morire. Il libro che sto scrivendo racconta del piano di Hitler per invadere il Vaticano, rapire il Papa e portarlo a Lichtenstein dove sarebbe stato ucciso. Hitler voleva uccidere l'intera Curia romana e sequestrare il Vaticano". Alché gli ho risposto: ‘Ma che stai dicendo? Pio XII non era un collaboratore di Hitler?’. Mi ha replicato “Assolutamente no. E’ esattamente il contrario”.

Un consuntivo delle reazioni alle rivoluzionarie aperture sinodali




Chiesa e post Concilio
Dove sta andando la Chiesa cattolica? È vero che una parte di quella visibile (la Chiesa Una Santa è Viva e immacolata nel Suo Sposo) rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne vediamo solo ora gli effetti? Siamo in tempo per rimediare e come?
Nel recente Sinodo sulla famiglia, a seguito della rivoluzione innescata da Bergoglio e dai "suoi", molti sono stati i vescovi e cardinali che hanno difeso con audace e chiara fermezza la dottrina perenne sul matrimonio e sull'omosessualità.


Tra le diverse aree geografiche, si sono distinti i rappresentanti di: Africa, Stati Uniti, e Polonia che, anche in questo periodo intermedio prima della ripresa nel 2015, stanno mostrando a tutto l'Orbe cattolico di essere pastori ben orientati. Da rimarcare il fatto che essi reagiscono con vigore ai gravi cedimenti del clero tedesco e latino americano e non lo fanno da Chiese messe ai margini. Rorate caeli parla di tre divisioni che generano fiducia e con le quali tutti si dovranno misurare nelle prossime tornate del Sinodo.
I vescovi del Ghana
Per quanto riguarda l’Africa, la recente Assemblea della Conferenza episcopale del Ghana, ha reso nota una dichiarazione [qui] dalla quale stralcio:
«L’insegnamento perenne e immutabile della Chiesa sulla famiglia è basato sulla natura umana ma specialmente sulla Scrittura e sulla Sacra Tradizione, secondo cui Dio ha ordinato che il matrimonio sia tra un uomo e una donna, quando “Dio li fece uomo e donna e li benedì”. Dio ha voluto il matrimonio aperto alla vita “quando li benedì e disse crescete e moltiplicatevi” (Gen. 1,27-28). Inoltre, Dio ha voluto che il matrimonio sia indissolubile, con le parole di Gesù: “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito (Mt 19,6)». Amen.

martedì 25 novembre 2014

NOVENA ALL'IMMACOLATA composta da San Pio X (dal 29 novembre al 7 dicembre)



È una devozione più che millenaria quella in onore di Maria Immacolata, la cui solennità si celebra l’8 dicembre. Una festa che da molti anni viene associata anche al tradizionale omaggio di fiori alla statua della Madonna in piazza di Spagna a Roma.

In effetti, il dogma di Maria concepita senza la macchia del «peccato originale» è stato proclamato soltanto nel 1854. Ma sin dal Quattrocento la relativa festa era inserita nel Calendario liturgico e i devoti la preparavano con la recita quotidiana di una Novena, tuttora praticata utilizzando una notevole varietà di schemi.
Ancor più antico è il testo della preghiera che sarebbe stata insegnata dalla Vergine stessa a santa Geltrude la Grande: per nove giorni di seguito si pregano quotidianamente 30 Ave Maria, in memoria dei 270 giorni che ella trascorse nel grembo di sua madre sant’Anna. Seguono poi un’orazione e alcune specifiche invocazioni.
La solennità dell’Immacolata Concezione si lega anche alla consacrazione al Cuore immacolato di Maria che molti fedeli attuano in questo giorno. È una pia pratica che affonda le sue radici nel Medioevo, quando si venerava la Madonna con il titolo di «sovrana». Ma il vero araldo della consacrazione mariana fu san Luigi Maria Grignion de Montfort, che nel Settecento pubblicò ilTrattato della vera devozione a Maria.
Si tratta di un testo spirituale tuttora molto apprezzato, nel quale il santo ha tracciato un itinerario di trentatré giorni per prepararsi alla consacrazione. I primi dodici giorni rappresentano un periodo di preghiera e di raccoglimento per imparare a vincere l’attaccamento alle cose del mondo. Le successive tre settimane sono dedicate, ciascuna, all’offerta a Dio, a Cristo e allo Spirito Santo di ogni momento della giornata. Infine viene recitato l’atto di consacrazione a Maria, con una formula nella quale il devoto rinnova gli impegni del battesimo e dichiara solennemente: «Offro a Maria la mia persona, la mia vita e il valore delle mie buone opere, passate, presenti e future».

Durante la Novena si consiglia di:

1) Pregare ogni giorno una decina del Rosario, o meglio una parte intera,

2) Fare dei canti in onore della B.V. Maria,

3) Fare dei fioretti per la gloria di Maria,

4) Vivere la Novena come momento di conversione personale o di gruppo,

5) Curare il silenzio per la riflessione personale.

Vergine santissima che piaceste al Signore e diveniste sua Madre, immacolata nel corpo e nello spirito, nella fede e nell'amore, concepita senza peccato, guardate benigna ai miseri che implorano il vostro potente patrocinio!
Il maligno serpente contro cui fu scagliata la prima maledizione continua, purtroppo, a combattere e ad insidiare i miseri figli di Eva. Voi, o benedetta Madre nostra, nostra Regina e Avvocata, che fin dal primo istante del vostro concepimento schiacciaste il capo del nemico, accogliete le preghiere -- che uniti con Voi in un cuor solo -- Vi scongiuriamo di presentare al trono di Dio, perché non cediamo giammai alle insidie che ci vengono tese, così che tutti arriviamo al porto della salute, e fra tanti pericoli, la Chiesa e la società cristiana cantino ancora una volta l'inno della liberazione, della vittoria e della pace. Così sia"O Maria, concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi " ( per tre volte)


lunedì 24 novembre 2014

Il Cardinale Robert Sarah : Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti





Nomina del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
In data 23 novembre 2014, il Santo Padre ha nominato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti l’Em.mo Card. Robert Sarah, finora Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum".
[01899-01.01] [B0882-XX.01]


Ci congratuliamo, con animo filiale ed umile, con il nuovo Prefetto di uno dei più importanti Dicasteri fondamentale per vita ecclesiale : nella Sacra Liturgia "culmen et fons" si sviluppa e perfeziona quel dosaggio di santità indispensabile per lo sviluppo di tutte le forme oranti e pastorali della Chiesa.
Noi confidiamo nell'opera che il Card. Robert Sarah potrà fare : riportare con l' energia e l'autorità di cui dispone ogni azione orante nella giusta dimensione "ad Crucem" .
Siamo contenti che il Santo Padre nell'assegnare quell'importante incarico abbia parimenti valorizzato le fresche energie del Clero d'Africa : una classe sacerdotale "vergine" non intaccata cioè, lo si è visto anche in occasione dei recenti lavori sinodali, dagli acidi corrosivi collusi con la mondanità della vecchia Europa e dei satelliti latino/americani che dai centri di potere europei traggono finanziamenti per diventarne delle sbiadite copie.

"Missione impossibile" ?Non ci facciamo illusioni che il nuovo Prefetto della Congregazione per il Culto Divino potrà a breve riuscire a far abbandonare le tentazioni , tanto invalse nelle menti dei Vescovi e dei Preti, di sentirsi, soprattutto per la Liturgia, ognuno "papa" nella propria diocesi o nella propria parrocchia.
Noi però sappiamo che " Nulla è impossibile a Dio" ! 

Per questo Gli assicuriamo la nostra quotidiana e filiale preghiera .
Andrea Carradori

***

Il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, già Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", Arcivescovo emerito di Conakry (Guinea), è nato a Ourous, distretto di Koundara, nell’arcidiocesi di Conakry, il 15 giugno 1945. 
Figlio unico di una famiglia profondamente cattolica e devota, dopo le scuole primarie e medie è stato costretto nel 1957 a lasciare il Paese per continuare i suoi studi nel seminario minore di Bingerville, in Costa d'Avorio. Rientrato in Guinea dopo l'indipendenza, il 2 ottobre 1958, ha completato gli studi nel seminario minore a Dixinn nel 1960. 
Quando l'istituto venne requisito dal governo guineano, è dovuto tornare alla parrocchia Sainte Croix, a Kindia. 
Solo più tardi, quando è stato possibile edificare il nuovo seminario, dedicato a Giovanni XXIII, a circa 135 chilometri da Conakry, ha completato i suoi studi, conseguendo il baccalaureato nel 1964. 
Dopo un periodo trascorso a Nancy in Francia, ha studiato teologia a Sébikotane, in Sénégal, tra il 1968 e il 1969.


Ordinato sacerdote il 20 luglio 1969 nella cattedrale di Sainte Marie a Conakry, è stato poi inviato a Roma dove ha ottenuto la licenza in teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha arricchito la sua formazione culturale al Pontificio Istituto Biblicum, approfondendola successivamente con un periodo di studio all'Istituto Biblicum di Gerusalemme (1971-1972) dove si è licenziato in sacra scrittura.


Tornato in patria, è stato nominato parroco di Boké, dove è rimasto dal 1974 al 1976. Sono stati anni di duro lavoro, poiché ha dovuto spesso dividersi tra la sua e le parrocchie di Kataco, di Koundara e di Ourous. 
Le spiccate doti di formatore gli hanno valso la nomina a rettore del seminario minore Giovanni XXIII a Kindia. Incarico al quale ha dovuto rinunciare a malincuore quando è stato eletto arcivescovo di Conakry il 13 agosto 1979 e ordinato l'8 dicembre successivo. Giovanni Paolo II lo soprannominò «il vescovo bambino»: quando ricevette l'ordinazione episcopale, era il vescovo più giovane del mondo: aveva trentaquattro anni. 
La giovane età comunque non gli impedì di presentarsi subito come strenuo difensore dei diritti del suo popolo africano, ma allo stesso tempo severo fustigatore dell'Africa che si vende al migliore offerente. 
Per questo ha sempre mirato alla formazione di sacerdoti motivati e preparati che sapessero essere realmente guida per il popolo di Dio. È maturato in una terra difficile, segnata dalla sofferenza e dal martirio di tanti preti che hanno piantato l'albero della fede tra deserti materiali e deserti spirituali.


Si è dedicato con passione alla sua nuova missione, tanto che gli incarichi da assolvere si sono presto moltiplicati: amministratore apostolico di Kankan; presidente della Conferenza episcopale della Guinea; presidente della Conferenza episcopale regionale per l'Africa Occidentale francofona (Cerao), presidente del Catholic Biblical Centre for Africa and Madagascar (Bicam), consultore della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.


Il 1° ottobre 2001 Giovanni Paolo II lo ha nominato segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, ufficio che ha svolto per nove anni, fino al 7 ottobre 2010, quando Benedetto XVI lo ha designato presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum», incarico nel quale è succeduto al cardinale Paul Josef Cordes. In poco più di un mese è entrato nel vivo della nuova missione affidatagli dal Papa. 
Una missione, ha avuto a dire durante il suo primo incontro pubblico dopo la nomina, che «segue la rotta indicata dalla Deus caritas est. È l'espressione concreta dello slancio caritativo del cuore di Dio che si realizza tramite il cuore del Papa. Mostra che Dio non è mai lontano da chi soffre». 
Per questo motivo — ha spiegato — «le organizzazioni che svolgono attività caritative a nome e per conto della Chiesa non dovranno mai essere ispirate da ideologie ma dovranno lasciarsi guidare dalla fede. 
Da quella fede che si manifesta anche attraverso la carità. 
Questo è quello che ci spinge e ci porta verso i popoli sofferenti».


Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, della Diaconia di San Giovanni Bosco in via Tuscolana.

Tota Pulchra es, Maria

immacolata1
Lunedì 8 dicembre solennità dell'Immacolata concezione di Maria. Anche la comunità della cappella “Santa Caterina da Siena” di via Urbana 85 Roma partecipa al tradizionale evento, come del resto avviene già da diversi anni.
Programma
Appuntamento intorno alle 8:00 del mattino cappella Santa Caterina via Urbana 85, Per la  tradizionale processione “romana” dell’Immacolata che termina in piazza di Spagna davanti all’obelisco della Vergine, dove i fedeli di molte parrocchie della città, guidati dai rispettivi parroci, vengono ogni anno a porgere un omaggio floreale ai piedi dell’obelisco, testimoniando così la devozione popolare alla Madre del Cielo nella sua festa più solenne. Accompagnano i pellegrini e i fedeli le suore della Fraternità, provvedendo al supporto non solo spirituale ma anche materiale (i fiori, i canti, lo stendardo…il microfono!); così si potrà recitare il rosario durante il tragitto e intonare dei bei canti alla Madonna prima di arrivare in piazza. Lì, fieramente tra una parrocchia e l’altra, anche la cappella della Fraternità san Pio X potrà sostare qualche minuto per recitare una preghiera e intonare il “Tota pulchra” al microfono degli organizzatori, e confessare pubblicamente la fede cattolica al dogma dell’Immacolata Vergine Madre di Dio, della quale la santa Chiesa esclama:“Cunctas haereses sola interemisti in universo mundo”.






LA SUPPLICA ALLA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA




Da recitarsi il 27 Novembre (festa liturgica della Medaglia)
e l'ultima domenica di giugno (festeggiamenti religiosi e civili).

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all'unìsono col tuo, lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.

Ave, Maria 
O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi 

Questa è l'ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest'ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. 

Ave, Maria 
O Maria concepita .. 

O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest'ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen. 

Salve, Regina 
O Maria concepita ..

Lettera agli amici e benefattori di Mons. Bernard Fellay


Cari amici e benefattori,

già 17 anni fa il futuro Benedetto XVI presentava la visione che aveva del futuro della Chiesa; questa sembrava già allora molto pessimista. Egli infatti prevedeva una frammentazione del corpo mistico tale da ridurlo a un insieme di piccoli gruppi ancora vivaci pur in mezzo a una decadenza generale.

«Forse dobbiamo dire addio all’idea di una chiesa che raccolga in sé tutti i popoli. Forse siamo alle porte di una nuova era,del tutto diversa,della storia della Chiesa,dove il cristianesimo esisterà piuttosto all’insegna del grano di senape, in piccoli gruppi apparentemente senza importanza ma che vivono poi intensamente lottando contro il male e seminando il bene nel mondo…».

sabato 22 novembre 2014

Come non dire "pane al pane"?

Quale unità si propone alla Fraternità San Pio X?

In un'intervista al settimanale francese Famiglia Cristiana, monsignor Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, ha ricordato - dopo l'incontro tra il cardinal Müller e mons. Fellay (23 settembre) - quali sono gli argomenti di disaccordo tra Roma e la Fraternità San Pio X: “gli aspetti controversi concernono,

da una parte la valutazione della situazione ecclesiale nel periodo dopo il Concilio Vaticano II e sulle cause che l’hanno prodotta, i turbinii teologici e pastorali del periodo postconciliare e, più in generale, il contesto della modernità.

D'altra parte, le discussioni vertono su alcuni punti specifici relativi all'ecumenismo, al dialogo con le religioni mondiali e la questione della libertà religiosa”.

Alla domanda: “è possibile separare accordo canonico e la discussione dottrinale? Costituire subito una prelatura personale, lasciando le discussioni sui punti teologici controversi trovare soluzione sul lungo periodo?” Il prelato romano ha risposto:

“La Congregazione per la Dottrina della Fede ha sempre ritenuto che il superamento dei problemi dottrinali fosse condizione essenziale e necessaria per procedere con il riconoscimento canonico della Fraternità”.

E aggiunge: “Ma vorrei chiarire che il superamento delle difficoltà dottrinali non significa che le riserve o le posizioni della Fraternità San Pio X su

aspetti che sono al di fuori del'ambito della fede,

ma che riguardano i temi pastorali o di insegnamento prudenziale del Magistero, debbano necessariamente essere ritirate o annullate dalla Fraternità. Il desiderio di continuare la discussione e l'approfondimento sulle questioni che fanno diffocoltà alla Fraternità San Pio X, per ulteriori chiarimenti e precisazioni, non solo è ancora possibile, ma - almeno a mio parere - desiderabile e da incoraggiare. Non è quindi chiesto loro di rinunciare a tali esigenze che si manifestano nei confronti di un certo numero di temi”.

Più avanti mons. Pozzo continua: “Non è vero che la Santa Sede

intende imporre una capitolazione alla Fraternità San Pio X.

Al contrario la invita a incontrarsi su quei principi dottrinali necessari per garantire la stessa adesione alla fede, alla dottrina cattolica sul Magistero e sulla Tradizione,

lasciando allo stesso tempo la portata aperta allo studio e all’approfondimento delle proprie riserve su alcuni aspetti e formulazioni dei documenti del Vaticano II, su alcune riforme che si fecero, ma che non riguardano i materiali indiscutibili dogmatichi o dottrinali. Non vi è dubbio che gli insegnamenti del Concilio Vaticano II hanno un grado di autorità e di un legame estremamente variabili a seconda dei testi”.

Commento: In questa intervista mons. Pozzo non specifica se parla a nome suo o dei suoi superiori, tranne quando dice “almeno a mio parere”.

Non sappiamo come rapportare queste aperture verso la Fraternità San Pio X con quelle fatte di recente dal Papa Francesco verso i carismatici. Così, in un discorso ai membri della Fraternità Cattolica delle Comunità Carismatiche di Alleanza e Associazioni, 31 Ottobre 2014, il Papa ha parlato a lungo sul concetto di “unità nella diversità”. “L'unità non è uniformità, non è obbligatorio fare tutto insieme, o pensare allo stesso modo, o perdere la sua identità, ha spiegato. Unità nella diversità è esattamente l'opposto è quello di riconoscere e accettare con gioia le differenze che lo Spirito Santo dona a ciascuno e metterli tutti al servizio della Chiesa”. Invitò quindi gli uditori a “ricordare che il Rinnovamento Carismatico è per sua natura ecumenico”.

In un contesto così largamente “ecumenico”, è certo che le questioni dottrinali richiamate da mons. Pozzo non hanno che un importanza molto relativa.

martedì 18 novembre 2014

La Santa Messa: piccolo paradiso in terra di don Leonardo Maria Pompei



1. Essenza della santa Messa
Se si apre il vocabolario etimologico, ci si accorge che alla voce Messa, compaiono due significati: il primo fa risalire il termine “Missa” al latino “missio” e al verbo “mittere”, ove “missio” era l’atto con cui si compariva davanti al superiore e con cui si era da lui congedati per compiere qualche ordine (missione); la seconda etimologia fa derivare “Missa” dall’ebraico “Missah”, che significa offerta o sacrificio. Entrambe le etimologie sono da ritenere per farsi una prima idea di ciò che è la santa Messa: un’offerta sacrificale, che si attua comparendo davanti ad un Superiore, da cui si parte con una missione ben precisa. Anche in latino, ordinariamente, la santa Messa era (ed è) chiamata “Sacrificium”, ovvero un’immolazione offerta a Dio, un tributo offerto a Lui da un suo servo a ciò esplicitamente designato per riconoscerne la Maestà infinita, per ripararne la giustizia offesa dai peccati, per impetrare grazie sull’umanità e per intercedere presso di Lui a favore dei vivi e dei defunti.
La santa Messa è dunque l’offerta di un sacrificio. Quale sacrificio e chi lo offre? Noi sappiamo che nostro Signore Gesù Cristo, al fine di attestare l’assoluta Maestà del Padre e l’assoluta obbedienza che gli è dovuta, non ha esitato ad offrirGli il sacrificio supremo, quello della sua vita, un sacrificio cruento, consumatosi sul patibolo più infame che la storia abbia conosciuto, in una condizione estremamente infamante ed umiliante. Lo ha fatto anche per riconciliare l’umanità peccatrice, portando ed inchiodando sulla Croce i peccati di tutti, espiandoli davanti alla divina Giustizia tra pene indicibili ed ottenendo ogni grazia e benedizione presso il Padre, essendosi offerto a nome ed in rappresentanza dell’intero genere umano. Questo atto, a cui ha partecipato come Corredentrice Maria Santissima, unendo le sue sofferenze di Madre misticamente crocifissa a quelle del Figlio, ha riacquistato all’umanità intera la Grazia perduta da Adamo e da ogni uomo peccatore. Tuttavia, compiuto il Sacrificio e riacquistata la Grazia, mancava, se così si può dire, ancora qualcosa: un mezzo, uno strumento perché gli infiniti meriti acquistati da Gesù potessero raggiungere tutti gli uomini di ogni luogo e di ogni tempo, perché ne potessero beneficiare dei frutti ed usufruirne degli effetti; un mezzo adatto a distribuire ed applicare i meriti infiniti acquistati da Gesù attraverso il suo Sacrificio cruento: questo Mezzo sublime e divino è la santa Messa.


lunedì 17 novembre 2014

Mons. Pozzo: la Messa "straordinaria" può essere proibita dall'autorità

Chiesa e post concilio

Dove sta andando la Chiesa cattolica? È vero che una parte di quella visibile (la Chiesa Una Santa è Viva e immacolata nel Suo Sposo) rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne vediamo solo ora gli effetti? Siamo in tempo per rimediare e come?
Cosa resta dell’ “exclusive”?
Premessa: nel 2006, un anno prima del Summorum Pontificum, la Santa Sede accordava all'Istituto del Buon Pastore (IBP) uno Statuto che garantiva il diritto di celebrare esclusivamente la liturgia tradizionale in latino e il diritto ad una critica «seria e costruttiva»del Concilio Vaticano II.


Come prevedibile, è da tempo cominciata la normalizzazionedell'IBP: gli eventi di questi ultimi anni di cui abbiamo riportato diverse volte anche su questo blog [qui] lo mostrano.


L'ultima deludente novità [qui] viene da mons. Pozzo della pontificia commissione Ecclesia Dei, che ha recentemente fatto capire all'IBP che la liturgia tradizionale può essere proibita dall’autorità1 e che il diritto di critica «seria e costruttiva» al Vaticano II deve cedere il posto all'ermeneutica della continuità (che è quella cosa obbligatoria per i tradizionalisti, facoltativa per i progressisti).


Evidentemente all'IBP non è bastato affiggere in fretta e furia ritratti di Bergoglio in tutte le stanze a cominciare dal refettorio.____________

1. La motivazione addotta da mons. Pozzo, oltre ad essere capziosa, estrae da un improvvido cilindro una strana e inquietante spiegazione “ermeneutica” arricchita dalle osservazioni della nostra fonte:
...il Vetus Ordo non è mai stato abolito in sé ... perché la Chiesa «non abolisce una forma in quanto tale», però «l’autorità della Chiesa limita o restringe l’uso dei testi liturgici»; è ciò che di fatto «si è verificato negli anni del dopo-Concilio» e tutti devono obbedienza a questo genere di misure restrittive, che di fatto possono non permettere, in certi tempi o ad alcuni soggetti, la celebrazione della Messa tradizionale, sebbene questa, in sé, resti “mai abolita”.
A prescindere dai trattati che si potrebbero scrivere a proposito della 'forma' e da quanto abbiamo già detto e ripetuto su discorsi che sanno di affabulazione e pressappochismo (il problema è sempre quello: la mutazione del linguaggio e il magistero liquido) e non di insegnamento o direttiva che lo supporti, cito sempre dalla fonte:
""Si tratta, plausibilmente, di una ermeneutica della continuità così esasperata (non è anche questa «ideologizzazione»?) da voler vedere continuità anche tra il motu proprio Summorum Pontificum (col suo “mai abolita”), e la notoria recente proibizione di tale celebrazione a qualche Ordine, sebbene biritualista ed anche cultore dell’obbedienza cieca. Ma - di fatto - un tale discorso ha pure il tono di un avvertimento: nella realtà concreta, la Messa tradizionale può essere tolta.""
Sottolineo la gravità di quanto accade e continuo a chiedermi dove trovare appigli umanamente esperibili nell'attuale contesto - pur sempre necessari insieme agli strumenti spirituali - per non rassegnarci a rinunciare definitivamente alla resistenza a simili decisioni prese con autoritarismo anziché con Autorità fondata sul diritto, senz'alcuna motivazione esplicitata in termini teologici e canonici, completamente assenti dalla nuova 'pastorale', ormai fine a se stessa e autolegittimantesi senza confini.

E la cosa senza dubbio ci riguarda, perché questa tendenza che si cerca di imporre arbitrariamente anche contro la mens della Legge per la Chiesa universale costituita dal motu proprio di Benedetto XVI, oltre a coinvolgere - per ora - due Ordini vessati (tenendo conto che ai FI non è bastato neppure essere biritualisti), coinvolge sia in atto che in prospettiva i fedeli che amano e vivono la Tradizione e i loro sacerdoti. Ed ora continuo a chiedermi in maniera sempre più cogente anche 'come' resistere, se non andando avanti nei nostri rispettivi gruppi, ma con la difficoltà di promuovere iniziative pastorali alla luce del sole senza chi ci rappresenti autorevolmente, avuto anche riguardo alle recenti purghe di conio spietatamente tirannico...

Rilevo anche, circa le possibilità un tempo adombrate di “critica costruttiva” di certi punti del Concilio Vaticano II (e a maggior ragione dei successivi sviluppi), l'affermazione di Mons. Pozzo che l’ultimo Concilio sarebbe « in perfetta continuità e fedeltà con la Tradizione». Giustamente viene osservato dal commentatore che, se la continuità è addirittura «perfetta», allora non si tratta neppure della risoluzione di un problema, ma dell’affermazione - tautologica - dell’inesistenza del problema.

Ma come possiamo continuare a portare avanti questo discorso - sentito, sofferto, approfondito spiritualmente e teologicamente sulla base del Magistero considerato obsoleto su principi per i quali NON PUÒ esserlo ma rischia di essere ormai oltrepassato - da semplici fedeli su un blog che, sì, coinvolge spiriti e coscienze, fornisce ragioni, ribadisce principi, dissotterra tesori e crea consapevolezza, ma non può andare oltre questo? E la storia - e la vita - non si fa con le idee e con le parole, per quanto illuminate possano essere. Ma esse fondano e motivano l'azione, perché la storia - e la vita - si fa anche e soprattutto con i fatti!

Quanto qui riportato è l'ennesimo segnale che la situazione è molto grave e molto seria. Per noi decisamente soffocante, esattamente nei termini indicati da Mons. Gherardini [qui], il quale, dopo aver passato in rassegna le radici di storture e devianze come quelle che ogni giorno segnaliamo, dichiara che esse non hanno diritto di cittadinanza nella “città di Dio”, essendo antitetiche alla sua costituzione e alla sua vita.

Di tutte queste storture e devianze e ribellioni s'intesse, sì, la passio Ecclesiae, ma è una passione che non s'identifica mistericamente con quella di Cristo, non arricchisce e non dilata la Chiesa come il sangue dei martiri. La mortifica, anzi la strozza, le rifila l'aria che dovrebbe respirare, la riduce al rantolo.Contro questa passio, pertanto, occorre prender posizione, essa va neutralizzata, e l'unica maniera per farlo è quella d'una fedeltà a tutta prova: la fedeltà dei santi.
Sì, noi continuiamo a pregare, ad affidarci e a custodire la fedeltà. Ma dov'è il nostro Atanasio? (M.G.)

Il Papa ai medici: "Vita umana è sacra, no ad aborto ed eutanasia"


Papa Francesco riceve in udienza l'Associazione dei medici cattolici: "Il progresso non dimentichi l'uomo"

Il Papa: no ad aborto ed eutanasia, 
i medici cattolici debbono obiettare
Il Pontefice: «Il pensiero dominante propone una falsa compassione: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto»



Il Papa ribadisce la tradizionale dottrina cattolica su aborto ed eutanasia ed invita i medici cattolici e fedeli tutti ad adeguarsi. «Il pensiero dominante propone una falsa compassione: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica produrre un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono» ha detto il Santo Padre parlando all’associazione dei medici cattolici. 

Quindi, il Pontefice,ribadisce,  ai medici cattolici, per essere fedeli «al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio», debbono fare «scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza». Lo ha detto il Papa parlando all’associazione dei medici cattolici”.

domenica 16 novembre 2014

Cattedrale ospita la preghiera del venerdì




La leggenda narra che quando i musulmani conquistarono Gerusalemme nell'anno 637, Sofronio, patriarca di Gerusalemme, ha invitato il califfo Umar a pregare nella chiesa del Santo Sepolcro. Umar ha rifiutato, spiegando che se lo avesse fatto, i musulmani sarebbero stati costretti a convertire la chiesa in  moschea, per la semplice ragione che le preghiere musulmane erano state da li recitate.


I cristiani nei paesi islamici soffrono innumerevoli umiliazioni, brutalità di ogni genere nella migliore dei casi, e nella peggiore dei casi il genocidio. In questa splendida cattedrale del Nord America esattamente negli Stati Uniti, il clero ospita per la preghiera del Venerdì un nutrito gruppo di musulmani guardate dalla foto come trasformano la cattedrale per il loro falso culto .

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Imam Magid è il direttore esecutivo del Centro di ADAMS. Egli è anche il presidente della Islamic Society of North America (ISNA), la più grande organizzazione dei Fratelli Musulmani negli Stati Uniti.Uomo senza pudore leggete cosa dice di noi cristiani :"I cristiani hanno dimenticato una parte della rivelazionie divina che hanno ricevuto: Corano 5:14
Gesù non è il Figlio di Dio: "Quelli che credono che Gesù è il Figlio di Dio, sono maledetti: "Gesù non è stato crocifisso:i cristiani come dice il profeta debbono essere combattuti e soggiogati Alla luce di tutte queste farneticazioni, le persecuzioni per i cristiani continuano a crescere in tutto il mondo. 
Una donna che ha testimoniato la sua fede in Gesù Cristo, è stata allontanata dalla cattedrale Cristiana da coloro che sono chiamati a custodire la fede .